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E se la tintarella non bastasse mai?

di Caterina Steri

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Andando in giro per la città, ho potuto notare quante siano le persone eccessivamente (secondo me), abbronzate nonostante sia dicembre. Una cosa che mi ha colpito è notare come la pelle di alcune di queste  sembri un po' troppo invecchiata.

Facendo degli approfondimenti mi è venuto in mente di parlarvi della tanoressia, la compulsione ad esporsi sempre più ai raggi solari o alle lampade artificiali per dover essere sempre abbronzati. La tanoressia può essere paragonata alle dipendenze senza droghe. Così come l’anoressico non si vede mai abbastanza magro, allo stesso modo, il tanoressico ritiene di non essere mai abbastanza abbronzato, fino ad una forma di dipendenza dall'abbronzatura.

Secondo uno studio americano pubblicato su  Archives of Dermatology, “un terzo dei giovani che si dedica al trattamento rischia di sviluppare una dipendenza, pari a quella che genera la droga e l’alcol. Non solo, sembra che gli appassionati di lettini abbronzanti siano anche più inclini a soffrire di ansia”.

Pare inoltre, che i giovani insicuri del proprio aspetto, pensino di sentirsi più forti  se ben abbronzati.

I tanoressici sanno bene che corrono il rischio di andare incontro a dei rischi, ma non riescono a rinunciare all’abbronzatura. E’ stato dimostrato che, prima dei 30 anni la tintarella artificiale aumenta del 75 % il rischio di sviluppare un melanoma, il più aggressivo fra i tumori della pelle. I danni provocati a 18 anni si vedono dopo anni con l’invecchiamento precoce della pelle, forse è anche per questo che vengono sottovalutati.

Da un lato, si ipotizza che i raggi ultravioletti stimolino la  produzione da parte dell’organismo di sostanze oppioidi, come le endorfine, che danno la sensazione di benessere; dall’altro, si parla più di una dipendenza psicologica perché le persone si piacciono di più abbronzate. Ancora, sia l’abuso di raggi UV sia quello di sostanze possono essere considerati mezzi per regolare le emozioni e gestire la sofferenza.

In realtà, le lampade abbronzanti non sembrerebbero pericolose in senso assoluto. E’ pericoloso il loro uso smodato e compulsivo senza il controllo degli esperti nel campo.

La tendenza compulsiva ad abbronzarsi, può nascondere altri disagi. Disturbi di ansia o altri tipi di dipendenza. C’è chi non riesce a farne a meno ma quando si ritrova sul lettino di un solarium si sente in colpa. Un po’ come quando non si riesce a smettere di fumare e ogni volta che si accende la sigaretta non ci si sente a posto con la propria coscienza.

Sarebbe opportuno che le persone che non riescono a dire basta alla tintarella, si rivolgessero ad un esperto per capire perché si è sviluppato un comportamento del genere e per risolvere il nodo psicologico che le ha 'incastrate'. Risolvere la tanoressia è utile nell’immediato per sentirsi più liberi dalle compulsioni e dalle dipendenze, ed è utile per il futuro per prevenire le malattie della pelle.

14/12/2011