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Elisa De Filippo, la calciatrice con la passione per il pugilato e i tatuaggi. Ecco quanti ne ha

Nell'intervista di Mariano Ventrella, la calciatrice Elisa De Filippo racconta di come si alterna tra i pali della porta e il ring del pugilato. Frequenti le sue visite al salone dei tatuaggi

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Ha iniziato la carriera agonistica nel ruolo di centrocampista per poi riscoprirsi portiere esuberante e fuori dagli schemi, ritornando a calcare i campi di gioco dopo un lungo periodo di stop nelle fila del Pinerolo, compagine piemontese militante nel girone A di serie C.

Seguace del buddismo, Elisa De Filippo, classe 2001, si distingue oltre che per la buona tecnica di base in campo ed i numerosi tatuaggi impressi sul suo corpo anche nel saper praticare la boxe, disciplina che le consente di usare le mani in una diversa veste.

Ciao Elisa, per iniziare una breve descrizione della tua carriera

“Ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone all’età di 7 anni, militando nel femminile Juventus per poi subentrare nel Torino fc e da ultimo il Pinerolo; vanto inoltre una partecipazione ed un torneo vinto con la Rappresentativa territoriale del Piemonte”.

Il ruolo di portiere

“Ho iniziato la mia carriera rivestendo il ruolo di centrocampista per poi reiventarmi portiere allorquando disputando una gara con la femminile Juventus non c’era il sostituto da mandare tra i pali a difendere la porta; mi ritengo un estremo difensore esuberante, fuori dagli schemi, un po’ folle come alcuni miei colleghi di reparto anche se mettere la testa a posto non guasterebbe affatto in alcuni contesti”.

La stagione con il Pinerolo

“Stiamo lottando per la promozione, alternando buoni risultati ad alcuni passi falsi; sono soddisfatta di aver accettato la proposta della società e le sono grata per avermi dato fiducia, facendoci ritornare a giocare dopo quasi un anno e mezzo di inattività”.

I motivi del lungo stop

“In qualità di tesserata del Torino Fc primavera, non essendo stata istituita la prima squadra, ho dovuto accantonare per un po’ l’idea di giocare a calcio, privilegiando la boxe, disciplina conosciuta grazie al mio ragazzo, atleta di muay thai, impiegando il tempo, usando i guantoni; riconosco che praticare questa disciplina in quel periodo è stato di fondamentale aiuto per mantenermi in forma ed in allenamento in vista di eventuali chiamate provenienti da società calcistiche”.

Tatuaggi

Ho tredici tatuaggi sul corpo ma ho intenzione di farne altri nel tempo; i piu’ significativi sono un Buddha sull’avambraccio, simbolo della religione che seguo; un orologio rosa che ricorda mia nonna scomparsa 4 anni fa, nonché il numero 21 sul dito, un numero portafortuna che mi segue ovunque e che ricorda tra l’altro la data del mio fidanzamento”

30/03/2023