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Vittoria Cattozzo: “Altro che scuola calcio, la mia maestra è stata la strada"

Nell'intervista di Mariano Ventrella, come è nata la passione per il calcio della giocatrice polivalente che ora milita nel campionato di Eccellenza nelle fila del Gordige

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Calciatrice polivalente, capace di ricoprire diversi ruoli in campo, Vittoria Cattozzo, classe 2004, è cresciuta senza frequentare una scuola calcio, priva di alcun tesseramento per qualsiasi società, semplicemente divertendosi con gli amici, calciando il pallone per strada o nei campetti; umile e dotata di grande senso del sacrificio, si distingue anche per la sua capacità di sdoppiarsi in ambito sportivo, rivestendo anche i panni dell’allenatrice.

Militante nel campionato di Eccellenza nelle fila del Gordige e reduce da un infortunio al menisco, si e’ ripresa con grinta e determinazione, facendo leva sull’ossessione per il gioco del calcio, convinzione che consente di superare anche il talento, come recita un tatuaggio che ha impresso sul suo corpo.

Ciao Vittoria, come è nata la passione per il calcio?

“Ho iniziato abbastanza tardi il mio percorso a livello agonistico, esordendo solo due anni fa nel Fratta, vincendo le non facili resistenze della mia famiglia che ha sempre considerato il calcio uno sport prettamente maschile; una volta conquistata la libertà di scelta, ho accantonato i diversi sport che mi erano stati imposti da piccola, quali il basket, la pallavolo ed il nuoto, assecondando la mia più grande passione”.

Ritieni di aver perso del tempo utile?

“In verità pur non giocando ufficialmente con alcuna squadra, mi sono sempre allenata con gli amici, giocando partitelle settimanali ed in questo ambito il calcio sporco di strada mi ha favorito tanto nella crescita come atleta; ho un tatuaggio che riproduce una frase che rispecchia la mia indole, ossia che l’ossessione batte il talento : se hai passione, umiltà, senso di sacrificio e tanta dedizione riesci ad ottenere risultati impensabili che il solo talento non può garantire”.

La tua seconda attività come allenatrice

“Ho iniziato ad allenare nel basket per poi ritrovarmi per caso a ricoprire le stesse mansioni in un’altra società, il Fratta, dove mi adopero per pura passione, pur non potendomi al momento, tesserare; vedere i ragazzi che alleno segnare un goal, mi regala emozioni forti ed indescrivibili, simili ad una rete da me segnata in campo”.

La stagione al Gordige

“Siamo in ripresa con l’obiettivo playoff che resta il nostro traguardo stagionale; siamo reduci da un buon momento, in virtù della ventata di ottimismo e positività che ha portato nell’ambiente il nuovo mister; la sua umanità ed empatia ha fatto breccia nella squadra, risollevando l’umore dello spogliatoio, riuscendo a tirare il meglio da ogni ragazza”.

Prospettive ed obiettivi per il futuro

“Nell’immediato dovrei conseguire la maturità, a seguire ho in mente di iscrivermi alla facoltà di Scienze motorie per inseguire il sogno di poter insegnare nelle scuole l’educazione fisica o comunque per spendere il titolo, rimanendo nell’ambito calcistico”.

22/12/2023