È passato poco più di un mese dalla scomparsa di Pippo Baudo, il 16 agosto 2025, e già il suo ricordo sta smuovendo vecchie storie. Dina Minna, la segretaria che per 36 anni è stata il suo braccio destro, ha mandato una diffida legale a Katia Ricciarelli, l'ex moglie soprano. Tutto parte da un'intervista recente della soprano, dove ha parlato degli appartamenti intestati a Dina da Pippo e di come, secondo lei, la segretaria avesse isolato il conduttore da amici e famiglia. "Bah, forse con le segretarie si fa così", ha detto Katia Ricciarelli con un velo di amarezza. Ma la lettera, firmata dall'avvocato Jacopo Pensa – amico di Baudo – mette i puntini sulle i: non era Dina a bloccare i contatti, era Pippo che non voleva più vedere l'ex moglie.
Cosa si dice nell'intervista e il perché della diffida
Katia Ricciarelli non ha risparmiato frecciate: ha raccontato di non sapere nemmeno di cosa fosse morto Pippo – un'infezione polmonare seguita da un problema cardiaco improvviso – e di averlo visto l'ultima volta nel 2019 a Verona, con Dina al fianco. Ha anche citato amici come Loretta Goggi, che non riuscivano a sentirlo. La diffida, notificata ieri 11 settembre, ribatte che Dina Minna seguiva solo le volontà di Baudo e invita Katia a "cambiare registro", specie prima dell'intervista a "Verissimo" di domani 13 settembre. Altrimenti, si va in tribunale. "I tuoi giudizi sull'eredità? Tienili per te, non ti riguardano", conclude la lettera. Un modo per difendere un legame costruito negli anni, senza riaprire ferite.
Dina Minna, presenza fissa negli ultimi giorni di Baudo
Nei corridoi della TV, tutti la chiamavano "Bau-Dina" per quanto fosse influente: filtrava chiamate, organizzava incontri e, negli ultimi tempi, era lì a tenere la mano a Pippo al Campus Biomedico di Roma, accanto alla figlia Tiziana. Non stupisce che nel testamento – un patrimonio da circa 10 milioni – le abbia lasciato una quota simile a quella dei figli, un riconoscimento per chi è rimasta fino alla fine. Katia Ricciarelli, separata dal 2004, si sente tagliata fuori, ma questa storia ci ricorda quanto le vite dei grandi come Baudo siano intrecciate di affetti complicati. Dietro i riflettori, ci sono persone reali con rimpianti e legami che non svaniscono. E in un mondo che corre, queste storie ci spingono a fermarci e pensare a chi conta davvero.