Neanche a farlo apposta. Nel giorno in cui si apre il Festival di Cannes numero 78, il tribunale di Parigi abbatte il monumento vivente del cinema francese più importante e ingombrante. Gérard Depardieu (leggi qui la sua difesa provocatoria) è stato condannato a 18 mesi di carcere con la condizionale per aggressioni sessuali.
La denuncia delle due donne, Amélie e Sarah
L'attore di 76 anni viene quindi ritenuto colpevole per i fatti avvenuti sul set di “Les volets verts”, nel 2021 (leggi qui le accuse). La sentenza arriva due mesi dopo l’inizio del processo, partito dopo la denuncia di due donne, la decoratrice Amélie, 54 anni e l’assistente alla regista Sarah (nome di fantasia), 34 anni (leggi qui) che lo hanno accusato di averle palpeggiate, offese e aggredite sessualmente. Dépardieu, che è tornato a girar un film una settimana fa, non era presente in aula. Non basta. Il tribunale ha inoltre condannato Depardieu a una pena di due anni di ineleggibilità e lo ha iscritto nel registro degli autori di reati sessuali, conformemente alle richieste della procura.
La reazione durissima dell'avvocato dell'attore
Una sentenza che ovviamente non sta bene all’attore che in aula si era dichiarato innocente e che ha già dato mandato al suo avvocato per fare appello. Il suo legale Jérémie Assous ha duramente criticato la sentenza e ha sostenuto che "dal momento in cui oggi si è accusati in un caso detto di aggressione sessuale, si viene automaticamente condannati". Insomma, la faccenda non è ancora finita.
"Afferrata brutalmente": il racconto di Amélie
In aula Amèlie aveva raccontato che Depardieu era già in un clima di esagitazione durante le riprese del film, gridava "posso far godere una donna anche senza toccarla" . A un certo punto, l'avrebbe "afferrata brutalmente" e "bloccata fra le sue gambe", toccandola poi un po' ovunque e invitandola a fare sesso con parole oscene in pubblico . La collega accusa l'attore di averle toccato "il seno e il sedere" nell'agosto 2021.
"Cosa vuol dire osceno?": la replica di Depardieu che non l'ha salvato
Durante il processo l'attore aveva chiesto di rendere una testimonianza, anche se probabilmente le sue parole e il suo atteggiamento hanno aggravato ulteriormente la sua situazione. Ad Amèlie che aveva parlato di parole "oscene", lui aveva replicato così: "Oscene? Cosa vuol dire oscene? Volgari? Sì, mi succede di dire, 'Dai, figa! Andiamo...". "Sul set di un film?" gli ha chiesto allora il presidente. "Ah sì”, aveva ammesso l'attore, “qualche lo volta me lo dico anche da solo, fra me e me, da solo". Quando il presidente gli chiede poi dell'accusa di Amélie di averla "afferrata", Depardieu aveva ammesso: "L'ho chiamata, vieni, vieni. Le ho detto 'perché mi menti? Perché non mi hai detto di essere una assistente...mi sono scaldato, scaldato, sempre di più. L'ho presa per le anche" ha ammesso, mimando il suo gesto con le mani. "Quindi, c'è stato un contatto fisico?", ha ribattuto il presidente. "Afferro l'anca per non scivolare, perché ero infastidito dal suo comportamento", ha risposto l’attore che ha affermato che voleva "sgridare" Amélie perché la stanza prevista per la scena seguente non era ancora pronta. E così dicendo ha ripetuto di averla afferrata per scuoterla.