Falsi miti su cipolla e microbi, patate nere e pesce al mercurio

È vero che la cipolla allontana i microbi? Che tutto il pesce è pieno di mercurio? Che le patate vanno mangiate subito perché diventano nere e quindi tossiche? Sono tre dei falsi miti illustrati da ISSsalute, portale dell’Istituto di Superiore di Sanità, pensato per veicolare con “linguaggio semplice e comprensibile” informazioni su stili di vita, alimentazione, ambiente, disturbi e malattie. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Misto di mare © 1zoom.net

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Insalta mista con cipolla cruda © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Misto di mare © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Misto di mare © 1zoom.net

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta con mais, pomodorini e cipolla cruda © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta di pesce © 1zoom.net

Se non mangiate subito o se conservate in frigo le patate sono tossiche: il falso mito nasce dal colore scuro, che porta a pensare a concentrazioni di veleno. “Si tratta solo di una semplice reazione chimica di ossidazione” spiega ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità “il ferro contenuto nelle patate reagisce con l’acido clorogenico, una sostanza fenolica che difende le patate da microrganismi dannosi, ha proprietà antiossidanti e di regolazione metabolica, ed è contenuta nel caffè verde, in vari tipi di frutta, nelle melanzane e nei pomodori. In presenza di ossigeno, il complesso ferro-acido clorogenico si ossida, dando alle patate la colorazione scura, forse sgradevole all’occhio del consumatore, ma assolutamente non pericolosa”. Una volta cotte, le patate vanno comunque consumate nel giro di pochi giorni per evitare la rescita di batteri e microrganismi. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta con patate © 1zoom.net

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Pizza alla cipolla © 1zoom.net

Se non mangiate subito o se conservate in frigo le patate sono tossiche: il falso mito nasce dal colore scuro, che porta a pensare a concentrazioni di veleno. “Si tratta solo di una semplice reazione chimica di ossidazione” spiega ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità “il ferro contenuto nelle patate reagisce con l’acido clorogenico, una sostanza fenolica che difende le patate da microrganismi dannosi, ha proprietà antiossidanti e di regolazione metabolica, ed è contenuta nel caffè verde, in vari tipi di frutta, nelle melanzane e nei pomodori. In presenza di ossigeno, il complesso ferro-acido clorogenico si ossida, dando alle patate la colorazione scura, forse sgradevole all’occhio del consumatore, ma assolutamente non pericolosa”. Una volta cotte, le patate vanno comunque consumate nel giro di pochi giorni per evitare la rescita di batteri e microrganismi. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta con patate © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta di pesce © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Pesce crudo © 1zoom.net

Pur amandolo, c’è chi non consuma pesce pensando al pericolo mercurio. ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, nel ricordare che in Italia il pesce, anche d’importazione, è sottoposto a “rigidi controlli”, spiega che nel pesce il contenuto di mercurio varia a seconda della specie e che a rischio contaminazione sono, rispetto a quelli più piccoli, pesci predatori di grossa taglia come squali, pesce spada, tonno, luccio e nasello. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta di pesce © 1zoom.net

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta con pane scuro, burro e cipolla cruda © 1zoom.net

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cipolla cruda © Simply Recipes

Se non mangiate subito o se conservate in frigo le patate sono tossiche: il falso mito nasce dal colore scuro, che porta a pensare a concentrazioni di veleno. “Si tratta solo di una semplice reazione chimica di ossidazione” spiega ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità “il ferro contenuto nelle patate reagisce con l’acido clorogenico, una sostanza fenolica che difende le patate da microrganismi dannosi, ha proprietà antiossidanti e di regolazione metabolica, ed è contenuta nel caffè verde, in vari tipi di frutta, nelle melanzane e nei pomodori. In presenza di ossigeno, il complesso ferro-acido clorogenico si ossida, dando alle patate la colorazione scura, forse sgradevole all’occhio del consumatore, ma assolutamente non pericolosa”. Una volta cotte, le patate vanno comunque consumate nel giro di pochi giorni per evitare la rescita di batteri e microrganismi. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Ricetta con patate © 1zoom.net

I glicolcaloidi, sostanze che le piante producono come meccanismo di protezione e difesa, sono dannose per la salute umana se ingerite in quantità eccessive. Nelle patate si trovano nella buccia, in particolare di quelle vecchie, rugose e con molti germogli o esposte al sole. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Patate vecchie e rugose © Wall Here

La cipolla che sia cruda o cotta non allontana i microbi. Una falsa credenza si dice dei primi del Novento allorquando “un medico avrebbe incontrato una famiglia di contadini sfuggita all’influenza per aver posizionato cipolle aperte nella propria dimora, e sostenendo come ogni fetta avesse intrappolato in sé virus e batteri”. Nè i microbi fuggiranno davanti a piatti a base di cipolla: “In realtà non esistono ‘magneti batterici’ perché i microbi si propagano ad esempio attraverso gocce di liquido biologico (gli starnuti) o attraverso contatti diretti. Non esistono cibi che attraggono i microbi” spiega ISSsalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Cipolle © 1zoom.net

Per un migliore consumo le patate crude vanno conservate al buio e in luogo asciutto e consumate prima della germogliazione. Testo di Stefania Elena Carnemolla
Patate © Wall Here