Non si dice, non si fa. 10 regole del galateo che non conosci
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Non si lecca il cucchiaino
Finita la cena è il momento del caffé che la padrona di casa porta con tanto di piattino e cucchiaino. Questo una volta utilizzato per mescolare non va portato alla bocca ma solo riposto sul piatto e lasciato lì. Allo stesso modo per il the o per qualunque altra pietanza: il cucchiaio va portato alla bocca solo se pieno mai in altre situazioni.
Le Regole di V
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Non si raccoglie il brodo verso di sé
Quando in tavola viene servito del brodo ci si pone sempre la domanda su come raccoglierlo tutto in modo elegante. IL galateo consente di inclinare il piatto ma, al contrario di come credono molti, è necessario sollevarlo verso il centro della tavola e non verso di sé onde evitare di sporcarsi con un gesto incauto. Si farà comunque attenzione a non sporcare nulla e si finirà la pietanza ricordando di portare sempre il cucchiaio alla bocca e non viceversa.
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Non si dice "Piacere!"
Non mi stancherò mai di ripeterlo: l'utilizzo della formula "piacere" va fatto solo al momento del commiato e quindi alla fine di un incontro, mai in occasione di una presentazione. Quando si incontra qualcuno per la prima volta non si può sapere se la conoscenza sarà o meno piacevole; al momento del saluto, invece, si può sottolineare di aver trascorso un momento piacevole in compagnia dell'altro.
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Non si dice "Salute!"
Quando una persona vicino a noi starnutisce premurarsi ad auguragli "salute" non è la cosa più educata e gentile da fare, come potremmo pensare. In realtà onde evitare di creare ulteriore imbarazzo in chi a starnutito, dovremmo solo premurarci di far finta di nulla. Se la situazione lo richiede sarà l'altro a scusarsi sommariamente e senza sottolineare troppo la cosa dopo aver avuto cura di ripararsi con un fazzoletto pulito o con il palmo della mano durante lo starnuto.
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Non si dice "Cin Cin!"
I momenti conviviali portano spesso a brindare con i commensali ma in questo caso è bene ricordare un piccolo dettaglio: quando si brinda non si sbattono i bicchieri tra loro pronunciando il celebre "Cin Cin" ma si sollevano i calici in direzione del festeggiato o della persona con cui si brinda guardandolo negli occhi. Al massimo si potrà pronunciare una frase augurale ma sempre con discrezione e sobrietà.
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Non si fanno domande "delicate" e personali
Durante una conversazione, ancor più se in luogo pubblico, non si devono mai fare affermazioni o domande su argomenti delicati e particolarmente personali che possano mettere in imbarazzo l'altro. La curiosità verso la vita degli altri non è mai una cosa elegante.
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Non si soffia sui cibi
Se una pietanza è troppo calda per essere consumata si attenderà qualche istante prima di procedere a mangiarla. Soffiare sul cibo è poco elegante e ci mette anche a rischio di compiere qualche gaffe sporcando la tavola o i vicini.
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Non si dice "Buon Appetito!"
A tavola non si dice "Buon Appetito!", questo ormai lo sanno anche i muri! Augurare un appetito maggiore di quello che già si ha è sconveniente. Al massimo si potrà augurare ai commensali buona cena o buon pranzo facendo riferimento al momento di convivialità e non al pasto in sé. Meglio comunque accennare un sorriso e cominciare a mangiare, solo dopo che tutti siano seduti e che i padroni di casa diano il via a tutti.
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Non si dice "Non dovevi disturbarti!"
Espressioni come "non era necessario", "non dovevi disturbarti" o "non era il caso" quando si riceve un regalo non sono mai espressioni cortesi ed educate, al contrario sono affermazioni poco carine con cui manchiamo di rispetto a chi ci offre il dono sminuendone il gesto. Un semplicissimo grazie, accompagnato da un sorriso e possibilmente pronunciato con sentimento, è sempre la risposta migliore di tutte.
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