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Con la Posidonia oceanica si crea arredamento sostenibile

Con la Posidonia oceanica si crea arredamento sostenibile

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Lo spiaggiamento della Posidonia oceanica è una risorsa. Se in Sardegna da tempo si parla della posidonia come isolante, ora si è trovato il modo per recuperare i residui di questa pianta acquatica endemica del mar Mediterraneo, trasformandoli in arredi sostenibili oppure piantumandoli in mare.

Il progetto si chiama MedoniaLab (da Mediterraneo e Posidonia) e nasce dalla collaborazione tra la facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza, il centro di ricerca di Casaccia dell’Enea e l’Area marina protetta Isole Egadi. Nello specifico, il team di ricerca sta impiegando gli accumuli di Posidonia oceanica come materiale da imbottitura per arredi da spiaggia: stuoie e sedute; schermi solari per postazioni fisse e mobili; passerelle per camminamenti; bordure attrezzate per sentieri. Grazie alla collaborazione di tre grandi aziende italiane è partita la sperimentazione sul campo e si sono realizzati i primi prototipi che si stanno testando sulle isole di Favignana e di Marettimo. Inoltre, una parte dei resti di questa pianta marina accumulati sulle coste durante l’inverno vengono piantati di nuovo sui fondali dell’Area marina protetta, grazie a una innovativa tecnica sperimentale.

In natura le praterie della Posidonia costituiscono l'habitat ideale di molti organismi animali e vegetali, sono in grado di assorbire grandi quantitativi di CO2, di liberare nell'ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni metro quadro di prateria e contribuiscomo a proteggere la linea di costa dall'erosione. Tra l’altro, questa specie si trova solo nel mar Mediterraneo e la sua presenza rappresenta un bioindicatore del buono stato di salute dell'ecosistema marino costiero.

Lo spiaggiamento delle lunghe foglie di questa pianta acquatica riguarda oltre il 60% delle coste del Mediterraneo ed è diventato sia un’emergenza ambientale e allo stesso tempo un problema per cittadini, turisti, gestori degli stabilimenti balneari, soprattutto quando i cumuli ricoprono vasti tratti di spiaggia ostacolando il turismo balneare. Così gli amministratori dei comuni costieri sono costretti a costose attività di pulizia e smaltimento, che possono provocare danni agli ecosistemi costieri, in assenza di linee guida definite concernenti le modalità di intervento e gestione di tali biomasse.

Con il progetto Medonia si evita il conferimento in discarica, abbassando i costi di pulizia delle spiagge, e si trasformano potenziali rifiuti in risorse, rendendo fruibili superfici altrimenti non balneabili a beneficio della ricettività turistica, mportante motore dell'economia italiana.

 

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28/07/2016