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Strage di delfini in Giappone, il mondo protesta

di Alessandra Concas

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L' ENPA (Ente nazionale protezione animali), si è appellato al ministro degli esteri Emma Bonino, perché l'Italia prenda posizione contro gli eventi di Taiji, la città nipponica nella quale baia, nei giorni scorsi, è stato catturato un branco di oltre duecentocinquanta delfini.

Il mondo intero ha innalzato la propria protesta contro questa ennesima mattanza, attori e personaggi della cultura e dello spettacolo non mancano di esprimere il loro disgusto e disappunto verso questa pratica così violenta e incivile, da Yoko Ono ai report dei principali telegiornali dagli Usa all'Australia, come sottolinea la Protezione animali, chiedendo al ministro Bonino che anche il nostro Paese dia prova di altrettanta sensibilità e civiltà. Lo scorso fine settimana, in difesa dei delfini è scesa in campo anche l'ambasciatrice americana in Giappone, Caroline Kennedy. ''Sono profondamente preoccupata per la disumanità dell'azione della caccia. Il governo degli Stati Uniti si oppone alla caccia dei delfini'', ha scritto su Twitter la figlia dell'ex presidente Usa John Fitzgerald Kennedy.

Qui le foto della strage dei delfini

La Sea Shepherd Conservation Society, l'associazione ambientalista che da anni 'combatte' il Sol Levante per le sue pratiche di caccia di balene a 'uso scientifico', ha riferito che più di duecentocinquanta delfini erano stati spinti nella baia di Taiji, e tra essi vi erano dei cuccioli e un rarissimo caso di femmina albina. La città, che da secoli pratica questa particolare attività di pesca, è salita alla ribalta internazionale a causa di un documentario americano, che ha raccontato il massacro di delfini durante una'azione su vasta scala al largo della costa. Le foto, diffuse dall'associazione sui social network, ritraggono i delfini catturati intenti a nuotare in circolo in acque poco profonde.

La stessa associazione ha lanciato l'hashtag #tweetfortaiji per sensibilizzare l'opinione internazionale ad evitare un massacro. La maggior parte della carne recuperata sarà consumata dall'uomo, con il rischio di essere dannosa, a causa dei quantitativi di mercurio rilevati, mentre alcuni capi verrano tenuti in cattività nei parchi marini.

21/01/2014