Non accenna a spegnersi neppure dopo la rinuncia obbligata al titolo di duca di York - imposta da re Carlo III e dall'erede al trono William secondo le ricostruzioni mediatiche - l'ondata di dettagli ulteriori, diffusi a scoppio ritardato, su anni di scandali legati alla figura del principe Andrea: a cominciare dalle vergognose frequentazioni col defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein.
La rinuncia ufficiale del principe Andrea: "situazione insostenibile"
Il principe Andrea ha rinunciato a tutti i suoi titoli, compreso quello di Duca di York, con una dichiarazione ufficiale.
"Nei colloqui con il Re e con i miei familiari più stretti, abbiamo concluso che le accuse nei miei confronti distolgono l’attenzione dal lavoro di Sua Maestà e della Famiglia Reale.
Ho deciso, come ho sempre fatto, di mettere al primo posto il mio dovere verso la mia famiglia e il mio Paese.
Rimango fedele alla mia decisione presa cinque anni fa di tenermi lontano dalla vita pubblica.
Con l’accordo di Sua Maestà, riteniamo che ora debba fare un ulteriore passo avanti.
Pertanto, non utilizzerò più il mio titolo né gli onori che mi sono stati conferiti.
Come ho già detto, respingo con fermezza le accuse a mio carico.”
La decisione del principe Andrea arriva dopo mesi di controversie legate al suo rapporto con Jeffrey Epstein.
Buckingham Palace ha confermato che la rinuncia ai titoli, incluso quello di Duca di York, ha effetto immediato.
Andrea non parteciperà alle celebrazioni natalizie a Sandringham, ma continuerà a vivere nella Royal Lodge di Windsor, residenza che mantiene in affitto privato fino al 2078. Resterà formalmente principe, titolo acquisito alla nascita come figlio della regina Elisabetta II. Per lui si tratta di una nuova umiliazione pubblica: dopo aver perso incarichi ufficiali, ruoli militari e visibilità pubblica, ora rinuncia anche ai titoli onorifici, simboli di un passato ormai chiuso.
Fonti di Palazzo parlano di una situazione “divenuta insostenibile”, con un’attenzione mediatica eccessiva e dannosa per l’immagine della monarchia.
Le figlie, Beatrice ed Eugenia, manterranno invece i loro titoli reali.
Le memorie postume di Giuffre rilanciano la bufera su Andrea
Lo scandalo è stato ulteriormente alimentato dalla pubblicazione postuma integrale delle memorie scritte da una delle vittime del giro di ragazze sfruttate dal finanziere, Virginia Giuffre, morta suicida qualche mese fa, che a suo tempo aveva già accusato il principe di aver abusato sessualmente di lei almeno tre volte in altrettante proprietà di Epstein.
Il volume, intitolato intitolato Nobody's Girl e messo a disposizione dei media in forma integrale nei giorni scorsi per le recensioni del weekend, è da oggi in vendita al pubblico nelle librerie. Mentre sui giornali dell'isola torna a montare la polemica pure su altre vicende imbarazzanti imputate dal terzogenito (e un tempo figlio prediletto) della regina Elisabetta II, nonché fratello minore del sovrano attuale. In particolare sul lussuoso alloggio di Royal Lodge, nel complesso adiacente al castello di Windsor, laddove il principe continua a vivere con l'ex moglie (e ormai ex duchessa) Sarah Ferguson dopo essere stato escluso già 5 anni fa da ogni ruolo pubblico di rappresentanza della monarchia.
Gli appelli per sfrattare il principe dalla residenza lussuosa
Alloggio da cui re Carlo ha ripetutamente cercato di 'sfrattarlo' negli ultimi anni, per spostarlo in una dimora meno costosa, ma finora invano. Gli appelli a costringerlo ad andarsene altrove, se non in esilio, si moltiplicano fra i commentatori e nel mondo politico, incluso da parte di Robert Jenrick, ministro ombra dei conservatori, tradizionalmente ultramonarchici. Tanto più sulla scia di nuovi documenti rintracciati dalla stampa stando ai quali Andrea avrebbe smesso di versare dal 2003 qualsiasi contributo di tasca propria per la residenza: lasciando coprire le ingenti spese direttamente dal denaro dei contribuenti.