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Picchia il medico che vaccinò il figlio: 'Colpa sua se il bambino adesso è autistico'

All'uomo non importa che proprio una settimana fa la Cassazione si sia pronunciata sul legame fra autismo e vaccinazioni escludendolo

Picchia il medico che vaccinò il figlio Colpa sua se il bambino adesso è autistico
di Redazione

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Ha minacciato, immobilizzato e picchiato un dirigente medico addetto al punto vaccinale di Diamante dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ritenendolo responsabile della patologia di cui è affetto il figlio e causata, a suo dire, proprio dalla somministrazione di un vaccino. Un impiegato quarantenne è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Scalea.

L’aggressione al medico dopo ripetute accuse

L'arresto dell'uomo è avvenuto in esecuzione di un'ordinanza di applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Paola su richiesta della Procura. L'episodio è avvenuto lo scorso 14 giugno ma già da un anno l'uomo, padre di un bambino autistico, accusava il medico e aveva avuto con lui più di un confronto. Poco importa che proprio una settimana fa la Cassazione si sia pronunciata sulla questione del legame fra autismo e vaccinazioni escludendolo. L’uomo ha continuato a ritenere il medico responsabile delle malattia di suo figlio.

Indagini sul lotto di vaccini senza risultato

Era stato Raffaele D'Amante, di 63 anni, il medico aggredito e picchiato sotto la propria abitazione a denunciare ai carabinieri per minacce e lesioni personali il quarantenne, impiegato civile del carcere di Paola, che addebitava alla somministrazione del vaccino, effettuata dal settore vaccini di Belvedere e Diamante dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, l'insorgere della patologia di suo figlio. I militari, oltre a lavorare per ricostruire la vicenda dell'aggressione, hanno avviato, come previsto dalla prassi, attività di accertamento sul lotto vaccinale alla ricerca del nesso di causalità, che al momento non è risultato, tra la somministrazione del vaccino e l'insorgere della malattia. Il medico, a seguito dell'aggressione subita, si era recato in pronto soccorso ottenendo una prognosi di 20 giorni

31/07/2017