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Donne dell'informazione tv: chi esulta, chi pareggia e chi fa flop

Foto Ansa

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Bianca Berlinguer regge anche la prova della Nazionale, Myrta Merlino cede il passo ad Alberto Matano ma sostiene il confronto, Lilli Gruber resta la regina dell’access prime time, Manuela Moreno soffre su Raitre, Monica Giandotti se la cava di notte e Federica Sciarelli mantiene il suo zoccolo duro. Insomma, da lunedì scorso, la stagione televisiva è entrata nel vivo e le donne dell’informazione sono tutte schierate per tenere alto il vessillo della propria rete ma, soprattutto, quello personale.

Ognuna vuole di mostrare di essere la più brava

Perché - nonostante le belle parole sull’importanza dell’informazione - ognuna di loro (al pari dei colleghi uomini) vuole mostrare di essere la più brava. La sfida resta sempre quella: battere la concorrenza o, comunque, realizzare buoni ascolti. E in questa stagione di rivoluzione di volti e di passaggi anche epocali da una televisione all’altra (come quello di Bianca Berlinguer), la guerra è ancora più scintillante e interessante. Certo, ci vorrà tempo per capire se le scelte sono state azzeccate, però già questi primi giorni sono significativi. E vediamo, dunque, come si stanno comportando le anchorwoman più note del piccolo schermo.

BIANCHINA SUPER-POP

E’ proprio così: la Berlinguer su Rete 4 ha trovato la sua casa, lo spazio e il pubblico popolare a cui piace il suo programma, molto più di quanto accadeva sul terzo canale. Non deve più “fingere” di essere di sinistra. Il suo lungo sketch iniziale da chiacchiere da bar con “quel troglodita che veste come un capraio afgano” (copyright Vincenzo De Luca) cioè Mauro Corona fa furore. "E’ sempre Cartabianca” ha esordito addirittura con il 9,6 per cento di share, che per un programma di approfondimento è molto. Nella seconda puntata di martedì ha raggiunto il 7 con quasi un milione di spettatori: un altro ottimo risultato se si pensa che aveva contro il match Italia-Ucraina su Raiuno che è arrivato quasi al 40 per cento di share. Ma la vera prova per “Cartabianca” sarà martedì prossimo quando tornerà in pista Giovanni Floris.

UN FILO IN “ROSSO”

A fare le spese del successo di “Cartabianca” è “Filo Rosso” di Raitre, uno dei primi programmi prodotti dalla nuova Rai versione “pluralista”. Nonostante i bei servizi e reportage da Caivano, la puntata di martedì ha registrato solo 331.000 spettatori, pari al 2.2%. Comunque - a sua parziale scusante - quella di Manuela Moreno era stata pensata come una trasmissione estiva, allungata poi a settembre per coprire i buchi di palinsesto lasciati dai volti storici fuggiti dalla Rai. Anche Tg2 Post, l’approfondimento in access del secondo canale, fatica a trovare una sua strada: mercoledì ha ottenuto 743.000 telespettatori, share del 3.92%, cifra attorno a cui veleggia sempre.

MAGA (O NON MAGA) MERLINO

E’ l’altro sfida lanciata da Mediaset: cambiare Pomeriggio 5 passando la conduzione da Barbara d’Urso a Myrta Merlino. Un cambio veramente difficile, visto quanto era amata dal suo pubblico “Barbarella”. Uno stile più asciutto, sobrio, cronachistico: la prima settimana il programma è andato bene, poi quando da lunedì è tornato in campo Matano con la versione invernale de “La vita in diretta”, il divario tra i due programmi è cominciato ad allargarsi. Non riportiamo i dati perché, spezzettati come sono in tante parti, rischiano di fare venire il mal di testa. In sostanza, le cose si sono rimesse a posto: per ora, il confronto tra i due competitor è più o meno come quello degli altri anni. In fondo gli argomenti di “Pomeriggio 5” sono quelli di sempre: cronaca nera, situazioni sociali tremende, tolta l’enfasi e le lacrimucce che ci metteva la d’urso.

GRUBER RUGGENTE

E’ tornata all’ “Otto e mezzo” da lunedì. E, al suo solito, ha fatto schizzare gli ascolti della sua striscia quotidiana. A partire dal Tg di Mentana, tutta la serata de La7 va sempre forte: il canale è il vero competitor sul fronte dell’informazione, anzi - come continua a ripetere il patron Cairo - è il vero “servizio pubblico”. Non per nulla in una recente intervista ad Aldo Cazzullo sul “Corriere della sera”, la Gruber è andata giù dura: “La Rai è irriformabile e la politica insaziabile - ha detto -. E leggo che Giorgia Meloni avrebbe stretto un patto con Marina Berlusconi per tutelare le aziende di famiglia. I cittadini che pagano il canone meriterebbero uno spettacolo più decoroso. E finalmente una legge sul conflitto di interessi». Ma la medesima Gruber non teme una Rai virata a destra. Molti dei volti che se ne sono andati (Da Fazio a Gramellini ad Annunziata) “saranno in onda anche questa stagione: sarà il pubblico a dare il suo verdetto».

SCIARELLI COLONNA PORTANTE

 In questa nuova Raitre tutta dedita alla divulgazione che i nuovi vertici Rai stanno ridisegnando in chiave pluralista (che significa aggiungere programmi di respiro conservatore a quelli esistenti o sostituire quelli che sono scappati), Federica resta una certezza. Il suo “Chi l’ha visto?” regge all’età e ai cambi di establishment: mercoledì ha superato il 10 per cento di share, in concorrenza alle fiction. Poi certo arriveranno le partite e, allora, sarà più complicato mantenere questi numeri. A seguire - come tutte le altre sere - anche Tg3 LineaNotte non sembra risentire del cambio di conduzione: Monica Giandotti al posto di Maurizio Mannoni. Mercoledì per esempio ha toccato il 7,34 per cento di share.

 AVANTI DE GIROLAMO

 Il nuovo volto di punta in pectore della Rai è, come noto, Nunzia De Girolamo. Il suo nuovo programma intitolato “Avanti popolo” arriverà il 3 ottobre e dovrà fare concorrenza a “Cartabianca” e a “Di martedì”. Questa sì è una delle scommesse più importanti della Rai: sarà infatti una delle nuove trasmissioni interamente avviate dalla nuova direzione Approfondimenti. E anche una sfida da brividi per l’ex politica convertita alla televisione: se la Bianchina andrà avanti di questo passo, sarà molto difficile starle dietro.

14/09/2023