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Sepolta da querele e timori della politica, riemerge la serie shock di Tornatore "Il Camorrista", mai andata in onda

Sono state presentate alla Festa del Cinema di Roma due puntate, in versione restaurata, della serie su Raffaele Cutolo sparita e mai andata in onda. Mediaset promette di farla vedere anche al pubblico a casa

Sepolta da querele e timori della politica riemerge la serie shock di Tornatore Il Camorrista mai andata in onda

Ben Gazzarra in "Il Camorrista"

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Giuseppe Tornatore insieme alla Titanus e Mediaset riporta in vita il suo primo film, Il camorrista. In realtà si tratta della serie tv mai andata in onda. Ebbene sì. Il regista che nel 1985 aveva 30 anni, accettò di girare il film shock sulla camorra con Ben Gazzara e contemporaneamente realizzarne una versione lunga in cinque puntate. Goffredo Lombardo della Titanus era un produttore lungimirante, e aveva capito che la serialità poteva portare buoni frutti. Il successo de La piovra, che parlava di mafia, gli avrà aperto gli occhi?

La collusione tra camorra e servizi segreti

Fatto sta che Il camorrista - la serie non ebbe la stessa sorte. Non andò mai in onda. Il film, ispirato al libro inchiesta di Joe Marrazzo, ricevette delle buone critiche, ma poi iniziarono a volare “querele da parte di Raffaele Cutolo, a cui si rifaceva il film, dell’assessore Ciro Cirillo e di Enzo Tortora, che poi ritirò”, racconta Tornatore che ha presentato alla Festa del Cinema di Roma la versione restaurata e rieditata della serie. “Il camorrista sparì dalle sale e dopo nove anni di udienze il tribunale ci assolse. Lombardo ci rimase male, ma non fu sorpreso perché lo considerava un film scottante che parlava anche di collusione tra camorra e servizi segreti”.

Tornatore non la toccava piano

Il camorrista era più forte e diretto rispetto a La piovra, alzò un polverone enorme e all’epoca Tornatore accettò il divieto ai 14 anni piuttosto della censura. Il film affrontava senza mezze misure argomenti turbolenti e delicati come la nascita di un’organizzazione criminale, la sua evoluzione e le dinamiche interna, oltre alle collusioni con la politica e le carceri”. Insomma il giovane Tornatore non la toccava piano. E c’è da considerare il contesto: nel 1985 c’erano pochi titoli cinematografici che trattavano argomenti simili. “Affrontare una materia così potente mi sembra un atto di coraggio e di denuncia”, ricorda il regista.

La versione restaurata

Oggi la serie con Ben Gazzara (anche se Tornatore sognava di avere nei panni di O’ professore di Vesuviano Gian Maria Volontè) e Leo Gullotta, che conquistò il David di Donatello come Miglior attore non protagonista per l'interpretazione del Commissario Iervolino, trova nuova vita grazie al restauro curato dallo stesso Tornatore. Presto dovrebbe arrivare anche sulle reti Mediaset. “Speriamo sia la volta buona”, commenta il regista di Nuovo cinema paradiso che non ha più diretto una serie tv dal 1985. “Non ho pregiudizi”, ammette, “anzi, ci sono andato vicino un paio di volte”. 

 

 

27/10/2023