“Come stai?”. Due parole, una frase quasi di rito, che però può significare tanto in chi sta combattendo una battaglia contro la depressione, una battaglia purtroppo spesso combattuta in solitudine. Parole che possono scuotere dal torpore del mal di vivere perché manifestano affetto, interessamento e non quell’indifferenza che troppo spesso abita le nostre vite, perse nella rincorsa quotidiana fatta di impegni ma a volte distratta sull’essenziale. A pronunciarle in una telefonata che si è rivelata fondamentale e salvifica è stata Eleonora Daniele. E a rivelarlo a sorpresa in diretta tv è stato il destinatario di quella telefonata, di quelle parole, Leopoldo Mastelloni.
Mastelloni: "La telefonata di Eleonora mi ha salvato"
L’attore e regista teatrale napoletano, che da anni ha denunciato una difficile situazione economica, è stato vittima nell’agosto scorso di un ictus e si è trovato a combattere una battaglia per la sua vita senza alleati al suo fianco. Poi, all’improvviso quella telefonata ha squarciato il buio e ha fatto entrare di nuovo la luce della speranza di poter andare avanti, di potercela fare. Ecco cosa ha raccontato lo stesso Mastelloni, intervenuto in studio per ricordare le gemelle Kessler, sue care amiche: “Non voglio dirlo per piaggeria ma perché secondo me è giusto che si sappia. Nei mesi scorsi ho davvero pensato di andarmene, di arrendermi. Poi ho ricevuto una telefonata, una solamente, che mi ha dato il coraggio di vivere e non di morire. Quella telefonata l’ha fatta Eleonora che oggi voglio ringraziare ufficialmente per la sua generosità e disponibilità ma anche per avere scritto un libro, che vi consiglio di leggere, sulla sua esperienza personale, sulla vicenda di suo fratello (si tratta di “Quando ti guardo negli occhi. Storia di Luigi, mio fratello”, ndr)”.
La commozione di Eleonora Daniele
Eleonora Daniele stringe le mani di Leopoldo Mastelloni, visibilmente commossa, gli accarezza il viso e gli dà la carica come solo una vera amica può fare: “Adesso stai bene. Ora sei più forte di prima. Non pensiamo più a queste cose ma ad andare avanti. Pensiamo a fare cose insieme, a raccontare storie insieme, a regalare agli altri le nostre esperienze”.
Anche Leopoldo Mastelloni è commosso. Il suicidio assistito a cui sono ricorse le Kessler lo ha molto addolorato anche perché sembra essere stato originato proprio da una forma di grave depressione di una delle due sorelle. E racconta ancora: “Eleonora mi ha tolto dall’incubo che stavo vivendo da tre mesi a questa parte. L’ictus non mi ha lasciato conseguenze vitali ma tanta stanchezza di vivere. E voi tutti non potete immaginare cosa significhi, quando sei solo, quando nessuno ti cerca e ti chiama, ricevere una telefonata come quella che mi ha fatto Eleonora. Così dopo che l’ho sentita ho ricominciato a prendere le pillole che mi davano in ospedale, ho ricominciato a curarmi e oggi sono qui”. A testimonianza che a volte un gesto d’affetto può realmente cambiare la vita e in certi casi perfino salvarla.