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Littizzetto: Biancaneve e i sette ultracorti. La favola politically correct è esilarante

La comica a "Che tempo che fa?" legge una favola rivisitata per essere inclusiva e rispettosa delle sensibilità di tutte e tutti. Il risultato è esilarante

di Redazione

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Il mondo cambia, cambiano le sensibilità e cambia il linguaggio. In questa nuova ed inclusiva era, per tenere il passo al cambiamento, anche le fiabe devono adeguarsi. Ma anche se la Roald Dahl Foundation ha deciso di rivisitare le parti ormai “scorrette” della produzione del papà di Matilde e del G.G.G., non tutti sono d’accordo su questo fenomeno che cancellerebbe il passato e le sue sfumature.

Tra una polemica e l’altra ci sono comici che hanno fatto di questo tema materiale per buttar giù nuove ed esilaranti favole completamente distorte dal politically correct.

Anche Luciana Littizzetto non si è tirata indietro e seduta come suo solito sulla scrivania di Fazio ha letto a la sua “Biancaneve e i sette ultracorti, non giocatori di basket, sosia di Pupo”. Biancaneve non è più bella ma media, “Per non offendere le bruttine”, ha un bel sorriso sì, ma è “Larga di fianchi”. La strega cattiva è solo una signora che si porta bene i suoi anni, che usa il nero perché sfina e con qualche puntura di Botox sta quasi bene. E il cacciatore? Ma quale cacciatore, non ha mai sparato un colpo e ha solo qualche problema comportamentale. Addirittura ha chiesto il bonus psicologo. E non pensiate che strapperà mai il cuore alla povera Biancaneve, per non traumatizzare troppo i piccini porterà alla seconda moglie sposata legalmente dal papà di Biancaneve, solo doppiepunte e un po’ di forfora.

 

27/02/2023