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Massimo Lopez e Tullio Solenghi: "Sul palco portiamo pure Anna Marchesini. E succede una cosa strana"

Una delle coppie più amate dello spettacolo torna a teatro con "Dove eravamo rimasti", musica e sketch che vivono anche del ricordo di Anna

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All’età di 145 anni in due, per noi è sempre una festa salire ancora sul palco, avere la passione per questo mestiere e trovare gente complice che ci viene a vedere”. E se lo dicono loro, c’è da crederci. Massimo Lopez e Tullio Solenghi fanno di nuovo faville con Dove eravamo rimasti, scritto da loro con Giorgio Cappozzo, con l’accompagnamento dalla Jazz Company diretta dal Maestro Gabriele Comeglio.

“Questo nostro nuovo spettacolo propone numeri, sketch, brani musicali, contributi video -spiega il duo-, con alcuni picchi di comicità come la lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, il duetto Mattarella/Bergoglio, con testi nuovi, legati all’attualità, un dialogo con Papa Ratzinger e Maurizio Costanzo, chiamati a dire la loro, un momento musicale… Il tutto inserito nella nostra ormai collaudata dimensione dello show. Il filo conduttore è quello di una chiacchierata tra amici, una sorta di famiglia allargata, che collega i vari momenti di spettacolo. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta chi è seduto giù in platea, ossia tutti coloro che consideriamo meravigliosi “parenti”; c’è sempre qualcosa della loro vita legata a noi, ai nostri 12 anni di Trio, e questo ci riempie immensamente di gioia, va aldilà di tutti i discorsi della popolarità, della fama, del successo”. 
La scelta del titolo? “Deriva dal desiderio di ritrovarci dopo gli anni bui della pandemia, quasi volessimo dire che riprendiamo il discorso da allora, come se nulla fosse successo -racconta Lopez-. Andiamo avanti pensando al teatro come un grande rito collettivo e d’aggregazione, che serve a emozionarsi e divertirsi insieme”. “Noi vogliamo vivere il divertimento, quando è possibile -aggiunge Solenghi-. Vediamo che la gente si prende davvero una pausa di un’ora e quaranta dal quotidiano, non per dimenticarsene, ma proprio perché credo ci sia bisogno di questo ossigeno e noi lo dispensiamo ad ampie dosi. Vediamo che c’è chi si asciuga le lacrime dalle risate, e questo è meraviglioso”. 

Foto Ansa e Instagram

Un lavoro che affonda le sue radici in una grande professionalità, un’enorme complicità e una inossidabile e consolidata amicizia: “Quando uno dei due si inalbera per qualcosa -svela Solenghi- , l’altro gli dice “ma che c… stai facendo?” Insomma, lo smonta subito”. “Sì, e quando è così lavori decisamente meglio -continua Lopez-. E’ qualcosa che abbiamo sempre fatto, anche durante i 12 anni del Trio. Per noi era vedersi tutti i giorni, scrivere, lavorare 10-12 ore insieme; sempre su quel famoso divano di casa mia, che non sostituirò mai”. “Ormai un monumento nazionale -scherza Solenghi-, con le forme dei nostri glutei…”.
Il Trio, per l’appunto: un esperimento nato nel 1982, inizialmente per il varietà radiofonico della Rai Helzapoppin, con anche la mai dimenticata Anna Marchesini. Andò avanti per tre anni ed ebbe un successo tale da far poi finire i tre attori e autori in Tv. E fu così che arrivarono Fantastico, Sanremo, la celebre parodia dei Promessi Sposi… Un fenomeno che spopolò letteralmente nella Tv degli anni Ottanta e Novanta: basti pensare che la prima puntata dei Promessi Sposi fu seguita da quasi 15 milioni di spettatori.

Una comicità che, a distanza di 40 anni, è cambiata, come notano i due attori: “Oggi è molto più epidermica, sbrigativa, mordi e fuggi -constata Solenghi-. La rete ha un po’ imposto questo; allora in tv i tempi erano più dilatati, c’era un’impronta più teatrale; oggi serve la battuta fulminante per attirare l’attenzione in un nanosecondo. Credo che però sia importante anche riproporre il nostro tipo di comicità, e secondo me il teatro è la casa giusta per farlo. “E penso che il pubblico debba affezionarsi al comico -sostiene Lopez-. Bisogna ritrovare un po’ l’affetto verso i personaggi”.

Il ricordo di Anna Marchesini

L’affetto verso i personaggi e verso gli interpreti; quello che non è mai venuto a mancare nei confronti di Anna Marchesini, che il 19 novembre dello scorso anno avrebbe compiuto 70 anni, e alla quale è dedicato un momento dello show: “C’è un po’ di Anna in entrambi, in me e in Massimo -sottolinea Solenghi-, così come credo ci fosse una parte di noi in lei. Per noi è stata una compagna di viaggio meravigliosa e una sorella. Al pubblico manca un’attrice straordinaria, a noi una parente vera, una parente stretta”. “Ci manca molto, ma ogni volta che saliamo sul palco in due abbiamo fortemente la sensazione di essere in tre -aggiunge Lopez -. Sarà per il modo in cui ci interfacciamo, ci poniamo, raccontiamo, ma facciamo proprio capo a lei, pensiamo a lei, a cosa avrebbe voluto fare, aggiungere, cambiare...”.

La Tournéè

Dopo il successo riscosso al Teatro Manzoni di Milano, dove lo spettacolo ha inaugurato il 2024, la tournée continua  sino al 18 febbraio, con numerose tappe, da Vicenza a Pescara, da Aosta a Cesena ad Ancona Info e biglietti 

 

 

12/01/2024