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A 30 anni dalla morte solitaria, la voce di Mia Martini risorge e, a sorpresa, non porta più sfortuna

Esce la raccolta Tarab, con brani inediti e interpretazioni alternative dei suoi grandi successi. Fra questi, anche Il fiume dei profumi di Biagio Antonacci

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Si può essere un’artista stimatissima dal pubblico e tanto odiata dai colleghi da subire l’onta di un’accusa assurda, anacronistica e crudele. Mia Martini aveva una voce intensa e una grande sfortuna, quella di essere considerata un menagramo. Oggi il pregiudizio potrebbe farci sorridere ma all’epoca fece tanto male all’artista da fare sospettare che possa essere stata una delle cause della sua morte prematura il 12 maggio 1995.

"Mia Martini fu vittima di una delle più ipocrite forme di odio umano. Oggi a trent'anni dalla sua morte la ricordiamo con una preghiera", ha detto Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura con delega alla musica, della grande cantautrice e interprete che nel 1983 decise di allontanarsi dalle scene proprio per le dicerie sul suo conto. Al solo nominare la cantante, c’era chi si toccava apotropaicamente, chi si dileguava o chi si lanciava in insensate invettive. L’ostracismo investì addirittura le case di produzione che si rifiutavano di lavorare con lei. Per questo ha del clamoroso che oggi esca una raccolta di suoi inediti.

Arriva Tarab

Tarab (Soffio d'anima) è un brano di soli vocalizzi ed è la composizione inedita datata tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta che dà il titolo alla raccolta. Poi c’è Madre e Figlia, inedito del 1982 con testo di Mia Martini e musica di Guido Guglielminetti per la musica; Il fiume dei profumi, brano all'origine pubblicato nell'album Lacrime del 1992, in una versione che è una prova registrata nello studio di casa di Biagio Antonacci nel 1991. E poi Il Pescatore di Fabrizio De André, già presente live nel disco Miei compagni di viaggio (1983), rivisitata negli anni '90 con un cantato completamente diverso e un arrangiamento del tutto inedito. E Almeno tu nell'universo, tra i brani più significativi della carriera di Mimì, sicuramente quello che la riportò al successo dopo un periodo di silenzio, scritto da Bruno Lauzi su musiche di Maurizio Fabrizio, qui nel cantato del provino che fu fatto ascoltare alla commissione esaminatrice del festival di Sanremo del 1989.

Divertirsi con la musica

Sono soltanto alcuni dei brani di Mia Martini, una delle cantautrici più raffinate di sempre, contenuti nell'album Tarab, appena uscito, proprio a 30 anni dalla morte dell'artista. Una tracklist composta da canzoni inedite e interpretazioni alternative di brani già noti proposti con nuovi arrangiamenti e con la produzione artistica di Maurizio Piccoli, in digitale, in cd e in doppio vinile crystal (Nar International/Warner Music Italy). Tarab deriva dall'arabo tarabi () che significa "agitarsi", "danzare" o "divertirsi con la musica". È una delle poche parole al mondo che non possono essere tradotte con un unico termine in un'altra lingua, ma che devono essere spiegate utilizzando più parole.

Il fiume dei profumi

Ad accompagnare l'uscita dell'album, Il fiume dei profumi: se nella versione pubblicata nel 1992 nel disco Lacrime era presente il brano scritto, suonato, arrangiato e prodotto da Biagio Antonacci, in questa versione inedita l'ascoltatore potrà entrare nella casa di Antonacci, in quell'ottavo piano di via Fiordalisi a Rozzano, e ascoltare il provino originale registrato nell'inverno del 1991 quando la grande Mimì cantò per la prima volta il brano accompagnata dallo stesso Antonacci (un giovane cantautore che da lì a poco sarebbe arrivato al grande successo) con la sua tastiera Yamaha DX7. Per il lancio dell'album è stato realizzato anche il videoclip Il fiume dei profumi (ideazione e editing di Giuseppe Coviello che ha curato anche l'artwork e le grafiche della copertina).

Onorare la cantante e la sua storia

"L'idea di onorare il trentennale della scomparsa di Mia Martini è nata all'inizio del 2024. Fin da subito ci è stato chiaro il progetto di elaborare brani, rarità inedite e performance vocali, anch'esse inedite, ascoltabili solo in rare registrazioni dal vivo o realizzate in studio durante le prove per i concerti. Il lavoro vero e proprio - racconta Maurizio Piccoli - ha preso due strade: quella dell'utilizzo della sola voce presente nelle registrazioni dei provini in audiocassette e Dat e quella di costruire nuovi arrangiamenti per la gran parte dei brani con l'intento di vestire di suoni e ritmi più moderni la sua magnifica voce. Un motto mi ha accompagnato in questo anno di lavoro regalare a Mimì una nuova primavera dopo quel maggio rubato nel 1995. Risultato finale è stata per me una sorta di frequentazione giornaliera con Mimì e la sua voce preziosa presente in una quarantina di brani, quelli scelti inizialmente, sui quali - prosegue Piccoli - ho lavorato sempre in contatto con Franco Canuto, così da fruire dei suoi puntuali e partecipati consigli di profondo conoscitore dell'artista, che ha dato un importante contributo per portare a termine questo progetto che rappresenta le diverse sfaccettature musicali e interpretative di Mia Martini che da più di cinquant'anni ci regala grandi emozioni".