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Orietta Berti, la confessione shock sulla morte di Tenco. Poi svela: "Al mio matrimonio a dire sì fu Al Bano e non Osvaldo"

Il biglietto lasciato da Tenco prima di uccidersi chiama in causa indirettamente Orietta Berti e il suo brano "Io tu e le rose". E oggi la cantante rivela: "Mi sentivo in colpa ma non avevo colpe"

di Redazione Milleunadonna

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Stavolta l’usignolo di Cavriago, come è soprannominata Orietta Berti da mezzo secolo, le canta davvero. A cominciare da uno dei periodi più bui e difficili della sua fortunata e lunghissima carriera. Quando cioè, era il 1967, Luigi Tenco fu trovato morto all’Hotel Savoy di Sanremo. Il biglietto lasciato dal cantautore, sul cui suicidio si è sempre molto discusso, la chiamava in causa direttamente. Tenco, amareggiato per l’eliminazione dal Festival, aveva scritto: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” (…). Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”. La canzone “Io tu e le rose” era cantata proprio da Orietta Berti. E così oggi, a quasi 60 anni di distanza, Orietta Berti, intervistata a “Belve” da Francesca Fagnani racconta il suo stato d’animo di allora. "Non ho mai creduto a quel biglietto. Ma tutto quel che è accaduto l’ho vissuto molto male. La gente mi escludeva: non potevo più andare in tv, non mi facevamo più interviste. Soltanto la forza del mio pubblico mi ha tenuto in vita", ha confessato Orietta. E alla domanda su come si sentisse risponde: “In colpa, ma non avevo colpe”.

Il matrimonio 'vocale' con Al Bano

Nel ritratto televisivo però c’è spazio anche per momenti divertenti e perfino esilaranti. Succede quando Orietta Berti svela che “vocalmente” è sposata con Al Bano e non con il marito Osvaldo. "Osvaldo piangeva come una fontana e lei niente" le dice Fagnani. E Orietta spiega: "Non ha detto sì, ha annuito con la testa. E allora l'hanno fatto dire ad Al Bano che era lì e lui ha detto Sì" . Così quando Fagnani divertita le chiede se sia sicura se il suo matrimonio sia valido, con la solita verve risponde: Vocalmente sono sposata con Al Bano".

La lite con Rovazzi e il gin tonic

Orietta Berti, soprattutto negli ultimi anni, ha saputo reinventarsi professionalmente, mettendo a segno diversi successi e tormentoni. A cominciare da “Mille” con Fedez e Achille Lauro. Così nell’intervista parla anche dell’amicizia con Fedez e con Rovazzi con cui però a un certo punto ha litigato: “ma abbiamo fatto pace e con lui ho bevuto il mio primo gin tonic nella vita. È diventata la mia bevanda preferita".

Il nuovo singolo "Chi Ama Chiama"

E sull’onda di un successo ritrovato anche tra i giovani, la cantante ha appena presentato il suo nuovo singolo, che uscirà il 28 novembre. Si intitola “Chi Ama Chiama”, un progetto che nasce ancora una volta dall'intuizione del manager e caro amico della cantante, Pasquale Mammaro, che ha visto lungo sull'intesa che sarebbe potuta nascere con Danti (Daniele Lazzarin), che ha scritto, prodotto e registrato il brano. "Questo singolo è la prima di una serie di sorprese musicali che vorrei regalare al mio pubblico per i miei 60 anni di carriera. Lavorare con Danti è sempre un viaggio interessante e ricco di nuovi stimoli. Un mondo di testi e suoni contemporanei. Per un'interprete, riuscire a fare proprio un brano, coniugando tecnica e sentimento, rappresenta uno degli obiettivi più importanti e gratificanti di questo lavoro”.

Il videoclip dedicato al telefono

    "Per me è davvero un onore lavorare con Orietta e mi approccio con il dovuto rispetto. Con Orietta” chiosa Danti, “c'è intesa, alchimia che rende tutto molto speciale. “Chi Ama Chiama” è un brano atipico per lei, ma un vestito che le calza a pennello con strofe molto basse rispetto al suo range solito tra tanti generi, lo swing, il pop in cui lei spazia meravigliosamente. Stiamo facendo un disco che celebra i suoi sessant'anni di carriera ed ogni volta che ci vediamo, nasce una canzone". Nel videoclip, tutto ruota intorno al telefono e la sua evoluzione da fine '800 ai primi del '900 con la Metafisica pittura di De Chirico e Picasso, agli anni '50 con la pantera rosa, con Andy Warhol negli anni '70 e '80 e passando dal cordless del 2000, allo smartphone di oggi che si è impossessato delle nostre vite.