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La sua disabilità infastidisce gli ospiti: ragazzo allontanato dalla sala ristorante

Hanno tentato di spostare la famiglia in una sala a parte, chiusa dai vetri oscurati. Il padre: "Ripenso alle leggi razziali"

La sua disabilità infastidisce gli ospiti ragazzo allontanato dalla sala ristorante

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Cecilia Bonaccorsi e Remo Pimpinelli sono i genitori di Tommaso, un ragazzo affetto dalla malattia di Norrie. Un ragazzo che non vede e non parla ma a cui i suoi genitori hanno deciso di far vedere il mondo e insegnarli a goderne appieno.

Così Tommaso viaggia sempre, con la madre e il padre, per immergersi nei profumi e nelle esperienze, senza mai un problema - raccontano i genitori - nonostante la sua disabilità.

IL VIAGGIO IN TRENTINO

Tommaso ama la montagna, così ogni anno da 19 anni la famiglia si concede una vacanza in Trentino. Quest’anno l’albergo in cui sono soliti andare è occupato, decidono quindi di prenotare al Colbricon Beauty & Relax un 4 stelle di San Martino di Castrozza. Prima di partire mandano anche una mail all’albergatore in cui chiariscono che Tommaso, 24 anni, ha una disabilità grave. Lo fanno “per evitare sorprese”, ma evidentemente non è bastato.

Racconta la signora Bonaccorsi su Facebook dando voce al figlio: “Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione”.

LA DISCRIMINAZIONE

Un giorno Tommaso si trova seduto nel divanetto accanto alla madre, indossa il suo bavaglino e Cecilia lo aiuta imboccandolo. “Una scena del tutto normale per noi”. Ma la normalità viene interrotta: “Degli ospiti della sala ristorante erano infastiditi dalla mia presenza e se ne sono lamentati con l'albergatrice che ha proposto ai miei di prendere i pasti successivi in una saletta separata dai vetri ambrati oscurati. Lo ha proposto a noi e non a loro. Sono stato trattato come un cane non ammesso nella sala ristorante comune. Ovviamente siamo ripartiti perché non è piacevole restare dove non si è graditi. Vacanze rovinate e tanto ma tanto amaro in bocca”

GLI ALBERGATORI

I responsabili dell’albergo, invece che allontanare dalla sala comune la famiglia che si è sentita infastidita dalla presenza di Tommaso, ha ritenuto di chiedere ai genitori di Tommaso di allontanarsi, nascondersi in una saletta dai vetri oscurati, lontani dagli occhi degli altri ospiti disumani.

I genitori di Tommaso non ci stanno, umiliati decidono di andare via. L’albergo manderà una mail di scuse: “Non lo accetto, mi dispiace. Non hanno fatto niente per trattenerci, troppo facile cercare di sistemare tutto con una e-mail”.

COME LE LEGGI RAZZIALI

La notizia, dai social di mamma Cecilia - farmacista in pensione - fa il giro del paese. Intervistati da Repubblica Cecilia e Remo diranno di non volere denaro né fama: ”Quello che preme è la battaglia culturale e mi si stringe il cuore se penso che, magari, qualche altra famiglia avrebbe potuto accettare quella proposta. Così, in silenzio, per non dare fastidio.” E ancora: “Noi cerchiamo solo la normalità. Per questo ora mi sento offeso e umiliato. Ripenso alle leggi razziali, e a quanto può essere cattivo l’animo umano quando rifiuta il diverso.”

IL TURISMO IN TRENTINO

Un colpo durissimo per il Trentino che fa del turismo il punto di forza dei suoi territori e che cerca anche di puntare all’inclusione: le persone con disabilità in Trentino non pagano la tassa di soggiorno.

Ma la storia di Tommaso ci insegna che non basta una piccola norma o uno sconto sulle imposte, l’inclusione la si ottiene attraverso l’informazione e il cambiamento culturale. Chissà se al Colbricon sono pronti a cambiare.

10/03/2023