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La nipote del Duce dice no al "machismo" di Stato: la scelta di Alessandra Mussolini

L'eurodeputata di Forza Italia rifiuta il passaporto dell’Europarlamento perché “non è inclusivo. Non intendo rispondere al fatto di essere maschio o femmina”

di Redazione

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Chi lo avrebbe mai detto, visti i suoi trascorsi politici e la genealogia, eppure Alessandra Mussolini ha sposato la scelta del gender fluid e si comporta di conseguenza. "Per protesta oggi ho cancellato la mia domanda di lasciapassare perché non intendo rispondere al fatto di essere un maschio o una femmina", ha detto l'eurodeputata di Forza Italia dopo aver annullato la sua richiesta del documento di viaggio dell'Ue per i deputati del Parlamento europeo, in quanto non offre la possibilità di un'alternativa all'indicazione di genere "maschio" o "femmina".

La protesta

"Non c'è l'opzione 'altro' oppure 'non voglio menzionarlo'", ha spiegato l'eurodeputata, che ha chiesto invece di mettere una 'x' nella casella che indica il genere ma all'ufficio "dicono che non si può fare perché è illegale" e che bisogna obbligatoriamente "inserirsi nella categoria 'maschio' o 'femmina'". "Questo è prodotto dall'Unione Europea, che dovrebbe essere inclusiva" non dagli Stati membri, ha sottolineato Mussolini, che ha deciso quindi di ritirare la domanda. 

Foto Ansa e Instagram

Impossibile scelta non binaria

Il lasciapassare dell'Unione europea - secondo le informazioni dell'Europarlamento - è un documento di viaggio elettronico che serve a facilitare le procedure per ottenere visti di lavoro per i suoi rappresentanti, per i membri del personale con incarichi internazionali e, a determinate condizioni, per i loro familiari. E' riconosciuto come documento valido dagli Stati membri e dai Paesi terzi, in base agli accordi col Paese interessato, e può essere utilizzato esclusivamente per scopi di lavoro, in relazione all'esercizio delle proprie funzioni e non conferisce al titolare alcuno status diplomatico. Il lasciapassare è valido fino alla fine del mandato e replica i dati presenti sul passaporto nazionale che costituisce la prova legale dell'identità del detentore. E' infatti dotato di un chip e riporta la foto e le impronte digitali del titolare come caratteristiche biometriche.

L’impegno assunto

Visto che l'Unione europea non è ancora dotata di un quadro che armonizzi le pratiche di registrazione del genere nei documenti d'identità negli Stati membri, le norme su questo tema e le opzioni per i documenti ufficiali sono di competenza nazionale. Ad oggi, sottolineano all'Eurocamera, risulta quindi impossibile segnalare nel lasciapassare un'opzione di genere diversa da quella 'binaria' di uomo o donna. "Mi auguro che possa essere immediatamente inserita la 'X', oppure niente", ha ribadito Mussolini in un punto stampa al Parlamento europeo, perché "se io accetto una cosa di questo tipo significa che non avanziamo", mentre l'Europa "dovrebbe servire a superare gli steccati" e "lavorerò per questo", ha concluso.

08/02/2023