La badessa destituita e le suore in fuga in un luogo segreto: lo scisma delle cistercensi del prosecco
Sono 11 le suore che si sono date alla fuga dal monastero di San Giacomo di Veglia (Treviso) dopo che la giovane badessa brasiliana Aline Pereira è stata destituita
L'ex badessa del monastero di San Giacomo di Veglia, suor Aline Pereira (Ansa)
Sembra una vicenda simile a quella delle clarisse spagnole ribelli, ma stavolta in salsa veneta, quella del monastero di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto (Treviso). Tanto clamore in un luogo di clausura non s'era mai sentito ma le suore cistercensi da qualche settimana sono al centro di un piccolo “scisma”. Al primo gruppo di cinque consorelle che hanno abbandonato il convento, "per le pressioni psicologiche insopportabili", se ne sarebbero aggiunte altre 5 o 6, tutte corse nel riparo in cui si è rifugiata l'ex badessa, la brasiliana madre Aline Pereira .
L'origine del piccolo scisma
Il casus belli sarebbe stato proprio il suo allontanamento, al termine dell'ultima ispezione della Commissione Pontificia. Troppi veleni interni, e così è stato deciso il commissariamento di San Giacomo di Veglia. A suor Aline – nota per essere stata la più giovane badessa in Italia - non era stato intimo di andarsene, ma il clima "era diventato insopportabile" avevano spiegato le monache ; così lei e altre quattro consorelle avevano fatto le valigie e si erano trasferite altrove, in un luogo che resta segreto. Ora pare che le “scissioniste” siano salite a una decina, tutte allineate con madre Aline. La quale, al Corriere della Sera , ha cercato di spiegare il perché di questa storia nata da una lettera inviata al Papa da quattro monache del convento, con accuse verso la abbadessa.
Il racconto della giovane badessa
" Due anni fa - ha raccontato al quotidiano - alcune consorelle hanno inviato una lettera a papà Francesco accusandomi di maltrattamenti. Inizialmente le accuse erano cadute, grazie alle testimonianze di altre consorelle e ad altri interventi. Nel frattempo, sono cambiati alcuni equilibri e lunedì di Pasquetta sono stata destituita". E qui la religiosa conferma "il clima insopportabile" che dopo quell'atto si era creato nel monastero.
Le “colpe” della badessa
Fra le suore che difendono la propria badessa, alcuni mormorano che le sole colpe di Aline Pereira siano di essere giovane, straniera e piena d'iniziativa . Una laurea in Economia e Commercio, Pereira ha rivoluzionato il monastero facendone un luogo di produzione e questo potrebbe averle attirato delle invidie. "Il monastero ha spese ingenti - dice ancora lei al Corriere - ed è per questo motivo che abbiamo dovuto inventarci delle attività per portare avanti la nostra opera. Abbiamo un orto lavorato da una cooperativa che impiega persone diversamente abili, una serra dove coltiviamo l'aloe per fare le nostre creme lenitive e da qualche anno facevamo anche il miele, tutto biologico, oltre al vigneto, che ci dava molte soddisfazioni . In più accoglievamo persone sole, in difficoltà, donne che avevano bisogno di parlare o di una consolazione Molte altre comunità religiose si sostengono con i loro prodotti, non mi pare di aver fatto nulla di strano Ora tutto questo credo che difficilmente verrà portato avanti”.
Verso la causa legale
Il convento ora è stato affidato dal Dicastero per gli istituti di Vita consacrata alla nuova madre abbadessa, Martha Driscoll, 81 anni, alle orecchie della quale sarebbe giunta l'intenzione delle monache fuoriuscite di "far causa". Resta da capire esattamente a chi e per che cosa. A San Giacomo di Veglia, con le vigne intorno al monastero, viene prodotto da alcuni anni un apprezzamento per il Prosecco Docg e Aline Pereira al Corsera ha confermato la volontà di chiedere aiuto a Dio ma puro agli avvocati .
05/05/2025
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