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La denuncia di una giocatrice di basket: “Io bullizzata perché unica etero in una squadra gay”

Candice Wiggins ha lasciato la pallacanestro a marzo e in un libro racconta la sua esperienza sulla Wnba composta al 98% da lesbiche

La denuncia di una giocatrice di basket Io bullizzata perché unica etero in una squadra gay
di Redazione

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Bullizzata perché eterosessuale. Una colpa imperdonabile in un mondo 'composto al 98% da donne omosessuali'. Che 'a forza di confrontarsi con gli uomini, finiscono per comportarsi come loro'. E' la denuncia lanciata da Candice Wiggins, 30 anni, per otto giocatrice della Wnba, l'equivalente nel basket femminile dell'Nba. Lo scorso marzo ha deciso di ritirarsi, dopo aver sopportato molestie ed offese dalle colleghe che la vedevano 'diversa', pericolosa infiltrata in una 'cultura dominante molto conformista, che per me era diventata tossica. Il mio spirito e la mia voglia di giocare sono stati spezzati'. Ed i successi sul campo avevano sempre un lato oscuro, descritto in un libro prossimo all'uscita che promette dovizia di particolari.

Diversa dalle altre

La cestita ha raccontato il suo calvario al San Diego Union Tribune. 'Nulla nella Wnba ha corrisposto ai miei sogni - ha detto la Wiggins, che prima di diventare professionista è stata una stella della Stanford University - anzi, tutto il contrario. Il messaggio che ricevevo era 'noi sappiamo chi sei e tu devi sapere che non ci piaci' '.

“Cercavano di farmi male in ogni modo”

L'ex giocatrice ha descritto il clima in cui era coinvolta, creato non solo dalle avversarie, ma anche dalle compagne, soprattutto nel suo primo anno da professionista: 'C'è molta gelosia. In vita mia non mi sono mai sentita dare della 'puttana' così spesso. Cercavano di farmi male in ogni modo'. Aver giocato anche all'estero - con squadre professionistiche in Spagna, Turchia, Israele e Grecia - ha per lei gettato una luce ancora più cruda sull'esperienza nella Wnba. Che però, conclude 'mi ha resa più forte. Non ho nemici nella vita'.

Le accuse delle colleghe

Com'era prevedibile, la denuncia della Wiggins - 'non un atto di coraggio, ma sarebbe stato vile da parte mia tacere' - ha scatenato un vespaio nel mondo del basket femminile. Non sono mancati gli attestati di solidarietà da parte di colleghe, ma altre hanno negato di aver mai subito esperienze simili, rimproverandole - come ha scritto sul proprio sito Imani Boyette, dei Chicago Sky - la scelta di 'gettare fango su un intero campionato, voltando le spalle al mondo nel quale hai costruito la tua carriera. Mi hai fatto male'. E Monique Currie, giocatrice di San Antonio, nel proprio blog ha messo in dubbio che Wiggins abbia mai vissuto le esperienze descritte: 'In 11 stagioni mai sperimentato episodi di bullismo'.

23/02/2017