Salta al contenuto principale

Coco Chanel, la donna che rivoluzionò la moda e la libertà femminile: da un orfanotrofio a un impero

La grandissima stilista morì nel 1971, ma il suo messaggio continua a condizionare la moda e il modo in cui le donne si percepiscono. Seppe influenzare e rivoluzionare il suo tempo stilisticamente, culturalmente e socialmente. La storia di una grande donna divenuta un’icona

Immagine
Coco Chanel
di redazione Milleunadonna

Leggi più veloce

E’ sicuramente una delle storie più belle e significative del mondo della moda ma anche dell’universo femminile. E’ quella di Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta in tutto il pianeta come Coco Chanel. La grande stilista e imprenditrice nacque il 19 agosto 1883 a Saumur, in Francia. Rimasta orfana di madre a soli 12 anni, fu affidata a un orfanotrofio gestito da suore, dove apprese l’arte del cucito. La sua, insomma, non fu all’inizio un’esistenza dorata. Anzi, tutto il contrario. Da queste origini umili e difficili emerse tuttavia una delle figure più iconiche della moda del XX secolo, che seppe trasformare il dolore e la disciplina in una forza creativa senza precedenti. Fino a generare una filosofia e un impero

La nascita di uno stile senza tempo

Non fu davvero facile imboccare la strada giusta per l’orfana Chanel che cominciò la sua carriera come cantante nei caffè-concerto, dove adottò il soprannome di Coco. Tuttavia, la vera svolta arrivò nel 1910, quando aprì il suo primo negozio di cappelli a Parigi. In pochi anni, con le sue proposte affascinanti e coraggiose, trasformò radicalmente il modo in cui le donne si vestivano.

I suoi punti di forza

Alla base della sua concezione della moda vi erano semplicità e funzionalità. Sembra poco ma non era così, in un’epoca dominata da corsetti e abiti strutturati. Dove tutto ciò rappresentava un obbligo morale per le donne. In questo scenario, quasi provocatoriamente, lei propose abiti dal taglio lineare, ispirati all’abbigliamento maschile. Utilizzò poi tessuti economici come il jersey, considerato un materiale povero e destinato alla biancheria, che sotto la sua mano sapiente divenne invece una scelta elegante e rivoluzionaria per gli abiti da giorno. I suoi completi (quelli che oggi chiamiamo tailleur) sono rimasti nella storia e grande successo ebbe in particolare la petite robe noire (il piccolo abito nero, o tubino) lanciato negli anni '20, che divenne un simbolo di eleganza accessibile, un capo immortale, tuttora immancabile nel guardaroba contemporaneo femminile.

Emancipatrice culturale al di là della moda

Chanel non fu solo una stilista. Fu un’autentica visionaria culturale. Il suo stile rifletteva una filosofia: quella della donna libera, indipendente e attiva. In un tempo in cui le donne iniziavano a reclamare diritti civili e sociali, Coco ne vestiva il corpo e l’anima.

Ne indirizzava le mire e il futuro

Si può dire che lei influenzò la condizione femminile. Rese popolare l’idea che la moda potesse essere comoda, funzionale e comunque elegante. Sdoganò i pantaloni femminili, in un’epoca in cui erano considerati scandalosi. Liberò la donna dall’estetica della servitù (stretti corsetti, crinoline, pizzi e ghirigori vari) per restituirle movimento, potere e identità. Incarnò, in definitiva, la figura di una sorta di illuminata e illuminante influencer ante litteram.

Chanel N°5, l'arte della profumeria moderna

Nel 1921, Chanel lanciò il celebre Chanel N°5, il primo profumo creato da una stilista di moda e il primo a contenere una composizione complessa di aldeidi. La fragranza divenne un simbolo di femminilità misteriosa e moderna, ulteriormente consacrato da Marilyn Monroe, che – com’è noto ai più - dichiarò di dormire con solo qualche goccia di Chanel N°5. Più che uno slogan pubblicitario un grido di guerra al femminile, un proclama rivoluzionario entrato nel mito e nella cultura collettiva universale.

Controversie e resilienza

Durante la Seconda guerra mondiale, Chanel visse anni controversi a causa della sua relazione con un ufficiale tedesco. Dopo un periodo di isolamento, tuttavia, tornò trionfalmente nel mondo della moda nel 1954, a 71 anni, rilanciando il suo stile classico in contrasto con il new look di Dior. Le sue giacche in tweed, i tailleur, le collane di perle finte e le borse trapuntate divennero icone senza tempo.

Eredità senza tempo

Coco Chanel, la donna che partì da un orfanotrofio e creò un impero, morì nel 1971, ma il suo spirito continua a influenzare la moda e il modo in cui le donne si percepiscono. La maison Chanel, guidata da creativi come Karl Lagerfeld (fino al 2019) e successivamente Virginie Viard, ha saputo preservare e reinventare il suo incommensurabile e rivoluzionario lascito.

Perché fu rivoluzionaria

Ma perché il suo messaggio risultò così dirompente? Perché ancora oggi ne subiamo il fascino? Sinteticamente parlando si potrebbe dire che Coco Chanel ha lasciato una traccia rivoluzionaria decisiva in tre direzioni. Stilisticamente ha reinventato l'eleganza, rendendola sobria, moderna e senza tempo. Socialmente ha vestito la nuova donna del XX secolo, libera nei movimenti e nelle ambizioni. Culturalmente ha fatto della moda un linguaggio di emancipazione, di ribellione e di affermazione personale. E’ stata, a ben vedere, un faro sicuro e uno sprone potente per tutte le donne del mondo.