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Come vestirsi per l'ultimo appuntamento: consigli di moda tragica

Niente tubino e tacchi alti che limitano i movimenti. Meglio un paio di jeans e scarpe da ginnastica per agevolare la fuga dall'ex fidanzato violento

Come vestirsi per lultimo appuntamento consigli di moda tragica

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I manuali di moda e bon ton parlano spesso di cosa indossare o evitare al primo appuntamento. Ma, dati i recenti casi di cronaca, perché non parlare invece dell’ultimo appuntamento? Quello che il tuo ex ti chiede per capire perché lo hai lasciato, perché non lo vuoi più vedere e, magari, perché ti sei già fidanzata con un altro. Il famoso incontro chiarificatore, quello al termine del quale - se lui si arrabbia - tu potresti dover correre per salvarti la vita.

Ecco quindi cosa sarebbe meglio non scegliere fra i capi presenti nel guardaroba: niente tubino e tacchi alti che limitano i movimenti. La gonna va bene purché sia larga o svasata per non ostacolare l'eventuale fuga. Meglio ancora un paio di jeans, purché non troppo aderenti, e scarpe da ginnastica per agevolare la corsa. Soprattutto niente di acrilico: prende fuoco più facilmente, soprattutto se l’ex innamorato ha la mania di disinfettare il cruscotto dell’auto con l’alcol e poi accendersi una sigaretta.

Fra gli accessori da tenere sempre in borsetta, è consigliabile uno spray al peperoncino: ce ne sono a forma di portachiavi, di accendino o di penna e pazienza se sono poco eleganti. Meglio tenerlo in mano se il tono di voce dell’abbandonato sale di decibel.

Il bon ton dell’ultimo appuntamento ha qualcosa da dire anche sul luogo del rendez vous: l’imperativo è luogo pubblico molto affollato, l’ideale sarebbe un bar vicino a una stazione della polizia. Mai salire in auto, mai andare a casa sua e neanche a casa propria. Soprattutto rifiutare le sorprese tipo improvvisata all’uscita dal lavoro, dalla palestra o da casa di mamma.

Ma se di fronte alle richieste dell’innamorato passato, il sentore - anche lontano - è che l’ultimo appuntamento potrebbe diventare davvero l’ultimo della vostra vita, scegliete invece un bel pigiamone, ciabattine e restate a casa. Nel dubbio è sempre meglio dire “no”. Sembra un’ovvietà ma è meno evidente di quanto si pensi. Perché ciò che succede spesso a noi donne è che il sospetto, la paura di poter essere sopraffatte di fronte al semplice esercizio della libera volontà, spesso si palesa misto a vergogna.

Ed è così che l’istinto a proteggere se stesse soccombe di fronte alla richiesta di comprensione da parte dell’inconsolabile. Ci si vergogna di avere paura di quell’uomo che diceva di amarci. Ci si ripete che si tratta di un eccesso, perché magari ogni tanto alza la voce, magari ogni tanto perde la pazienza, ma temere per la vita è decisamente esagerato. Allora esageriamo: meglio fifone ma vive.

06/06/2016