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Kate, qualcosa non torna: troppi 14 giorni in ospedale. La malattia e l'ipotesi più probabile: parla l'esperto

"Questa degenza è compatibile con le conseguenze di un'endometriosi profonda, malattia invalidante che interessa l'apparato genito-urinario": parla il professor Vito Trojano

Foto Ansa e Instagram dei Principi di Galles

di Redazione

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Passano i giorni e il mondo è in ansia per la Principessa del Galles, Kate. Da una settimana sua Altezza reale è in ospedale per un problema di salute che il Palazzo non ha chiarito e che ha quindi scatenato un dibattito tra esperti su quale sia il motivo di una degenza così lunga. L'unica cosa che si sa: è che non si tratta di un tumore (leggete qui). "Se si esclude una patologia oncologica dell'apparato genitale, i tempi di ricovero - 14 giorni dall'intervento chirurgico a cui la principessa del Galles è stata sottoposta, e i 3 mesi di degenza che dovrà rispettare - sono troppi, e per questo motivo compatibili con le conseguenze di un'endometriosi profonda, malattia invalidante che interessa l'apparato genito-urinario e la zona dell'intestino, tra colon retto e utero. L'endometriosi, infatti, causa forti dolori prima e durante il ciclo mestruale, quando si hanno rapporti sessuali e nella fase di defecazione. Dolori lancinanti che si manifestano anche con la minzione". E' il parere rilasciato all'Adnkronos Salute da Vito Trojano, presidente della Sigo - Federazione italiana di ginecologia e ostetricia, tornando sui problemi di salute della principessa Kate. "Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi anche se tutto farebbe pensare ad un intervento di isterectomia totale, con asportazione dell'utero e delle ovaie, dovuto all'endometriosi. Se così fosse, comunque la principessa del Galles potrà tornare ad una vita normale appena terminato il periodo di convalescenza". Si è espresso anche Antonio Caprarica, storico esperto reale della Rai che qualche giorno fa aveva ipotizzato una "diverticolite acuta". "Anche l'ultima ipotesi, noi stessi avevamo accennato alla diverticolite acuta, che potrebbe spiegare la lunga degenza. In questo caso, però, credo che sinceramente finché non ci verrà detta una parola chiara da Kensington Palace o da Buckingham Palace, il resto sono tutte chiacchiere". Poi ha aggiunto: "Molto preoccupanti, questo sì". 

La strategia reale

"È decisamente inusuale, per la royal family, divulgare questioni private che riguardano la salute”, ha dichiarato l’esperta reale Tessa Dunlop al Mirror. “In tal senso le informazioni condivise a proposito della prostata ingrossata del Re sono senza precedenti e anche furbe”. Dunque un’attenta riflessione: “Buckingham Palace non conosce spontaneità. La diffusione di una dichiarazione che contiene problemi privati che concernono la salute del Re immediatamente dopo la notizia principale dell’operazione all’addome è stata intenzionale. La tempistica ha distolto l’attenzione del pubblico dall’intervento della nuora, allo stesso modo i dettagli privati sulla prostata hanno dato al pubblico qualcos’altro a cui pensare”.

L'endometriosi

Nel nostro Paese 3 milioni di donne soffrono di endometriosi. La diagnosi il più delle volte viene vissuta con gravi ripercussioni psicologiche. Il dolore è il grande protagonista e può essere cronico e persistente, con aggravamento durante il periodo mestruale. Causa fenomeni depressivi, "anche perché è tra le principali cause di infertilità tra le donne. Il 30% di infertilità è infatti dovuta a questa patologia". Non sarebbe però il caso della principessa Kate che ha tre figli. L'endometriosi è stata inserita "nell'elenco delle patologie croniche e invalidanti, riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo, il ricorso alla chirurgia deve essere l'ultima chance - avverte Trojano - anche perché risolve solo in parte il problema. Sul fronte farmaci, invece, abbiamo a disposizione dei progestinici. Utilizzati nel tempo riescono a tenere sotto controllo la sintomatologia, ma certo non riducono la formazione di cisti voluminose che vanno a comprimere altri organi".

26/01/2024