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Luca Argentero ed Elena Santarelli, la coppia che non ti aspetti: ecco che cosa c’è dietro

“Sono in arrivo sul binario uno Luca Argentero ed Elena Santarelli”. Manca solo l’annuncio del capostazione dall’altoparlante, ma tutto il resto è esattamente così: il racconto di una giornata in tour con la strana coppia

Luca Argentero ed Elena Santarelli la coppia che non ti aspetti ecco che cosa cè dietro
di Massimiliano Lussana

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“Sono in arrivo sul binario uno Luca Argentero ed Elena Santarelli”. Manca solo l’annuncio del capostazione dall’altoparlante, ma tutto il resto è esattamente così. 
Passando in molte stazioni italiane, in questi giorni, è possibile incontrare sui marciapiedi - in Abruzzo, Toscana, Liguria - i treni speciali, in alcune occasioni anche con i due attori, madrina e ospite speciale del treno regionale dedicato da Trenitalia al Giro d’Italia, per accompagnare il “Trofeo senza fine”, dedicato a tutti i vincitori della corsa.

Trattandosi di Giro d’Italia, ovviamente, tutto è rosa: rosa la livrea del regionale, rosa gli inserti degli elegantissimi e glamourissimi calzoni in seta di Elena, rosa la coda delle ammiratrici di Luca che – dalla capotreno alla capostazione, dalle pendolari alle viaggiatrici a lunga percorrenza, dalle operatrici del catering all’addetta al controllo dei biglietti – si mettono in fila ordinatissime per un selfie che Argentero, gentilissimo, non nega a nessuno, in una sorta di pellegrinaggio laico verso il dio della bellezza. E a chi, come noi, azzarda la domanda: “Ma cosa avrà poi più di noi comuni mortali?”, le Erinni sul marciapiede riservano sguardi che fulminano.

Ovviamente, i due testimonial del treno più ecologico, adatto alle biciclette con apposite rastrelliere di bordo ed ecosostenibile con riduzione delle emissioni, che la direttrice del trasporto regionale Sabrina De Filippis si coccola con gli occhi, raccontano il loro rapporto con la bicicletta: “Qualche anno fa ero un ciclista meravigliosamente perdente – ci racconta Argentero – e l’appuntamento con il Giro d’Italia è un classico dei miei pomeriggi in questo periodo”. 

E, già qui, con Argentero un po’ pantofolaio e marcato perché non vada in fuga da Cristina Marino, si umanizza rispetto a noi umani. E racconta anche la passione per il personaggio di Malabrocca, “la storica maglia nera del Giro che, pur di conquistare l’ultimo posto, si nascondeva nei fossi o si rifugiava in case private”, che è stato protagonista di uno splendido spettacolo da lui interpretato e scritto da Edoardo Leo con al centro le storie di Alberto Tomba, di Walter Bonatti e per l’appunto di Luisin Malabrocca: “E’ questa la vita che sognavo da bambino”, poi diventato anche una serie tivù.

Elena Santarelli – che è già stata anche su un Frecciarossa insieme a Fabio Cannavaro e su un Intercity con livrea dedicata con Vincenzo Nibali - invece, viene da una famiglia dove si è mangiato pane e ciclismo fin da quando era bambina “e oggi avrebbe dovuto essere qui con me mio papà che mi ha trasmesso questa passione e che ancor oggi fa ogni giorno 80-90 chilometri in sella. Ma poi invece oggi mi tiene i bimbi: il loro papà (il calciatore Bernardo Corradi ndr) oggi è impegnato e quindi il nonno fa il baby sitter”. 

Elena è di Latina, esattamente come la padrona di casa Sabrina De Filippis, e il “Pop regionale” è il suo habitat: “Lo prendo in media una volta alla settimana quando parto da Roma per andare a Latina a mangiare le fettuccine fatte a mano dalla mamma”. Ma anche l’abitudine non toglie le dimensioni della Santarelli che è altissima e sbatte pesantemente la testa contro la cappelliera e sembra una scena da cinema slapstick, quello che fa ridere con gli infortuni fisici e le cadute. Ma quando Argentero si preoccupa, precipitandosi a soccorrerla, lei lo tranquillizza: “No è che sono troppo alta e mi capita ogni volta che salgo su un treno. Solo che poi ci ricasco”.

Siamo alla Camaiore-Cortona e fra i due c’è un feeling assoluto. Parlano delle zone dove vivono, di negozi e ristoranti che ritengono i migliori a cui rivolgersi e, a un certo punto, Elena introduce anche temi medici: “Ma tu che fai Doc hai imparato anche qualcosa di medicina o ti limiti al copione? Come sei messo coi termini medici?”. E poi lo prende in giro: “Non ti si vede mai, non fai fiction di successo”.

Argentero, che è un secchione, ovviamente è preparatissimo su pressione, consulti medici e dintorni e la conformazione del territorio ligure aiuta ad approfondire. Infatti è previsto che fra Sestri Levante, la stazione dove siamo saliti e Chiavari, capoluogo del Tigullio, il treno si affianchi ai corridori per correre alla loro velocità, ma ovviamente per partire occorre che i ciclisti scavallino il passo del Bracco e quindi – in un territorio pieno di gallerie – la fermata in galleria è un tassello per parlare un po’ di più, nonostante un po’ di effetto claustrofobico per chi non è abituato a viaggiare sui treni liguri, con un territorio fra mare e monti: “Ma quando ripartiamo? Ma quante sono queste gallerie?”. 

Il fatto che non ci sia campo per i telefoni e che le comunicazioni avvengano con il telefono d’emergenza del capotreno aggiunge pathos all’attesa dei due. Ed è tutto assolutamente naturale, non è un copione. Poi, ovviamente, è tutto tranquillissimo, ma per chi ci è abituato.

Finalmente i corridori arrivano, il treno riparte e i due li salutano dai finestrini, ricambiati dalla carovana della corsa rosa e anche dal pubblico assiepato lungo il percorso ad attendere il passaggio della corsa: Sestri Levante, Cavi di Lavagna, Lavagna, Chiavari ed è la meraviglia del Tigullio, con Argentero che prende in giro Santarelli: “Li fai andare a sbattere”. E immediatamente partono le battute su cosa succederebbe se la stessa iniziativa fosse portata avanti per il giro femminile.

A un certo punto, le strade del treno e della carovana si biforcano e il treno riparte verso Genova con un passaggio scenografico a Nervi, fra i Parchi e la Passeggiata, che sono uno splendido scenario naturale, anche del Nervi Music Ballet Festival, che è il luogo di spettacolo più scenografico al mondo e conquista i cuori dei due protagonisti del viaggio.

Si arriva a Genova Brignole e Luca ed Elena scendono felici dal treno.

I ragazzi che li incontrano sul binario 1 di una delle due principali stazioni genovesi sono increduli e parte il tam tam delle telefonate: “Non ci puoi credere, in stazione ci sono Argentero e Santarelli”. E immediatamente riparte la caccia al selfie da sfoderare come un trofeo con gli amici e le amiche.  

19/05/2023