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Lucia Annibali: “L’uomo che mi ha gettato l’acido in faccia è libero”. La lettera che le ha scritto l’aggressore

L'uomo ha scontato 9 anni ed è stato espulso, ora è in Albania ma Annibali dice di non avere paura: ragiona da avvocato e non da vittima

di Redazione

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Non è da tutti dimostrare equilibrio e lucidità dopo che la propria faccia è stata devastata dall’acido, nemmeno dopo 10 anni dalla brutale aggressione. E invece la parole di Lucia Annibali dovrebbero essere prese da esempio da tutti facili forcaioli che sono soliti esprimere “di pancia” le loro sentenze senza attendere il “senno di poi”. "Sono passati dieci anni, ci sta. È andata come doveva andare. Era stato condannato a 12 anni, ne ha scontati nove qui e si sapeva che sarebbe stato espulso", ha detto l’avvocata Annibali quando ha saputo dai giornalisti che uno dei suoi aggressori, il 41enne Rubin Talaban, è libero nel suo Paese, l'Albania.

Avvocata non vittima

Ma come ha fatto da dieci anni a questa parte, da quando cioè il 16 aprile 2013 Talaban e un complice, Altistin Precetaj, le lanciarono addosso dell'acido sotto casa, a Pesaro, su mandato dell'ex fidanzato, l'avvocato Luca Varani, che non si rassegnava alla fine della relazione, Lucia rifiuta la parte della vittima inerme e si ritaglia piuttosto quella dell'avvocato, qual è. In passato ha espresso dubbi sulle "pene esemplari" per gli uomini violenti e si è pronunciata piuttosto a favore della prevenzione.

La lettera e la richiesta di perdono

Talaban le scrisse una lettera dal carcere nel 2019, chiedendole perdono. "Era il più consapevole. Spero che abbia capito quanto male ha fatto. E comunque - sottolinea - non mi fa paura. È in Albania", quindi molto lontano da lei. Inevitabilmente la notizia ha risvegliato dei ricordi e anche se Talaban ha espiato la sua pena, con quello che lui, Precetaj e Varani hanno fatto, Lucia fa i conti tutti i giorni. 

Venti interventi chirurgici

Anni trascorsi tra il Centro grandi ustionati di Parma, dove le hanno salvato la vista e ricostruito il viso con una ventina di interventi chirurgici, e le aule giudiziarie. Talaban e Precetaj sono stati condannati a 14 anni, poi ridotti a 12 in appello e in Cassazione

Il terribile patto

Talaban aveva pattuito con Varani un compenso di 30mila euro, di cui 5.000 versati prima dell'aggressione. Fu catturato 15 giorni dopo, in Abruzzo. A inchiodarlo tracce di acido nella sua auto e sulle scarpe. Varani sta scontando nel carcere di Pescara una condanna definitiva a 20 anni, tra le accuse anche quella di tentato omicidio: un paio di mesi prima dell'aggressione aveva tentato di manomettere un tubo del gas, sempre per farla pagare alla donna che aveva osato mettere fine alla loro relazione. 

Un esempio per tutte

Per Lucia sono stati anche anni di intensa testimonianza: Annibali è stata se non la prima, tra le prime persone aggredite con l'acido in Italia e ha raccontato ovunque la sua storia, invitando altre donne a non cadere nella trappola di un amore tossico e a guardare al futuro con ottimismo. È diventata un simbolo della resilienza femminile di fronte alla violenza di genere, tanto che alla sua storia è stata dedicata anche un fiction. 

Il presente è altrove

Per quanto riguarda Varani il discorso è diverso: per lui il fine pena è previsto nel 2033, ma si parla di benefici di legge, tra sconti di pene e affidamento in prova. "Ci penserò quando sarà il momento" taglia corto Annibali, che recentemente aveva detto di non voler nemmeno pensare all'idea di incontrarlo di nuovo. Forse potrebbe succedere a Pesaro, la città dove tutto è cominciato e tutto è successo. Ma Annibali vive altrove da anni. Nella vita che si è ricostruita c'è stata anche un parentesi politica come deputata, oggi fa il difensore civico della Regione Toscana e si occupa, ovviamente, anche di pari opportunità.

05/07/2023