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Serena Bortone, la giornalista Rai nel mirino. Ecco cosa rischia dopo aver letto il monologo di Scurati

Antifascista, orgogliosamente femminista e di sinistra, si dichiara libera nel lavoro e nella vita privata. Quale punizione ha in mente per lei la Rai? L'ipotesi di Fiorello fa molto sorridere

Foto Ansa e Rai

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La donna del momento, di sicuro la giornalista Rai che più ha dimostrato coraggio, da quando la Tv di Stato si è fortemente allineata editorialmente all'attuale governo, è Serena Bortone. Ancora di più lo è dopo il caso Scurati. La presentatrice infatti ha letto il testo che lo storico e scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto portare nel suo programma ma che all'ultimo è stato tagliato per motivi editoriali, anche se i vertici di Viale Mazzini hanno riferito si trattasse di motivi economici smentiti dallo scrittore e dalla stessa Bortone che ha dichiarato che Scurati le ha donato il monologo. 

Cinquantaquattro anni, gavetta lunghissima iniziata a 18 accanto a Mino Damato ne Alla ricerca dell’Arca. Bortone non fa la giornalista ma lo è fino al midollo. Una passione prima che un lavoro, Sarà lei stessa ad ammettere in una intervista: "La molla della mia vita è sempre stata il lavoro". Siamo negli anni 90 quando arriva al programma Mi manda Lubrano. Si sposta sulla politica, che lei racconta è una "sua grande passione", con TeleCamere e Agorà. Poi dal 2020 al 2023 conduce Oggi è un altro giorno, popolare talk nel primo pomeriggio di Rai 1. Quando viene sostituita da La Volta Buona di Caterina Balivo, scoppia la polemica e sarà lei nell'ultima puntata a dire: "Il popolo, l’Italia, gli italiani sono molto più avanti di come talvolta li si voglia rappresentare... Siate liberi e autentici, a qualsiasi prezzo". Da sempre si dichiara orgogliosamente antifascista, ribadendolo anche in Tv e poi in un'intervista al Corriere della Sera: "Ho detto solo che sono libera proprio perché antifascista: se fossi fascista non potrei essere libera. È un ragionamento logico e una verità tautologica". In questa stagione Bortone l'abbiamo seguita su Rai 3, dove ha fatto ottimi ascolti. Ovunque va lei non delude mai. 

Femminista con orgoglio

Si dichiara: "Femminista anche nella pratica: ho sempre promosso colleghe più giovani, più belle, più brave di me, incinte e neomamme. Forse è nel mio Dna: mia nonna, arrivata a Roma dalla Ciociaria, faceva volontariato per le ragazze madri. E mia madre mi ha sempre spinto a essere una donna indipendente". Sempre su Vanity Fair raccontò qualche tempo fa: "Sono una persona molto libera e la libertà comporta l’impossibilità di fare compromessi. Nella sfera sentimentale in particolare non sono mai stata capace di farlo. Non so se sia un bene o un male, ma io sono fatta così". Mai sposata e non ha figli: "Quando andavo ai matrimoni, da ragazza, sentivo un senso di soffocamento… me lo ricordo bene. Detto ciò, non mi sono mai pentita di aver amato. E se arriva qualcuno sul cavallo bianco, ci salgo". Sulla maternità poi disse: "La mia identità non dipende dall’essere madre. Non mi è mai capitato, non l’ho cercato un figlio, non l’ho inseguito. È andata cosi".

Quello scontro con Bernardini De Pace

Fra Serena Bortone e l’avvocata Annamaria Bernardini De Pace, nell’ultima puntata di Chesarà i toni si era scaldati parecchio proprio sul tema dell’antifascismo e le ultime polemiche per i raduni con i saluti fascisti ad Acca Larentia. "Dovremmo tutti definirci antifascisti, la parola antifascisti dovrebbe essere unificante. Che dici Annamaria?". Ma l'avvocata aveva sbottato: "Basta parlare di fascisti e antifascisti. C’è la democrazia e ora siamo democratici. Ho capito, ma è stato sconfitto, basta. Il fascismo è stato sconfitto. Perché si deve continuare a tirare fuori questo argomento ogni volta? Erano mille persone su 60 milioni di italiani. Io mi meraviglio di te Serena che sei così libera". Ma la giornalista ha replicato: "Perché basta antifascisti? Magari basta fascismo. C’è la democrazia proprio perché il fascismo è stato combattuto e sconfitto. Però qui c’erano mille persone. L’argomento non lo tiro fuori io, ma chi scende in piazza e alza il braccio. Io di mio non ne parlerei. Purtroppo funziona così, se scendono in piazza con il braccio teso, io ancora mi indigno. Ti meravigli di me perché dovrei essere libera? Io sono libera proprio perché sono antifascista". (Leggete qui)

Cosa rischia

Ora si chiedono in tanti quali provvedimenti disciplinari verranno adottati nei confronti di Serena Bortone. Secondo Repubblica, per Bortone: "Sipario a giugno sulla trasmissione Chesarà e provvedimento disciplinare in arrivo". Questa ipotesi, però, siamo sicuri sia una sciagura per la giornalista o in verità una fortuna. Chiusa una porta potrebbe aprirsi finalmente il portone (che merita), magari in un'altra rete. 

Le ultime parole 

Serena Bortone nelle ultime ore ha pronunciato poche parole ma significative: "Io voglio molto bene a quest'azienda. Ci sono nata, cresciuta, mi ha valorizzata. Ho potuto fare tante cose belle e vorrei continuare a farle con dignità e libertà".

L'ironia di Fiorello 

“Salutiamo Serena Bortone, adesso ti becchi la punizione… A me Roberto Sergio già me l’ha comunicata. Lo sai che c’è un Decalogo di cose che in Rai non puoi fare. A quanto pare le affideranno un varietà di prima serata su Rai Uno, una punizione che non si merita”. Fiorello, scherzando con il pubblico presente al Foro Italico, aggiunge al dibattito: “Oggi la Rai non ha censurato alcun cartello del pubblico! Ricordate che la Rai ha fatto anche delle cose buone. Qui Roberto Sergio si è ribaltato, satira sulla satira nella satira. A me non hanno mai censurato, significa che non sono nessuno. Vorrei essere censurato in diretta, anche perché fa aumentare gli ascolti. La Bortone ha fatto un punto in più di share. Ti tocca fare il varietà: Bortonissima”. Ricordiamo infatti che in Rai ultimamente i varietà in prima serata stanno andando parecchio male...

22/04/2024