Salta al contenuto principale

Medici sorpassati dalle dottoresse, ma i primari sono ancora uomini

Le professioniste tra i 25 e i 64 anni sono quattromila in più rispetto ai maschi. Ma le posizioni apicali sono quasi sempre maschili

Immagine

Leggi più veloce

Sono anni che in medicina si laureano più donne che uomini e alla fine il sorpasso è avvenuto. Come scrive La Repubblica, basandosi sui dati della Fnomeceo, la federazione nazionale che raccoglie gli Ordini dei medici provinciali, la differenza è ancora ridotta ma ormai le dottoresse sono più dei dottori in ambulatori, cliniche private, centri diagnostici e nei reparti ospedalieri italiani.

Fra i 35 e i 39, le dottoresse sono il doppio dei colleghi

I dati degli iscritti agli albi parlano di una prevalenza femminile tra chi ha da 25 anni, freschi di laurea quindi, a 64, avviati alla pensione o già pensionati quindi. La differenza tra i professionisti attivi per il momento è di 4mila unità ma crescerà presto. Tra i 35 e i 39 anni le donne sono infatti il doppio degli uomini: 19mila contro 10.500.

Poche primarie

Fino a cinque anni fa, infatti, il mondo sanitario era diverso: i maschi iscritti agli albi erano 23mila in più, per questo i medici anziani sono prevalentemente uomini. Ma non è solo per questo che invece le posizioni apicali sono in maggiorana maschili: oltre al dato anagrafico c’è quello maschilista visto che il numero delle primarie non è comunque proporzionale al numero delle specializzate: 1150 contro 6200.

La situazione nel pubblico

C’è da sottolineare che nelle Asl il soprasso non è ancora avvenuto perché le donne rappresentano circa il 43% dei dipendenti della sanità pubblica. A questi dati aggiungiamo il fatto che l’ 80% delle dottoresse affermano di essere state svantaggiate nell’accesso ai ruoli apicali mentre il 55% affermano di avere dovuto ridurre le proprie aspirazioni professionali dopo la maternità.