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Attacco ipomaniacale: cos’è il disturbo mentale di cui soffre Fedez, quali sono i sintomi e come si cura

"Da quando ho avuto il tumore al pancreas soffro di depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale”: le parole del rapper sono preziose perché consentono di abbattere il muro del pregiudizio rispetto alle patologie mentali. Tanto più che oggi è la Giornata mondiale della salute mentale

Foto Ansa e Instagram

di Redazione

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L’appello lanciato ai personaggi famosi e del mondo dello spettacolo dal presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Emi Bondi, alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale che si celebra proprio oggi, 10 ottobre, ha sortito l’effetto desiderato. Fedez, dopo aver parlato anche dell’ulcera anastomotica che lo ha costretto per alcuni giorni all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ha rilasciato una lunga intervista nella quale rivela di soffrire di una “depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale”, che lo stesso artista afferma porta la persona “a perdere completamente lucidità”. L’outing di Fedez è prezioso, perché consente di abbattere il muro del pregiudizio che ancora resiste rispetto alle patologie mentali e che spesso spinge le persone a nascondere il proprio malessere, ritardando così le cure con conseguenze che possono rivelarsi anche gravi.

La condizione di Fedez si è manifestata dopo il cancro

“Dopo la malattia ho avuto seri problemi di salute mentale. Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora - ha raccontato -. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui, cioè come altri stavano o avevano affrontato una diagnosi nefasta”. E’ stato così che ha “iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però talvolta non sono privi di effetti collaterali. Allora per curare gli effetti collaterali di un farmaco ti prescrivono un altro farmaco, e così via. Il risultato è stato che balbettavo, tremavo, non riuscivo più a pensare lucidamente. Sono arrivato a un punto in cui ho dovuto smettere tutto di botto, avendo una cosa che si chiama effetto rebound”. Fedez non ha avuto problemi a confessare di esser seguito da uno psicoterapeuta e da uno psicologo. Il cantante ha tuttavia tentato anche approcci alternativi, quali le stimolazioni transcraniche, ossia delle “scariche” magnetiche al cervello che servono di supporto alle altre terapie.

Che cosa si intende per attacco ipomaniacale

L’ipomania viene considerata una condizione psicopatologica che porta un soggetto ad esser eccitato e persino esaltato. La persona che ne soffre presenta una aumentata produttività e un elevato ottimismo. Il principale problema è dato dal fatto che l’individuo passa da uno stato up ad uno down rapidamente: i cambiamenti possono essere estremi. Durante un episodio ipomaniacale il paziente apparirà particolarmente carico ed energico. Evidenti anche degli eccessi di ego e autostima. La “parlantina” può essere uno degli effetti più comuni. Il soggetto risulta logorroico e poco lucido: i suoi discorsi, benché fluidi, possono apparire caotici. Completano il quadro sintomatologico una certa irritabilità, un umore labile, un deficit di attenzione, comportamenti ossessivi, aggressivi e irresponsabili.

Per essere considerata tale, la malattia deve includere un episodio ipomaniacale di durata massima di 4 giorni, e questo deve necessariamente presentare almeno 3 dei sintomi riconducibili alla mania.

L’ipomania può essere trattata come un sintomo di condizioni psico-patologiche come:

  • disturbo narcisistico di personalità;
  • schizofrenia;
  • alcolismo;
  • disturbo bipolare;
  • disturbo ciclotimico;
  • sindrome serotoninergica.

Il trattamento, che va discusso con il proprio medico di fiducia o con un professionista, prevede l’uso di farmaci antipsicotici, stabilizzatori dell’umore e psicoterapia.

E ora i medici della Sip sperano che l’outing di Fedez serva da esempio ad altri personaggi famosi, che con il loro coraggio possono “aiutare a vincere lo stigma e può fare da traino rispetto a tante persone che ancora hanno vergogna e reticenza a parlare dei propri disturbi - rileva Bondi -. Di fronte a numeri crescenti del disagio mentale, è assurdo che le persone oggi abbiano ancora paura di parlare di salute mentale ed ancora più grave è che ciò porta in vari casi a ritardare le cure".

10/10/2023