(LaPresse)
- Sempre più persone in Italia ricorrono a trattamenti di bellezza.
Tra le applicazioni più usate spicca il botulino, il cosiddetto
'spiana rughe', che ha visto un incremento del 12,5% nell’ultimo
anno, segno della crescente fiducia nei confronti di un trattamento
estetico che era prerogativa estera. I dati, raccolti da Aiteb
Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino, dimostrano una
crescita nell'uso del farmaco, già iniziata nel 2013.
Il
mercato della tossina botulinica in Italia arriva a valere più di 20
milioni di euro, con circa 300mila trattamenti effettuati e 120mila
pazienti interessati negli ultimi dodici mesi. Dati che sono il
'segno della crescente fiducia riposta in una sostanza dagli
elevati profili di sicurezza', ha commentato Massimo Signorino
presidente di Aiteb. 'Non siamo ai livelli della Gran Bretagna
- ha spiegato - o addirittura degli Stati Uniti dove il botulino è
di gran lunga il trattamento di medicina estetica più praticato, ma
l'Italia è il Paese tra i 'big five' europei (Gran Bretagna,
Germania, Francia e Spagna) quello che ha fatto registrare
l'incremento maggiore', ha aggiunto Signorini.
'Quando si
parla di medicina estetica, in Italia come nei Paesi mediterranei il
trattamento più eseguito riguarda i filler come l’acido
ialuronico. Permane ancora una certa, quanto immotivata, diffidenza
nei confronti della tossina botulinica, nonostante sia un farmaco
costantemente monitorato e al certo di numerosi studi', prosegue
il presidente di Aiteb.
La
distribuzione relativa di botulino e filler non è omogenea nei
cinque principali mercati europei. 'La tossina botulinica è stata
fin dall’inizio la regina incontrastata oltremanica, dove al
contrario i filler hanno per molti anni goduto di una popolarità
assai bassa. La Germania è caratterizzata da un consumo elevato di
tossina, seppur non ai livelli inglesi, ma anche da una richiesta
notevole di filler. In un certo senso, è forse il Paese dove il
mercato è più equilibrato e maturo. La Francia si colloca di gran
lunga al vertice per l’acido ialuronico; l’Italia è al secondo
posto. La Spagna è infine il fanalino di coda, con i valori
assoluti più bassi per le due categorie di prodotto, e una
sproporzione simile alla nostra a favore dei filler rispetto alla
tossina'.
L'Italia,
però, è il Paese in cui l'incremento della tossina botulinica è
stato maggiore. Una tendenza registrata già nel 2014 ma che ha visto
un aumento delle vendite del 12,5% rispetto all'anno precedente,
mentre negli altri Paesi la media è stata dell'8%. L'Italia si è
messa a crescere a un ritmo del 50% in più rispetto agli altri
Stati.
E'
interessante sapere che il botulino per fini estetici è approvato in
Italia da 12 anni. Sulla scia di quanto fatto nel 2002 dalla Food and
Drugs Administration (Fda), che regolamenta l'utilizzo dei farmaci
negli Stati Uniti, nel 2004 l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa)
approvò l'utilizzo del botulino per glabella, la zona tra le arcate
sopracciliari.
Più
recente l'approvazione per la zona perioculare: risale all'inizio del
2014 due anni fa, l'autorizzazione da parte dell'Aifa all'estensione
delle indicazioni terapeutiche della tossina per le rughe intorno
agli occhi.
'La
tossina botulinica - ha concluso il presidente Aiteb - è un
trattamento sicuro per il ringiovanimento del volto: rilassa i
muscoli, distendendo le rughe e non gonfia. Si tratta però sempre di
un farmaco e, come tale, sottoposto al rigido controllo del Ministero
della salute tramite l’Agenzia per il Farmaco: deve essere trattato
da medici esperti'.
Botulino amore mio. La tossina della bellezza piace agli italiani
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