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I campanelli d'allarme che spingono a chiudere una relazione

I campanelli dallarme che spingono a chiudere una relazione
di Caterina Steri

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La decisione di chiudere definitivamente una relazione non viene mai presa di impulso, c’è sempre un periodo  più o meno lungo di valutazione dei motivi per cui lo si dovrebbe fare, che posti sulla bilancia risultano più pesanti di quelli che spingerebbero a perpetrarla.

Anche quando si comprende che la cosa giusta da fare è chiudere con il partner non è mai facile passare all’azione.

Non esistono manuali di istruzioni al riguardo, ma motivazioni e vissuti personali che portano a stare male e a desiderare di liberarsi da un legame che ci si rende conto sia sbagliato.

·         Uno dei motivi è il desiderio di cambiare l’altro perché in realtà così com’è non va bene e non manca occasione perché risulti fastidioso, irritante e non viene sopportata la sua presenza quando si sta in compagnia di altre persone.

·         Si fantastica spesso, con un senso di liberazione, su una vita senza il partner senza immaginare un futuro felice insieme a lui. Anzi, non si vuole proprio immaginarlo un futuro insieme.

·         Ci si rende conto che vi è uno sforzo ad amare l’altra persona, senza tener conto che  ai sentimenti non si comanda.

·         Si viene continuamente svalutati dal partner, che priva del giusto spazio e libertà personali, talvolta pure del rispetto. Soprattutto in queste situazioni bisogna far molta attenzione, perché il confine con i soprusi è molto labile.

·         Mancano l’attrazione e l’intesa sessuale.

·         Si risponde alle richieste del partner con un senso di costrizione e non con spontaneità e piacere.

·         Non si sente la sua mancanza quando non è presente.

·         E’ ricorrente il pensiero di tradirlo, o il tradimento è un fatto reale.

·         Non esistono più i sentimenti d’amore di una volta anche da parte dell’altro.

·         Ci si rende conto che la relazione è unidirezionale, ovvero che è solo uno che si impegna a mandarla avanti, mentre l’altro non è per nulla collaborativo e motivato a farlo.

Ci sarebbe un numero enorme di segnali da considerare, tutti vertono sicuramente sulla mancanza di sentimenti, di condivisione, di intimità, di progettualità e sull’esistenza di un’insofferenza verso l’altro.

Se dopo tutte queste riflessioni si è veramente convinti di voler chiudere, meglio non rimandare per paura di ferirlo, di deludere le rispettive famiglie, perché si avvicina una ricorrenza particolare come il suo compleanno, Natale o l’anniversario.  Sono tutte queste delle scuse più o meno consapevoli che ostacolano la volontà di voler riprendere in mano la propria vita per paura di rimanere soli, di trovarsi in situazioni sconosciute o di perdere gli amici in comune.

La fine di una relazione è sempre molto difficile, può essere vissuta come un fallimento o un lutto, anche quando si lascia. Ma occorre rendersi conto che quando l’amore con una persona finisce o non nasce nemmeno, non significa che fuori non ci sia qualcun altro con cui potrebbe funzionare. Se non c’è amore con il vostro partner attuale non significa che non possa esserci con un’altro.

Se tutto ciò sembra troppo per essere sostenuto da soli, si può comunque chiedere l’aiuto di un esperto che sostenga nel momento in cui si ha bisogno di affrontare con più lucidità la situazione.

03/11/2015