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Canna da zucchero e buccia d’arancia: il primo manichino ecologico

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C’era anche Anna Wintour, direttrice di Vogue America, al Green Carpet Challenge, l’evento annuale eco-glamour di Livia Firth, fondatrice e direttore creativo di Eco-Age, per la promozione nel fashion system dei principi di etica sociale e ambientale. Nel cuore della London Fashion Week personaggi del mondo del cinema, della moda e della musica – c’erano Mario Testino, Victoria Beckam, Bianca Jagger – si sono, infatti, incontrati lo scorso 18 settembre per celebrare il matrimonio tra cinema e moda in nome della sostenibilità. L’evento, organizzato in collaborazione con il British Fashion Council e la British Academy of Film & Television Art, ha visto anche il lancio ufficiale del primo manichino realizzato con materiale naturale e biodegradabile. Un manichino che parla italiano. Già, perché il manichino frutto di tanta innovazione è nato in Italia grazie alla Bonaveri, che dell’evento era sponsor, di Renazzo di Cento, nel ferrarese, dove è stata fondata nel 1950 come piccolo laboratorio per la realizzazione di busti, sagome, figure per la vetrinistica e che oggi con i suoi busti e manichini riesce a soddisfare le esigenze dei maggiori brand mondiali di moda.

Una bella novità, per il mondo della moda, tanto che poco prima della serata londinese il Women’s Wear Daily, prestigioso fashion magazine americano, ha annunciato che Livia Firth avrebbe “svelato” in occasione della London Fashion Week il primo manichino biodegradabile. Tocco di classe della serata, i manichini hanno indossato abiti vintage haute couture firmati Hubert de Givenchy, John Galliano, Alexander McQueen, Roberto Capucci, Versace e Calvin Klein, messi a disposizione da William Banks-Blaney della William Vintage.

Gli eco-manichini di Bonaveri sono stati realizzati con un nuovo materiale, il BPlast®, e verniciati con BPaint®, una vernice 100% naturale. Eco-manichini specchio di un’azienda situata in un grande parco naturale e che a Milano ha aperto uno spazio per mostre ed eventi dedicati al mondo della moda, del design e dell’arte. Il progetto è nato nel 2012, quando Bonaveri ha chiesto al Politecnico di Milano di realizzare un’analisi del ciclo di vita del manichino – dalla pre-produzione alla produzione industriale, dall’imballaggio alla spedizione del prodotto in giro per il mondo – per misurare l’impatto ambientale di ciascuna fase. Un’analisi che ha indicato nella materia prima scelta la “criticità maggiore” e nel fine vita la “vera rivoluzione da cogliere”, con un significativo risultato e, cioè, che un manichino in bioplastica ha, rispetto ai tradizionali manichini in vetroresina e polisterene, un ridotto impatto ambientale.

Dopo quattro anni di lavoro, grazie alla collaborazione con istituti di ricerca specializzati in biopolimeri, Bonaveri è riuscita a realizzare una bioplastica – BPlast® – per il 72% di un derivato della canna da zucchero e che alla fine del proprio ciclo di vita degrada rilasciando acqua e CO2, la stessa assorbita dalla canna da zucchero nella sua fase vegetativa. “Abbiamo scelto la canna da zucchero” così la Boniveri “per creare una plastica naturale. Il sole, il vento, l’acqua l’hanno fatta crescere per donarci ossigeno; la ricerca l’ha trasformata in BPlast® per farne manichini. Maneggiati da mille mani, indosseranno abiti, abitando le vetrine dei negozi per mostrare al mondo la bellezza della moda. E quando – alla fine di un lungo viaggio – cederanno il passo a nuove figure, quei manichini torneranno ad essere aria, acqua, vento, calore… biodegradando per alimentare un nuovo ciclo”.

Non solo, la produzione dei manichini in BPlast® consente anche di ridurre le emissioni di CO2 rispetto alle plastiche di origine petrolchimica comunemente impiegate.

Per la verniciatura, Bonaveri ha realizzato BPaint®, prima vernice biocompatibile di sole sostanze organiche rinnovabili. “Nella sua formulazione” spiega l’azienda “non è stato ammesso l’utilizzo di sostanze che provengano dal petrolio, neanche in basse concentrazioni. Ciò rappresenta un’innovazione assoluta per la possibilità di utilizzare vernici naturali con le stesse performance di qualità di quelle a base petrolchimica”. BPaint® contiene, infatti, resine ed oli di origine vegetale, tensioattivi, similmente di origine vegetale, privi di fosforo, solvente 100% vegetale ottenuto dalle bucce d’arancia, essiccante privo di sali di cobalto e nafta.

La filiera e i sistemi di produzione di Bonaveri sono stati controllati secondo i principi del GCC di Eco-Age per la valutazione e misurazione del rispetto di sostenibilità etica, ambientale e sociale. “È stato un percorso difficile e pieno di sorprese” così Andrea Bonaveri, amministratore delegato dell’azienda che guida con il fratello Guido “ma grazie a impegno e competenza siamo oggi in grado di offrire ai nostri clienti un prodotto egualmente sostenibile quanto esteticamente ineccepibile. La parola qualità per Bonaveri ha un solo significato: che si tratti di estetica, di manifattura, di servizio o di sostenibilità ambientale. Perché le mode passano, ma la natura resta”.

 

Per maggiori informazioni

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The Green Carpet Challenge Scheda

Manichino Bnatural Bonaveri Video