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Caso Garko, lo specialista: 'Uso sconsiderato della medicina estetica ma niente bisturi'

Caso Garko lo specialista Uso sconsiderato della medicina estetica ma niente bisturi

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Contrordine: Gabriel Garko non si è rovinato il viso ed è bello come sempre. Lo dichiarano Silvia Fumarola, la giornalista di Repubblica che è andata ad intervistarlo, e lui stesso che si dice sconcertato dal fiume di critiche piovutegli addosso dopo la sua apparizione a L’Arena di Massimo Giletti domenica 3 maggio. Le immagini di un Gabriel Garko gonfio, con gli zigomi sproporzionati e le labbra eccessivamente tumide hanno fatto il giro del Web e gli utenti dei social network si sono scatenati all’idea di poter criticare un’icona di bellezza improvvisamente diventata orrenda. “Ogni tanto mi capita di gonfiarmi e quel giorno non stavo bene. Ma quelle sono foto fatte dalla televisione e sono alterate cercando l’angolazione peggiore per deformare il volto”, dichiara Garko dalle pagine del quotidiano senza escludere di adire le vie legali per il danno di immagine subito.

Ma a prescindere dalla statica delle fotografie, anche a riguardare il video tratto dal programma, l’attore appare trasformato: sarà colpa di qualche farmaco? Che di chirurgia estetica non si sia trattato lo hanno confermato pure gli esperti da noi contattati: il dottor Antonello Mele e il dottor Alessandro Gallo, specialisti in chirurgia plastica e ricostruttiva, ai quali abbiamo chiesto cosa mai possa essere successo al volto di Garko.
“Abbiamo visto anche noi quelle fotografie perché tanti amici ce le hanno inviate dicendoci ‘ecco voi chirurghi plastici fate queste cose, bel lavoro!’ Premesso che non avendo visto il video ma solo le foto, non è facile giudicare, ma sembra che Garko sia stato vittima di un uso sconsiderato della medicina estetica. Temo si sia affidato alle mani di qualcuno che doveva fermarsi un po’ prima”.

Niente bisturi allora?
“Bisogna fare una differenza fra chirurgia estetica e medicina estetica, soprattutto perché spesso si pensa di poter compensare con la medicina estetica problemi che invece sarebbero da affrontare con la chirurgia. Non sto dicendo che nel caso specifico Garko avesse necessità della chirurgia. Ma spesso quando c’è un cedimento del volto, prevalentemente dovuto all’invecchiamento, si pensa che sia sufficiente riempire per fare risalire i tessuti. Ma così si fanno solo danni e pagnotte. Per carità il riempitivo va bene quando dobbiamo compensare quello che si è perso ma non per contrastare la gravità”.

Molti hanno paventato la possibilità delle protesi.
“Può essere che abbia messo delle protesi zigomatiche ma mi sembra altamente improbabile. A giudicare dalle immagini statiche potrebbe trattarsi di un uso eccessivo di filler non so di che natura e di riempitivi di acido ialuronico che possono accumularsi come una polpetta anche se col tempo sono riassorbibili”.

Quindi si tratterebbe di una situazione reversibile?
“È reversibile pure la protesi che si può sempre sfilare via, mentre certi filler sono definitivi oppure riassorbibili in tempi lunghi”.

Caso Garko a parte, non è insolito assistere a pessime trasformazioni nei visi delle star del mondo dello spettacolo. Donne e uomini che si imbruttiscono anziché migliorare.
“Ognuno di noi ha il proprio gusto e il proprio modo di pensare ma secondo noi il bravo chirurgo plastico deve cercare di mantenere e valorizzare ciò che ha davanti come un buon restauratore. In certi casi assistiamo invece a una mortificazione dell’estetica”.

Insomma meglio invecchiare che ridursi come “pagnotte”.
“A costo di essere chirurghi estetici controcorrente, anche noi la pensiamo così: una ruga in un volto può essere bella e dare fascino, può anche migliorare un viso”.

Vogliamo però dire che si possono fare degli interventi senza eccedere? Che l’alternativa non è fra l’invecchiamento e il viso gonfio e stravolto?
“Noi usiamo tutto ciò che abbiamo a disposizione e siamo contro la criminalizzazione del botulino, delle protesi al silicone o della liposuzione, altrimenti non faremmo questo mestiere. Sono tutti strumenti che si possono usare ma con sapienza, con gusto e attenzione”.

E quindi bisogna rimandare a casa chi ha pretese assurde e chiede di trasformare i propri lineamenti?
“Noi lo facciamo costantemente, anzi possiamo dire che sono più le persone che mandiamo via rispetto a quelle sulle quali interveniamo. Proprio oggi abbiamo passato un’ora a convincere un giovane che voleva fare una rinoplastica che il suo naso non meritava di essere rifatto. Gli abbiamo spiegato che dopo l’intervento il suo naso sarebbe diventato qualcosa con la quale avrebbe dovuto convivere per il resto della vita e non pentirsene dopo due anni perché in questo momento non gli piace. E abbiamo preso proprio l’esempio delle immagini di Garko per dimostrare come la chirurgia plastica possa non essere adatta a compensare certe problematiche che a volte nascono da altro e che, con un intervento, possono solo peggiorare”.

Contrordine: Gabriel Garko non si è rovinato il viso ed è bello come sempre. Lo dichiarano Silvia Fumarola, la giornalista di Repubblica che è andata ad intervistarlo, e lui stesso che si dice sconcertato dal fiume di critiche piovutegli addosso dopo la sua apparizione a L’Arena di Massimo Giletti domenica 3 maggio. Le immagini di un Gabriel Garko gonfio, con gli zigomi sproporzionati e le labbra eccessivamente tumide hanno fatto il giro del Web e gli utenti dei social network si sono scatenati all’idea di poter criticare un’icona di bellezza improvvisamente diventata orrenda. “Ogni tanto mi capita di gonfiarmi e quel giorno non stavo bene. Ma quelle sono foto fatte dalla televisione e sono alterate cercando l’angolazione peggiore per deformare il volto”, dichiara Garko dalle pagine del quotidiano senza escludere di adire le vie legali per il danno di immagine subito.

Ma a prescindere dalla statica delle fotografie, anche a riguardare il video tratto dal programma, l’attore appare trasformato: sarà colpa di qualche farmaco? Che di chirurgia estetica non si sia trattato lo hanno confermato pure gli esperti da noi contattati: il dottor Antonello Mele e il dottor Alessandro Gallo, specialisti in chirurgia plastica e ricostruttiva, ai quali abbiamo chiesto cosa mai possa essere successo al volto di Garko.
“Abbiamo visto anche noi quelle fotografie perché tanti amici ce le hanno inviate dicendoci ‘ecco voi chirurghi plastici fate queste cose, bel lavoro!’ Premesso che non avendo visto il video ma solo le foto, non è facile giudicare, ma sembra che Garko sia stato vittima di un uso sconsiderato della medicina estetica. Temo si sia affidato alle mani di qualcuno che doveva fermarsi un po’ prima”.

Niente bisturi allora?
“Bisogna fare una differenza fra chirurgia estetica e medicina estetica, soprattutto perché spesso si pensa di poter compensare con la medicina estetica problemi che invece sarebbero da affrontare con la chirurgia. Non sto dicendo che nel caso specifico Garko avesse necessità della chirurgia. Ma spesso quando c’è un cedimento del volto, prevalentemente dovuto all’invecchiamento, si pensa che sia sufficiente riempire per fare risalire i tessuti. Ma così si fanno solo danni e pagnotte. Per carità il riempitivo va bene quando dobbiamo compensare quello che si è perso ma non per contrastare la gravità”.

Molti hanno paventato la possibilità delle protesi.
“Può essere che abbia messo delle protesi zigomatiche ma mi sembra altamente improbabile. A giudicare dalle immagini statiche potrebbe trattarsi di un uso eccessivo di filler non so di che natura e di riempitivi di acido ialuronico che possono accumularsi come una polpetta anche se col tempo sono riassorbibili”.

Quindi si tratterebbe di una situazione reversibile?
“È reversibile pure la protesi che si può sempre sfilare via, mentre certi filler sono definitivi oppure riassorbibili in tempi lunghi”.

Caso Garko a parte, non è insolito assistere a pessime trasformazioni nei visi delle star del mondo dello spettacolo. Donne e uomini che si imbruttiscono anziché migliorare.
“Ognuno di noi ha il proprio gusto e il proprio modo di pensare ma secondo noi il bravo chirurgo plastico deve cercare di mantenere e valorizzare ciò che ha davanti come un buon restauratore. In certi casi assistiamo invece a una mortificazione dell’estetica”.

Insomma meglio invecchiare che ridursi come “pagnotte”.
“A costo di essere chirurghi estetici controcorrente, anche noi la pensiamo così: una ruga in un volto può essere bella e dare fascino, può anche migliorare un viso”.

Vogliamo però dire che si possono fare degli interventi senza eccedere? Che l’alternativa non è fra l’invecchiamento e il viso gonfio e stravolto?
“Noi usiamo tutto ciò che abbiamo a disposizione e siamo contro la criminalizzazione del botulino, delle protesi al silicone o della liposuzione, altrimenti non faremmo questo mestiere. Sono tutti strumenti che si possono usare ma con sapienza, con gusto e attenzione”.

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E quindi bisogna rimandare a casa chi ha pretese assurde e chiede di trasformare i propri lineamenti?
“Noi lo facciamo costantemente, anzi possiamo dire che sono più le persone che mandiamo via rispetto a quelle sulle quali interveniamo. Proprio oggi abbiamo passato un’ora a convincere un giovane che voleva fare una rinoplastica che il suo naso non meritava di essere rifatto. Gli abbiamo spiegato che dopo l’intervento il suo naso sarebbe diventato qualcosa con la quale avrebbe dovuto convivere per il resto della vita e non pentirsene dopo due anni perché in questo momento non gli piace. E abbiamo preso proprio l’esempio delle immagini di Garko per dimostrare come la chirurgia plastica possa non essere adatta a compensare certe problematiche che a volte nascono da altro e che, con un intervento, possono solo peggiorare”.

07/05/2015