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Cinema in verticale, omaggio alla montagna. Le prime perle

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Il 30 gennaio c’è stato il via. L’edizione è ormai la diciassettesima, ciò di cui l’associazione Gruppo 33, organizzatrice di Cinema in verticale, rassegna sul cinema e la cultura di montagna, può dirsi soddisfatta. Il tutto fino al 20 marzo, con una ricca carrellata di eventi sul mondo della montagna: dall’alpinismo agli altri sport in verticale, dall’esplorazione alla salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali, con una finestra sulla cultura, la vita e le abitudini delle piccole e grandi comunità montane. Diversi i comuni interessati: Almese, Caprie, Condove, Oulx, San Giorio di Susa, Sant’Antonino di Susa e Villar Dora, in Val di Susa, nonché Giaveno e Orbassano, nella vicina Val Sangone.

Una rassegna anteprima del Valsusa Filmfest – festival sul recupero della memoria storica e sulla difesa dell’ambiente – concepita come riflessione sulla montagna, che per gli abitanti della Val di Susa riveste “significati importanti” come “memoria, lavoro, identità, amicizia, fatica, futuro e libertà”. Tra gli ospiti il ceco Adam Ondra, tra i migliori arrampicatori di tutti i tempi.

Ad aprire la rassegna l’alpinista piemontese Carlo Alberto Cimenti, originario di Pragelato, che il 30 gennaio a La Sosta Climb Café di Caprie, in provincia di Torino, ha presentato Pobeda Peak 2014, un racconto con video sulla sua scalata del Pobeda Peak, la montagna più alta del Kyrgistan. Carlo Alberto, che ha trentanove anni, è il secondo italiano a cimentarsi nell’impresa (il primo, nel 1990, era stato l’abruzzese Giampaolo Gioia). Fino a due anni fa, durante l’inverno, gestiva un ristorante di montagna. Con l’arrivo della bella stagione partiva per l’Himalaya. La montagna è la sua passione.  Oggi gestisce, infatti, la pista olimpica di fondo di Pragelato, lavorando anche come skitester per riviste e aziende del settore. E il ristorante che salutava per l’Himalaya? Dato in gestione. Il Pobeda Peak, con i suoi 7.439 metri, era la sua sfida. Una vetta difficile, anche a causa delle condizioni meteorologiche. Una vetta per ardimentosi.

Dietro la sfida di Carlo Alberto c’è tutta una storia: la conquista dello Snow Leopard, il Santo Graal degli scalatori, un’onorificenza che in Russia viene concessa a coloro che riescono a scalare tutte e cinque le montagne più alte del Pamir e del Tien Shan e da cui scendere con gli sci. È l’estate del 2013. Carlo Alberto, primo italiano a raccogliere il guanto di sfida, parte, riuscendo tuttavia a scalare solo i 7.105 m del Korzhenevskaya Peak, i 7.134 m del Lenin Peak e i 7.010 m del Khan Tengri Peak. Ciononostante non getta la spugna. Torna infatti l’estate dopo, scalando il Pobeda Peak e il Komunistik e portando con sé gli “sci da campo 3”, che usa dai cinquemila e ottocento metri in giù perché sopra c’erano spuntoni di roccia misti a ghiaccio e quand’è così gli sci “non si possono usare”. Con gli sci, l’anno prima, era sceso lungo la parete nord del Peak Lenin. Carlo Alberto, amante della montagna, scala sempre senza ossigeno, sfidando la natura e se stesso.

Il 5 febbraio, nella sede della Società Cattolica di Mutuo Soccorso di Orbassano, in provincia di Torino, Gian Luca Boetti, autore di libri sul trekking e reportage fotografici sulla montagna, ha presentato, durante un evento a cura della sezione CAI di Orbassano, Trek nel Nord Ovest Argentino. Il Nazionale della Selva de Calilegua, la Quebrada de Humahuaca e i grandi deserti salati della Puna, con proiezione di fotografie su pellicola di alta qualità e proiettori meccanici ottici, con musica andina e commento diretto, l’altra Argentina, quella al confine fra Cile e Bolivia.

Con la prima multivisione Boetti ha illustrato il “vero trek”, con cui si percorre a piedi con guide argentine di origine italiana, arrieros meticci locali, cavalli che trasportano tende, cucina da campo e altri materiali, la provincia di Jujuy. Un viaggio sopra i quattromila metri, passando dal Parque Nacional Calilegua, vertice della biodiversità argentina, alla Quebrada de Humahuaca, patrimonio Unesco, luogo cantato dagli Inti-Illimani, terra di presidi slow food della patata, del mais andino e della Red de Cocineros Slow, la rete dei cuochi slow.

Durante la seconda multivisione sono stati proiettati i paesaggi della Puna argentina delle province di Salta, Jujuy e Catamarca, con trek di escursioni a piedi fra i tremila e cinquecento e i cinquemila metri, intervallati da trasferte su fuoristrada con guide italiane. Un trek che collega Salta, i grandi deserti salati bianchi, rossi e neri e di pietra pomiceRiserva della Biosfera – ai piedi delle cime vulcaniche di seimila metri, la Cafayate, il cammino, cioè, del vino, le valli Calchaquies, il Parque Nacional Los Cardones.

Il 6 febbraio, nella sede CAI di Giaveno, in provincia di Torino, Boetti ha invece presentato Italo Calvino: la gioventù, la montagna, il trek, proiettando, con proiettori meccanici ottici, con commento diretto e musica, fotografie d’alta qualità con i luoghi, dal Ponente Ligure alle Alpi Liguri, cari al grande scrittore italiano, nato nel 1923 a Santiago de Las Vegas, nell’isola di Cuba, da Mario, agronomo sanremese, ed Eva Mameli, originaria di Sassari, già assistente della cattedra di Botanica dell’università di Pavia, dove conseguirà la libera docenza, per poi seguire il marito a Cuba, direttore di una Stazione Agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero. La costa del Ponente Ligure, il luogo dell’infanzia, dell’adolescenza e della gioventù e che con il suo paesaggio, le sue atmosfere, i suoi ambienti naturali e umani contribuirà alla formazione personale e alle ispirazioni dello scrittore. Le Alpi Liguri, quelle della Resistenza di Calvino: un invito ad avventurarsi, attraverso un vero e proprio “trek letterario”, fra i sentieri di una fra le più “belle penne del Novecento”.

 

Abbiamo parlato di:

Cinema in verticale: Website

Valsusa Filmfest: Website Facebook

Gian Luca Boetti: Website Facebook

Parque Nacional Calilegua: Website Facebook

Quebrada de Humahuaca: Website Facebook Twitter

Quebrada de Humahuaca patrimonio Unesco: Website

Red de Cocineros Slow: Website

Cafayate: Website Facebook Twitter

Parque Nacional Los Cardones: Website

Italo Calvino: Website