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Pressione alta: cosa fare per tenerla sotto controllo in adulti e bambini

L'ipertensione arteriosa deve essere prima riconosciuta e poi curata con farmaci e stili di vita adeguati. È importante non trascurarla per non mettere a repentaglio la salute.

Pressione alta cosa fare per tenerla sotto controllo in adulti e bambini

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C’è una patologia che accomuna un italiano adulto su tre: l’ipertensione arteriosa, chiamata comunemente pressione alta. A dirlo è uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, da cui emerge anche che circa 3 milioni di nostri connazionali non sanno di essere ipertesi. Come accorgersene e cosa fare per riportare la pressione ai livelli di guardia?

Conosciamo l’ipertensione

La pressione arteriosa è la forza impressa al sangue dal cuore quando si contrae, forza che si esercita sulle pareti delle arterie e rende possibile la circolazione. La sua misura si esprime con due valori: la pressione arteriosa massima o sistolica e la pressione arteriosa minima o diastolica.
Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità i valori ottimali di pressione arteriosa corrispondono a livelli inferiori o uguali a 120 per quanto riguarda la pressione sistolica e inferiori o uguali a 80 per quanto riguarda la pressione diastolica. Tuttavia, sono ritenuti valori normali di pressione sistolica fino a 140 e di pressione diastolica fino a 90. Se si superano questi valori bisogna curarsi andando da un cardiologo, che prescriverà la terapia adeguata da seguire.

Sintomi e cause della pressione alta

Molte persone non sanno di avere la pressione elevata, perché spesso questa condizione patologica non dà alcun disturbo e la scoperta avviene casualmente. In alcuni casi, per lo più con valori pressori super elevati, può causare mal di testa, capogiri, fuoriuscita di sangue dal naso, sudorazione eccessiva, crampi ai muscoli, debolezza, bisogno di urinare spesso e palpitazioni.

“Solo in un paziente iperteso su venti è possibile individuare una causa specifica dell’ipertensione: nella grande maggioranza dei casi, invece, gli accertamenti diagnostici utilizzati più comunemente non evidenziano alcuna malattia che possa essere considerata responsabile dell’ipertensione. In questi pazienti, il rialzo pressorio è verosimilmente provocato dal funzionamento difettoso dei meccanismi che hanno il compito di mantenere in equilibrio i valori pressori”, spiegano dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. Esistono però dei fattori che concorrono a provocarla: genetici come familiarità (avere genitori ipertesi aumenta la probabilità di diventarlo a propria volta) ed età (ci sono più ipertesi tra le persone mature e ancor più tra gli anziani).

Come prevenire

Ci sono dei fattori che contribuiscono a provocare la pressione alta: fumo, consumo di alcol, eccesso di cibo processato e di alimenti ricchi di sale, a cui si aggiungono la sedentarietà e una vita stressante.

Partiamo dal fumo. “C’è un rapporto diretto tra fumo e aumento della pressione arteriosa: l’effetto ipertensivo di una singola sigaretta si prolunga per oltre 15 minuti. La cosa importante è che, se si smette,  i rischi diminuiscono indipendentemente da quanto tempo si è stati fumatori”, commentano dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa.
L’abuso di alcol, come dimostrano vari studi epidemiologici, è associato a un incremento della pressione arteriosa sia negli uomini sia nelle donne e infatti un consumo eccessivo di alcolici può alzare i livelli di trigliceridi nel sangue, portare a ipertensione e danni cardiovascolari.

Quanto alla buona tavola, è fondamentale per mantenere in salute il nostro cuore e per tenere sotto controllo la pressione arteriosa. “Bisogna evitare il sale perché può far aumentare la pressione del sangue. Cibi lavorati come hamburger, salsicce, spuntini salati, carni e verdure conservate, i comuni dadi, le salse e i cibi confezionati contengono molto sale, vanno eliminati dalla dieta. Controllate sempre le etichette dei cibi già pronti e scegliete quelli dove viene specificato “basso contenuto di sale” o “senza sale”. Per gli stessi motivi vanno ridotti i grassi (soprattutto i grassi saturi che si trovano negli animali) che possono portare a elevare i livelli di colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di infarto. In particolare, è necessario evitare carni e latticini molto grassi”, osservano dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. 

Via libera a frutta e verdura, che contengono sia sostanze che contribuiscono a eliminare dall’organismo i radicali liberi, causa di danni ai vasi sanguigni, sia il potassio che è in grado di abbassare la pressione.
Infine, va tenuto sotto controllo l’ago della bilancia perché per ogni chilogrammo di peso in meno la pressione arteriosa si riduce.

Mantenere un’attività fisica leggera ma regolare, come fare delle passeggiate, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari. Esercizi che stimolano in il sistema cardiocircolatorio (come jogging, nuoto o ciclismo) diminuiscono del 35% la probabilità di sviluppare ipertensione arteriosa tra le persone che ne possono essere predisposte.

Conseguenze della pressione alta

Essere ipertesi significa avere maggiore probabilità di essere colpiti da ictus o infarto del miocardio.
Di solito, il rischio è proporzionale alla gravità dell’ipertensione, ma anche una forma moderata, se trascurata, nel tempo può aggravarsi e causare danni seri. Possono andare in sofferenza cuore e vasi arteriosi, perché la pressione elevata costringe il muscolo cardiaco a un maggiore lavoro, a cui si aggiungono alterazioni arteriosclerotiche che determinano il restringimento del diametro delle arterie coronarie e, di conseguenza, un minore flusso di sangue al cuore. La conseguenza più grave a livello del cuore può essere l’infarto del miocardio. Se la pressione è alta, potrebbero esserci delle complicazioni legate alla riduzione dell'ossigeno che arriva alle cellule e quindi una lenta alterazione delle funzioni cerebrali. La pressione alta può portare anche sia una riduzione del funzionamento dei reni sia alla comparsa di problemi agli occhi.

Cure naturali

Alcune sostanze naturali possono aiutare a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, tra queste spiccano l’olivo, il biancospino e l’aglio.
L’estratto di aglio vanta proprietà antiossidanti, utili per contrastare lo stress ossidativo, principale responsabile dell’invecchiamento precoce; sostiene il metabolismo dei grassi, così da evitare un accumulo di trigliceridi e colesterolo; promuove la funzionalità cardiovascolare e favorisce la regolarità della pressione sanguigna. Oltre a mangiarlo nelle pietanze può essere assunto sotto forma di integratori.
Il biancospino è indicato per il trattamento dell’insufficienza cardiaca, aritmia e angina pectoris lieve. Si può assumere anche in caso di ipertensione lieve e di media entità.
Le foglie dell’olivo, pianta originaria del bacino del mediterraneo, hanno un’azione ipotensiva per la dilatazione dei vasi della circolazione periferica, e diuretica, utile per favorire l'eliminazione di scorie metaboliche e dei sali minerali in eccesso. La sua assunzione permette di ridurre contemporaneamente la pressione sia minima sia massima.

Bambini ipertesi

I bambini non sono immuni dalla pressione alta. E molto probabilmente un bambino iperteso sarà un adulto iperteso, quindi più a rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.

Per riscontrare l'ipertensione nei più piccoli, come suggeriscono le indicazioni dell'American Academy of Pediatrics, basterebbe misurare dal pediatra la pressione una volta all'anno, a partire dal quinto anno di vita. Mentre, a partire dai 14 anni, il compito diventa dei medici di medicina generale. “A differenza di quanto accade nell'adulto, dove la condizione viene rilevata oltre un valore limite, nei bambini non è possibile stabilire oltre quale soglia l'aumento pressorio determini un incremento del rischio cardiovascolare. Oltre a valutare il peso e l'altezza, si ragiona in percentili: valutando cioè se i valori di pressione sanguigna sono più alti rispetto a quelli rilevati in una quota di coetanei (in questo caso il 95 per cento)”, si legge sul sito della Fondazione Veronesi.

Passando alle cure per l'ipertensione infantile, nei bambini basta quasi sempre un intervento sugli stili di vita per far regredire l'ipertensione, mentre l'ipertensione diagnosticata in un soggetto giovane non è mai resistente alle terapie, dei quali l'attività fisica e la dieta rappresentano un elemento fondamentale. 

 

 

 

 

 

 

 

 

06/11/2020