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Le 5 cose che devi sapere per scegliere l'analista giusto. La prima? Che si sia già fatto curare lui

Le 5 cose che devi sapere per scegliere lanalista giusto La prima Che si sia già fatto curare lui
di Caterina Steri

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La psicoterapia è una valida opportunità per trovare la soluzione giusta ai problemi e tentare di far affiorare le proprie risorse. E’ necessario però trovare un valido terapeuta che ci aiuti in questa impresa.

1) Innanzi tutto dovete verificare  che il terapeuta in questione abbia fatto anche lui una sua terapia personale. Senza elaborare i propri problemi (e vi assicuro che anche i terapeuti ne hanno), non è possibile aiutare gli altri a farlo.

2) Verificate che il professionista a cui intendete affidarvi sia iscritto all’Ordine degli Psicologici e annotato nella lista degli Psicoterapeuti. Evitate e denunciate chi si spaccia per terapeuta e in realtà non è riconosciuto ufficialmente.

3) Prima di chiamare il terapeuta potete verificare quale tipo di formazione abbia intrapreso e se solitamente tratta problematiche come la vostra. Ricordate che non ci si può occupare sempre di tutto e tutti e che i terapeuti non sono onnipotenti.

4) Verificate che vi possiate sentire liberi di parlare di tutto senza essere giudicati. Il terapeuta deve essere un bravo ascoltatore e dimostrarsi sempre attento a ciò che dite. Deve comunicare in modo comprensibile e mettervi sempre al centro dell’attenzione.  Deve essere empatico (entra in contatto con le vostre emozioni), ma allo stesso tempo anche obiettivo.

5) Uno dei criteri importanti per la vostra scelta è quello di sentirvi a vostro agio con lui. Chiedetevi se con quel terapeuta riuscite ad immaginare il vostro percorso personale. Approfittate del primo colloquio conoscitivo per chiedervi come vi siete sentiti nel parlare con lui, che cosa vi ha dato e se pensate di poter costruire un legame basato sulla fiducia e l’empatia. (Io personalmente, dopo il primo colloquio ho fatto la scelta di non fissarne subito un secondo, ma di dare un appuntamento telefonico qualche giorno dopo per far si che i pazienti abbiano il tempo di elaborare tutte le loro sensazioni. Durante la telefonata mi comunicheranno se intendono iniziare una terapia o no).

Il terapeuta deve essere professionale: non deve farvi sentire un amico. Il distacco professionale è essenziale per un percorso terapeutico efficace. Sin da subito il professionista a cui vi rivolgete deve essere molto chiaro nello spiegare come funziona il suo modo di lavorare, la durata delle sedute e, quando possibile del percorso terapeutico, e i costi. Concordate dopo il colloquio conoscitivo gli obiettivi terapeutici da raggiungere. Il terapeuta ha il compito di farvi da specchio, cioè mostrarvi come funziona il vostro modo di agire e pensare, offrendovi la veduta di nuove prospettive. Non indaga in ambiti della vostra vita, se non necessario agli scopi terapeutici. Aiuta a sfruttare e a sviluppare le vostre risorse.

Diffidate di quelli che vi danno consigli e cercano di controllare la vostra vita dicendovi cosa fare o non fare e  di chi giudica il vostro modo di vivere. Non turbatevi se vi sentite molto legati al vostro terapeuta, fa parte del percorso che avete intrapreso. Se è un vero professionista sarà lui a metter tra voi dei sani confini relazionali. Il vostro terapeuta deve essere attento a verificare la presenza di cambiamenti e miglioramenti in voi durante il corso della terapia e a condividerli. Vi incoraggia allo sviluppo dell’autonomia, l’indipendenza e la fiducia in voi stessi. Non ricerca nessun contatto relazionale con voi al di fuori delle sedute. Riesce a proporvi l’interruzione del percorso e a spiegarvi le motivazioni qualora si accorga che non potete più lavorare insieme. Fidatevi dell’esperto a cui vi siete rivolti, se avete deciso di intraprendere un percorso assieme senza la fiducia non potrete fare granchè.

 

 

24/04/2015