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Cosmetici tra contraffazioni e cattivo uso: come difendersi e non rischiare la salute

Cosmetici tra contraffazioni e cattivo uso come difendersi e non rischiare la salute
di Stefania Elena Carnemolla

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La contraffazione dei cosmetici, con quella di medicinali, accessori e capi di abbigliamento, continua ad ingrossare il portafoglio di criminali e contrabbandieri che utilizzano, per la movimentazione dei loro carichi illegali, porti e aeroporti. Un business, che sfrutta anche il commercio online, che tocca il ventre molle di molti consumatori, allettati dall’idea di acquistare prodotti di marca a prezzi stracciati. In Italia non si contano più i sequestri fra porti e aeroporti di creme solari, profumi, fard, fondotinta, rimmel, smalti per unghie, lucida-labbra, ombretti, ciprie, oli e latte schiarenti, fanghi di bellezza, deodoranti, lacca per capelli, tutti prodotti contraffatti, non a norma e pericolosi per la salute. Carichi che arrivano da Estremo Oriente, Ghana, Senegal, Nigeria, Grecia, Bulgaria, Turchia, Emirati Arabi Uniti. Prestare attenzione a ciò che si acquista, non lasciandosi ingannare da prezzi a buon mercato e strane etichette, è pertanto importante per non rischiare la salute.

I cosmetici contraffatti, spiega il Ministero della Salute, che richiama l’importanza della cosmetovigilanza, “contengono in genere sostanze di bassa qualità” e “possono anche presentare un’elevata carica batterica a causa di processi produttivi svolti in ambienti non idonei dal punto di vista igienico sanitario. Ne consegue che il cosmetico risulta meno efficace e spesso in grado di danneggiare la salute”. Il consiglio, quindi, è quello di non acquistarli attraverso canali non autorizzati alla vendita come, ad esempio, il commercio ambulante o negozi sospetti.

Ma questa non è l’unica regola.

Belli sì, ma senza sorprese è, ad esempio, un opuscolo del Ministero della Salute, stilato in collaborazione con la Scuola di Medicina e Chirurgia e il Dipartimento di Farmacia dell’ Università degli Studi di Napoli “Federico II”, sull’uso corretto dei cosmetici.

Innanzitutto, quali sono i prodotti considerati cosmetici? Sono, spiega l’opuscolo, i prodotti per la pelle (creme e maschere per il viso, contorno occhi, creme per il corpo, prodotti per le labbra, mani e piedi, per schiarire la pelle, esfolianti); per la pulizia del corpo (saponi, bagnoschiuma, struccanti, prodotti per l’igiene intima esterna); per la depilazione e la decolorazione dei peli; deodoranti e antitraspiranti; per il make-up (fondotinta, correttore, mascara, ombretto, matita per occhi e labbra, eyeliner, rossetto); i profumi; i prodotti solari e autoabbronzanti; i prodotti per i capelli e il cuoio capelluto (shampoo, prodotti per l’ondulazione, la stiratura e il fissaggio, coadiuvanti nel trattamento anticaduta e antiforfora, tinture per capelli e decoloranti, prodotti per la messa in piega e per mantenere i capelli in forma come lozioni, lacche, gel e brillantine); prodotti per le unghie (smalti, solventi per rimuovere lo smalto, indurenti); quindi, i prodotti per l’igiene dei denti e della bocca (dentifrici, colluttori, sbiancanti per denti).

Cattivi cosmetici o cosmetici scaduti possono provocare effetti indesiderabili gravi – che possono portare anche all’ospedalizzazione – ed effetti indesiderabili. Effetti indesiderabili sono la dermatite da contatto caratterizzata, spiega l’opuscolo, da rossore, gonfiore, esfoliazione superificiale, prurito e bruciore intenso che insorgono pochi minuti dopo l’applicazione nella zona di contatto con gli agenti irritanti “indipendentemente dalla predisposizione individuale”. Altra tipologia è la dermatite allergica da contatto, che è la risposta della cute, ora infiammata, dopo il secondo contatto con l’allergene e che si manifesta, non solo nelle zone di applicazione del cosmetico, con rossore, gonfiore, vescicole, croste e prurito intenso.

Altre manifestazioni, anche se meno frequenti, spiega l’opuscolo, sono la comedogenesi con la formazione di punti neri o bianchi; l’eritema, con rossore localizzato o diffuso; la dermatite orticarioide, caratterizzata dalla comparsa di pomfi; la fotodermatite, infiammazione della cute che si manifesta, anche su base allergica, dopo l’applicazione di “prodotti cosmetici per interazione con i raggi ultravioletti”.

I cosmetici, inoltre, possono contenere “ingredienti con potere allergizzante”, pertanto chi soffre di allergie come rinite, congiuntivite, asma, dermatite “può avere un maggiore rischio di manifestare effetti indesiderabili di tipo allergico”, di conseguenza “per essere sicuri che nel cosmetico non ci siano sostanze a cui si sa di essere allergici, bisogna leggere attentamente l’etichetta per verificarne l’eventuale presenza”.

Come deve comportarsi, pertanto, un consumatore? Primo passo è la lettura dell’etichetta o della confezione di imballaggio, importante non solo per capire se un prodotto contiene ingredienti con potere allergizzante, ma anche per conoscere modalità d’uso, zona e tempi di applicazione del cosmetico. Se dopo averlo applicato si avvertono prurito, bruciore e altri sintomi, bisognerà, raccomanda l’opuscolo, sospenderne l’uso, rivolgendosi in caso di persistenza dei sintomi a un medico, a un farmacista o, eventualmente, ad uno specialista.

Pericolosi sono i cosmetici scaduti, in questo aiuteranno la data di durata minima e il periodo post apertura. La prima, indicata sulla confezione dalla dicitura usare preferibilmente seguita da mese e anno o da giorno, mese e anno, indica la “data fino alla quale il prodotto cosmetico, stoccato in condizioni adeguate, mantiene le sue caratteristiche iniziali”. Questa indicazione non è tuttavia obbligatoria per i cosmetici con una durata minima superiore ai trenta mesi. Il periodo di post apertura indica, invece, “il periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore”. Questa informazione è indicata dal “simbolo di un vasetto aperto su cui è riportata la durata in mesi, dopo l’apertura, scritta in cifre seguite dalla lettera M”.

L’opuscolo consiglia, inoltre, di non utilizzare cosmetici che abbiano cambiato odore, colore o consistenza. Per evitare, invece, che vengano contaminati, lavare le mani prima di “applicare il trucco”, “non condividerli con altre persone” e non aggiungere, per diluirli, acqua o saliva.

Importanti sono anche i filtri solari per la protezione dai raggi UV-A e UV-B, i primi, causa dell’invecchiamento della pelle, i secondi dell’infiammazione delle pelle o scottatura solare e del conseguente arrossamento o eritema. Tali prodotti, che vanno scelti in base al proprio tipo di pelle (fototipo) e al luogo e tempo di esposizione (neve, mare, piscina, sabbia), devono riportare obbligatoria, in etichetta, l’indicazione del fattore di protezione.

 

Abbiamo parlato di:

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Cosmetovigilanza Scheda

Scuola di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Napoli Federico II Website

Dipartimento di Farmacia – Università degli Studi di Napoli Federico II Website

Università degli Studi di Napoli “Federico II” Website Twitter Facebook Instagram

 

14/12/2017