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Le smagliature sono una delle patologie più diffuse al mondo: perchè si formano. 5 cose da sapere

In Italia sono 26 milioni le persone che hanno problemi con questa patologia estetica che ha aumentato la sua incidenza dal 1950. Di cosa si tratta, la prevenzione e le cure possibili

Foto biodermogenesi.com

di Redazione

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La smagliatura è senza dubbio una delle patologie estetiche più diffuse al mondo, se non la più diffusa in assoluto, che ha aumentato la sua incidenza percentuale a partire dal 1950. In base a dati recenti si stima che in Italia vi siano oltre 26 milioni di persone con problemi di smagliature e più di 200 milioni nell’ambito dell’Unione Europea. 

5 cose da sapere sulla cura delle smagliature

1 L’origine delle smagliature

La smagliatura è la conseguenza di un’alterazione cutanea nella quale si uniscono tanti fattori tra i quali, sicuramente, vi è un disordine glucidico e ormonale. Come ha insegnato lo studioso statunitense Cushing le alterazioni ormonali attaccano il collagene presente nella cute di determinate zone del corpo, rendendolo instabile ed in molti casi disgregandolo. Se poi tali disordini ormonali si uniscono a momenti in cui il corpo è in fase di estensione o di allungamento, come ad esempio nel periodo dello sviluppo per ragazzi e ragazze, magari unito anche ad aumento del peso, come durante la gravidanza e l’allattamento, il rischio dell’insorgenza di strie è elevatissimo.

2 Rosso: il colore iniziale

Al momento in cui si forma, la smagliatura è caratterizzata da un colore rosso intenso che corrisponde ad un prolungato periodo di infiammazione cutanea, durante il quale il tessuto cerca di ripararsi. In questa fase i danni arrecati sono ancora limitati e la possibilità di ottenere una soluzione estetica è molto elevata con varie metodologie. Con il tempo, però, la smagliatura cambia colore e passa dal rosso intenso ad una tonalità tendente al biancastro, intensificando progressivamente la propria opacità. È cambiata, infatti, la microcircolazione della pelle e di conseguenza la possibilità di nutrire prima e rigenerare poi il tessuto cutaneo.

3 Da stria rossa a stria bianca

Quando il tessuto si presenta tendente al bianco è perché il diametro dei capillari cutanei si è ridotto progressivamente in seguito all’alterazione del collagene che non offre più un sostegno adeguato al derma. Riducendo il calibro capillare, si riduce proporzionalmente la quantità di sangue che vi scorre all’interno e, di conseguenza, il volume di ossigeno e di nutrienti apportati dalla microcircolazione cutanea. In maniera analoga, il sistema linfatico non è più in grado di riassorbire le tossine di scarto del metabolismo cellulare che stazionano nella cute.

4 Le reazioni biologiche della cute

La formazione di una smagliatura innesca una serie di reazioni biologiche la cui conseguenza è una cute povera di elementi nutrizionali e di ossigeno ma ricca di elementi di scarto che alla fine possono risultare anche tossici per il tessuto, riducendo la capacità di produzione di fisiologico nuovo collagene e fibre elastiche, fino ad alterare anche la normale rigenerazione cellulare. In altre parole, la smagliatura perde più cellule e molecole di quante ne possa produrre ed è destinata a divenire sempre più profonda, marcata ed evidente. Infatti, la smagliatura non deve essere considerata una cicatrice cutanea, ma soprattutto un processo evolutivo atrofico dermoepidermico che oggi è possibile ridurre e, in molti casi, invertire. 

Smagliature e alimentazione

«L’affermarsi in occidente dell’industria alimentare ha portato nelle case di tutti cibi confezionati, pronti all’uso, con tempi di conservazione molto più prolungati rispetto al normale decadimento organico, mentre il cibo-spazzatura dei fast-food ha inquinato equilibri nutrizionali che si erano consolidati negli anni. Conseguentemente ai due aspetti sopra descritti si è assistito ad un proporzionale aumento dell’incidenza delle strie nella popolazione più giovane. Tale fenomeno, consolidato lentamente in occidente, si è confermato molto più velocemente in Asia, dove le abitudini alimentari sono cambiate in pochi anni. Emblematico è l’esempio della Cina, dove trenta anni fa le smagliature, come pure la cellulite, erano sconosciute, oggi colpiscono circa il 30% della popolazione femminile delle regioni economicamente sviluppate che hanno sostanzialmente cambiato l’alimentazione. Pertanto, la smagliatura è in breve tempo divenuta la patologia estetica più diffusa al mondo, ormai più rilevante della cellulite», continua Busoni.

Nuove prospettive nella cura

'Questa patologia della cute, non si può assolutamente cancellare, ma mentre prima non c‘era nessuna possibilità di trattarla, oggi esistono procedure che se giustamente adoperate portano ad una soluzione pari al 80/90%. L’aspetto nuovo e allo stesso tempo significativo è che, non essendo la smagliatura una vera e propria cicatrice, si può agire in toto sull’organizzazione strutturale, pertanto, oltre al miglioramento morfologico, avviene anche quello biologico e, soprattutto, il tessuto smagliato torna ad abbronzarsi', ha dichiarato il Prof. Antonio Scarano, Ordinario presso l’Università “G. D’Annunzio” Chieti – Pescara, Direttore Scuola di specializzazione in Chirurgia Orale e Direttore Master in Medicina Estetica.

Le terapie proposte sono molte, ma le pubblicazioni indicano che la strategia che usa il vacuum in associazione ai campi magnetici ha dato risultati maggiormente affidabili, sottolinea Pier Antonio Bacci, già professore a contratto di Flebologia e Chirurga Estetica all’Università di Siena. È chiaro che la prima terapia di queste smagliature è la loro prevenzione, iniziando dalle attenzioni nutrizionali, fisiche e cutanee.

30/06/2022