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Ornella Vanoni, il dolore dei due nipoti. Matteo si commuove, Camilla canta "Senza fine". Fresu e la curiosità morbosa

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Se ne è andata tra la pioggia battente e le lacrime di familiari, amici e dei tantissimi che le hanno voluto bene soprattutto da quando aveva liberato quella sua verve irriverente che le faceva dire qualunque cosa le passasse per la testa, senza censure né freni inibitori, diventando una simpaticissima compagna di vita saggia e sopra le righe allo stesso tempo. Se ne è andata come ha voluto tra le note struggenti della tromba di Paolo Fresu, suo amico fraterno al quale già sei anni fa aveva chiesto di suonare al suo funerale. Il funerale di Ornella Vanoni è stato come la regina della canzone italiana aveva desiderato, autentico, pieno di affetto e di gratitudine. 

Da Mahmood a Vecchioni, da Gianna Nannini a Fabio Fazio

C’era tutto il ghota dello spettacolo italiano, da Caterina Caselli a Gianna Nannini, da Roberto Vecchioni a Mahmood, da Samuele Bersani a Iva Zanicchi, da Ron a Mario Lavezzi, da Fabio Fazio a Luciana Littizzetto, da Paolo Rossi a Stella Pende, da Paolo Jannacci a Giuliano Sangiorgi, da Mara Maionchi a Dori Ghezzi. Presenti anche il presidente del Senato La Russa e il sindaco di Milano Beppe Sala

Il figlio Cristiano Ardenzi e i due nipoti

C’era anche il figlio Cristiano Ardenzi, che, fedele alla linea che ha seguito per tutta la vita, ha preferito il silenzio. A parlare sono stati i suoi figli, gli adorati nipoti di Ornella Vanoni, Matteo e Camilla. Il primo a parlare è stato proprio Matteo con la voce spezzata dall’emozione: “Nonnina mia, sei stata un’artista grandiosa, una mente irriverente, un a persona forte e indipendente”. Per lui però era solo la nonna che gli “faceva ghirighiri prima di dormire e che quando ti accompagnavo a qualche evento presentavi come il tuo fidanzato. E mi facevi morire dal ridere. Te ne sei andata senza dirmi nulla. Così, all’improvviso. Ogni tanto mi dicevi: “Amore, prima o poi dovrò morire, lo sai vero? Ma io non ti ho mai creduta davvero… Senza il tuo sguardo da bambina faccio fatica a immaginare il domani. Ma ci proverò, te lo prometto”. 

Camilla, anfibi e il coraggio di cantare per la nonna

Poi è stata la volta di Camilla, una cascata di dread biondi e anfibi: “Cara nonna, eri una musa. Quando mia nonna ti amava il mondo si dipingeva di colori più vivi e quando puntava i fari su di te ti faceva sentire quella sua grandezza dentro ed eri grande e speciale anche tu”. Poi con un filo di voce ha intonato due versi di “Senza fine”, “Tu sei un attimo senza fine”. 

Fresu: "Niente interviste, il dolore non ha parole giuste"

Molto toccante l’omaggio di Paolo Fresu, alla fine dell’omelia, che fino all’ultimo non aveva voluto rivelare a nessuno la canzone del suo sterminato repertorio che Ornella Vanoni gli aveva chiesto e cioè “L’appuntamento” che sul finire ha fuso con la nota finale di “Senza fine”. E che sui suoi social ha scritto: “Ci sono parole dette e parole date. Ornella amava la Sardegna e i sardi. Li amava perché questi danno parole che mantengono e che pesano, seppure le parole importanti e le promesse fatte debbano essere di tutti gli uomini del mondo. Le nostre sono state intime e private e pertanto in quel luogo comune andavano preservate. In tantissimi, in questi giorni tristi, mi hanno chiesto morbosamente se avrei suonato al funerale e cosa. Ho schivato interviste e dichiarazioni, perché ritenevo dovesse essere così, e perché il dolore e l’intimità non hanno mai le giuste parole. Non so perché mi abbia chiesto di suonare 𝐋’𝐀𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 né, a mia volta, glielo ho voluto chiedere. Scorrendo il testo potrei comprendere ma ancora una volta le parole, quelle dette e quelle date, vanno solo masticate dentro. So solo che domani è un altro giorno e che prima o poi, in uno di questi, ci rincontreremo. Grazie Ornella, per avere illuminato una fetta di mondo”.

I fiori gialli di Gino Paoli

Tanti, tantissimi i fiori soprattutto gialli, il suo colore preferito. Come le rose gialle inviate da Gino Paoli e firmate semplicemente Gino.