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Piante e animali perduti: a Guastalla tra mercatini e curiosità la kermesse della biodiversità

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Torna a Guastalla, “piccola capitale gonzaghesca sul Po”, Piante e Animali Perduti, la mostra-mercato di varietà tradizionali di fiori e frutti, sementi, animali rurali, enogastronomia, artigianato, laboratori e altro ancora. La manifestazione, ormai alla sua ventesima edizione, organizzata dall’architetto Vitaliano Biondi e dall’Associazione Guastallese Gemellaggi ed Eventi, con il patrocinio del Comune di Guastalla, Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna, vivacizzerà la cittadina emiliana sabato 24 e domenica 25 settembre.

Ecco i principali appuntamenti. 

Sotto i portici secenteschi delle vie del centro gli amanti di fiori e piante potranno trovare semi e ortaggi, nonché camelie, rose antiche e da collezione, orchidee, piante acquatiche, piante perenni a fioritura autunnale come l’aster, piante aromatiche officinali, piante da frutto e frutti antichi come l’uva fogarina, la prugna zucchella di Lentigione, il melo campanino, le pere passa crassana e il giuggiolo. In mostra, oltre a uve, cereali, meloni, mele e pere del territorio, anche funghi e peperoncini piccanti.

Presente anche un’esposizione di artigianato di qualità e una sugli antichi sapori con specialità agroalimentari italiane come salumi della cinta senese, testaroli di Pontremoli, formaggi tipici piemontesi, riso del Monferrato, aglio rosso di Sulmona, mieli, farine, tartufi e altri, invece, tipici del territorio come Parmigiano Reggiano, aceto balsamico di Reggio Emilia, lambrusco, nocino, cipolla borettana, mentre associazioni e ristoratori della zona proporranno piatti tradizionali e lombardi, né mancheranno, “girovagando” fra bancarelle e stand gastronomici, degustazioni di cucina di strada. Il cibo sarà, infatti, protagonista della kermesse. Il cortile di Palazzo Ducale ospiterà, ad esempio, Olea, evento dedicato all’olio extravergine d’oliva, cardine della dieta mediterranea. Sempre nel cortile di Palazzo Ducale i visitatori potranno assistere a Mustum Ardens, gara di mostarde della riva sinistra e destra del Po, nonché a palii di parmigiani, quindi, nel pratone del palazzo, a laboratori di panificazione e pasticceria con grani antichi. Dario Nizzoli del ristorante Nizzoli di Villastrada, nel mantovano, maestro di piatti come tortelli di zucca o luccio in salsa Gonzaga, “pietre miliari della cultura gastronomica padana”, sarà il protagonista, in Piazza della Repubblica, di uno show cooking.

Tra le curiosità, oltre a un hotel per insetti, il viaggio, sotto la guida di Daniele Cavadini, biologo e fotografo naturalista, nel mondo degli insetti impollinatori – api, coleottori, farfalle – veri e propri indicatori della salute di un territorio e la cui protezione è fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e, quindi, per la sopravvivenza degli ecosistemi. Daniele Cavadini parlerà, in particolare, di insetti foglia e stecco, grande esempio di mimetismo del mondo naturale.

Protagonisti anche i grandi animali con, nel giardino di Palazzo Ducale, una fattoria con galli, galline, capre, pecore, maiali, vacche e asini, oche, razze antiche come la pecora bianca cornella e la vacca rossa reggiana per “avvicinare grandi e piccoli” al patrimonio delle razze locali e dei loro allevatori, mentre in un convegno organizzato dall’Associazione Italiana Razze Autoctone a Rischio Estinzione si parlerà di biodiversità zootecnica e del futuro delle razze autoctone italiane alla luce della nuova programmazione europea. 

Dai bovini agli ovini con Pecus: a Guastalla sarà, infatti, protagonista anche il mondo pastorale, con una finestra, in particolare, sulla vita del pastore e le sue lotte con le avversità meteo, le malattie degli animali, i mercati globalizzati, la burocrazia, il ritorno dei lupi e le lamentele di turisti e ciclisti spaventati dai cani a protezione delle greggi. Parlare di pastorizia significa anche parlare del luvin, l’antico cane da pastore dell’Appennino Emiliano e che, con la scomparsa della pastorizia, ha rischiato l’estinzione. A presentare questa razza, importante, nel territorio reggiano, per la tutela e valorizzazione della natura, delle tradizioni culturali e dell’ambiente locale, sarà l’Associazione di Volontariato Cane Lupino del Gigante.

Michele Corti, docente di zootecnica dell’Universita' degli Studi di Milano, parlerà, invece, dei bergamini, i mandriani transumanti che per secoli sono scesi a svernare in pianura, risalendo in montagna in primavera e dei sikh, i mandriani indiani del Punjab che oggi, a causa della scarsità della manodopera italiana, garantiscono, nell’ambito dell’industria casearia, la produzione di eccellenze italiane come Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Nel Novecento erano stati, invece, i bergamini, stabilitisi nel frattempo in campagna o nelle città di pianura, a costituire un tassello importante delle “grandi industrie casearie” come Invernizzi, Locatelli, Galbani. 

Una mostra di campanacci, curata da Giovanni Mocchi, etnomusicologo dell’Università di Pavia, proporrà dal vivo, nel pratone di Palazzo Ducale, il suono di esemplari italiani, europei e di altri continenti. Nella mostra anche sonagli per animale usati sin dalla preistoria – campane in pietra, in semi, legno, carapace di tartaruga – quando ancora non esisteva il ferro, quindi modelli di epoca moderna per mucche, pecore, capre, cavalli, asini, elefanti, cammelli, bufali. 

L’evento sarà arricchito da laboratori di bastoni da pastore sotto la guida di Gianmaria Fontana, artigiano di Artogne, nel bresciano, che illustrerà scelta del legno, piegatura a caldo, pulizia e tecniche di ricamo e decorazione con pirografo. 

Previste anche degustazioni di pecorini dell’Appennino e di Bitto, formaggio d’Alpe a latte crudo.

Coronerà la kermesse al Teatro Comunale Ruggero Ruggeri, domenica 25 settembre, lo spettacolo Pop up Garden di TPO, compagnia toscana di Prato, dedicato al botanico, poeta e giardiniere Gilles Clement e a “quei piccoli eroi che dal nulla creano giardini nei luoghi più impensati”. Lo spettacolo è un “invito all’osservazione delle piante, al loro modo di danzare mosse dal vento, al loro essere al tempo stesso generose e capricciose”. Protagonista è il signor Bu, un giardiniere che “dal nulla crea piccoli giardini dove lascia crescere i suoi sogni”. Il signor Bu è un giardiniere modesto che ama l’edera e la vite rampicante. Un’amica silenziosa e altri piccoli amici giardinieri lo aiuteranno a rimuovere l’asfalto da un cortile abbandonato per versarvi della terra. Col tempo le sue piante cresceranno rigogliose, altre moriranno, mentre altre ancora si sposteranno. 

Per gli amanti dell’editoria, novità librarie e riviste di botanica e architettura. Arrichiranno l’evento un mercatino del vintage, un incontro degli amanti del tabarro – il tradizionale mantello a ruota da uomo – laboratori di arti antiche come la tessitura, nonché sull’utilizzo della lana e del truciolo e sull’intreccio del salice.

 

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