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Pierpaolo Mittica, il fotografo dell’ambiente

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Ricordate Chernobyl? O Fukushima? L’ambiente se le ricorda, e anche chi con la vita e la salute ha pagato per quei disastri. A Pordenone alla Galleria Harry Bertoia di Palazzo Spelladi, di proprietà del Comune, è ad esempio sbarcato con Ashes/Ceneri. Racconti di un fotoreporter, centocinquanta scatti, molti dei quali dedicati ai disastri ambientali, Pierpaolo Mittica, classe 1971, friulano di Pordenone, diploma in Conservazione, tecnica e fotografia al Centro Regionale di Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo, conferenze in Europa, Stati Uniti, Giappone, esposizioni, premi, riconoscimenti, scatti pubblicati su quotidiani e riviste nazionali e internazionali. Nel 2013 con Alessandro Tesei e il video maker Michele Marcolin ha invece lanciato il progetto, fotografie e documentari, Living Toxic.

Mittica è fotografo riconosciuto non solo a livello nazionale. Nel 2006 il National Museum di Kiev, in Ucraina, ha ad esempio scelto Chernobyl, l’eredità nascosta come “mostra ufficiale per il ventennale del disastro”. Ricco, il portfolio, del fotografo friulano, da sempre attento alle tematiche sociali e ambientali. Con la sua macchina fotografica è andato in giro per il mondo, Cina, Cuba, Vietnam, Bosnia, Kosovo, Serbia, Ucraina, Bielorussia, India, Indonesia, Bangladesh, Giappone, Usa indagando sulle misere condizioni di vita degli oppressi e sui “più gravi disastri ecologici che hanno afflitto l’umanità e distrutto l’ambiente in cui viviamo”.

La mostra di Pordenone presenta una selezione di dieci suoi progetti fotografici. Quelli sull’ambiente, come Chernobyl, l’eredità nascosta. 2002-2007, indagine sulla “eredità lasciata dal più grave disastro nucleare della storia”; Vite riciclate. 2007-2008, racconto di vita di una comunità di riciclatori di rifiuti di Mumbai, in India; Fukushima No-Go Zone. 2011-2012, indagine sul disastro nucleare di Fukushima; Mayak 57. Russia 2013, reportage sul primo grave incidente nucleare della storia.

Non solo centrali nucleari e riciclatori di rifiuti, con i suoi reportage Mittica ha infatti indagato anche sulle precarie condizioni ambientali in cui sono costretti a lavorare alcuni minatori, nonché sui danni dei fumi tossici di fonderie e acciaierie. Del 2009 è infatti Kawah IIjen – Inferno, racconto di vita di una comunità di minatori di zolfo del vulcano Ijen, in Indonesia, e, del 2013, Karabash e Magnitogorsk, due reportage realizzati in Russia, il primo su una fonderia di rame che dalla fine dell’Ottocento “distrugge l’ambiente” compromettendo con i suoi “fumi tossici” la “salute della popolazione”, il secondo su un complesso di acciaierie che dagli anni Trenta producono “senza filtri” e “protezioni per l’ambiente”, ciò che fa del luogo una delle città più inquinate della Russia.

A Pordenone in mostra anche una selezione di scatti di suoi reportage sulla guerra dei Balcani, su chi in India sopravvive con “meno di un euro al giorno” e sui bambini di strada di Dhaka, nel Bangladesh.