Armatevi di tweet e spedite nello spazio quello che per voi è il peggior negazionista dei cambiamenti climatici. Scrivete un tweet, taggando il suo nome – a scelta fra primi ministri, amministratori delegati corrotti, senatori e deputati di poca memoria, giornalisti e politici disinformati, candidati presidenziali, celebrità e, click, inviate. Potrà un tweet salvare il mondo?
Prendiamo Donald Trump, il magnate americano candidato repubblicano alla Casa Bianca. Per Trump, ad esempio, i cambiamenti climatici sono solo una “questione meteorologica”. Tempo fa, intervistato dal Washington Post, dichiarò di non credere molto nel “cambiamento climatico di origine antropica”. O ancora, come nel suo tweet del 6 novembre 2012: “Il concetto di riscaldamento globale è stato inventato da e per i cinesi affinché la produzione americana non sia competitiva”. Cosa accadrebbe se Trump vincesse?
Dagli Stati Uniti alla Russia, con il presidente Vladimir Putin che pensa che il riscaldamento globale non esista e che sia solo una “frode” per colpire lo sviluppo industriale di molti paesi, fra cui la Russia. Nel 2003, durante una conferenza internazionale sul clima, arrivò a benedire le temperature più calde perché così i russi avrebbero risparmiato in pellicce e perché avrebbero fatto bene al grano russo.
“Ho sentito alcuni cercare di negare l’evidenza dicendo che non sono scienziati e che non abbiamo abbastanza informazione per agire. Bene nemmeno io sono uno scienziato, ma, sapete, conosco un sacco di ottimi scienziati alla NASA, NOAA e nelle nostre maggiori università. I migliori scienzati del mondo ci stanno dicendo che le nostre attività stanno cambiando il clima e che se non agiamo con forza continueremo a vedere i mari che si alzano, maggiori ondate di calore, sempre più pericolose siccità ed inondazioni, e altre catastrofi di massa che potrebbero scatenare migrazioni, conflitti e fame in tutto il globo“, così il presidente americano Barack Obama, nel 2015, nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
Né è, infatti, un caso che la NASA, l’agenzia spaziale americana, abbia creato la NASA Climate Change and Global Warming per divulgare tutto ciò che riguarda i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, come, ad esempio, attraverso un video che spiega le anomalie della temperatura del pianeta dal 1880 al 2015 o, ancora, attraverso una macchina del tempo sul clima interattiva. Ciononostante ci sono leader mondiali che preferiscono rifugiarsi nella junk-science o scienza spazzatura, facendosene influenzare, se non quando ordinandone la traiettoria, con l’ambientalismo vissuto con crescente fastidio.
“Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti” così Papa Francesco parlando all’Onu. “I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità” la cui “risposta deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati”.
E se conferenze e appelli ufficiali sono ormai insufficienti, ecco la provocatoria iniziativa di Friends of the Earth Australia – federazione di gruppi locali autonomi per un futuro ecologicamente sostenibile e socialmente equo – della galassia di Friends of the Earth International, la più grande rete ambientalista del mondo. Send a Sceptic to Space, manda uno scettico nello spazio, questo il nome della campagna – qui il video – per “cambiarne la prospettiva” e “cambiare il mondo”. “Nonostante il 97% degli scienziati abbia accettato che il cambiamento climatico è reale, alcuni dei leader più influenti del mondo ancora non capiscono, e la loro ignoranza ha il potere di danneggiare il pianeta”, così i promotori. “Vogliamo pertanto spedire nello spazio uno dei peggiori scettici climatici del pianeta. Nel nostro paese, ad esempio, l’Australia, Malcolm Turnbull guida il paese con una delle più alte impronte di carbonio pro capite del mondo. Solo le nazioni del Golfo come l’Arabia Saudita e il Kuwait sono peggiori. Il suo governo continua ad approvare l’aumento della produzione e l’esportazione di carbone e gas, che minacciano la sopravvivenza di una delle più grandi meraviglie naturali del mondo – la Grande Barriera Corallina”.
Designato a colpi di tweet il peggior clima scettico, una campagna di crowdfunding penserà a raccogliere i 250.000 dollari per comprargli un biglietto in classe economica per un volo spaziale Virgin Galactic, compagnia del magnate Richard Branson, proprietario della Virgin, con la speranza che guardando la Terra da lassù, il clima scettico possa osservare, come fanno astronauti e occhi dei satelliti, le reali condizioni del pianeta. Un viaggio nello spazio per aiutarlo a “espandere i propri orizzonti”. Un viaggio con ritorno – certo, potrebbe pensare qualcuno, sarebbe meglio che i nemici del clima vagassero in eterno fra stelle e galassie – confidando nella conversione del clima scettico, che così tornerebbe sulla Terra con un nuovo messaggio.
E se il clima scettico dovesse rifiutarsi di partire? I 250.000 dollari andrebbero a finanziare progetti per la tutela dell’ambiente e un futuro migliore.
Un volo spaziale Virgin Galactic consuma il 40% in meno di emissioni di un passeggero su un volo di andata e ritorno fra New York e Londra. Trump potrebbe, ad esempio, tentare l’esperienza, scoprendo da lassù che anche Pechino, la megalopoli formicaio, soffoca nello smog, non certo per fare un dispetto allo Zio Sam e alla sua produzione industriale.
Per la campagna di Friends of the Earth Australia
Abbiamo parlato di:
NASA Climate Change and Global Warming Website Twitter Facebook Google+ Instagram
Five-Year Global Temperature Anomalies from 1880 to 2015 Video
Climate Time Machine Macchina interattiva
Friends of the Earth Australia Website Facebook
Friends of the Earth International Website Twitter Facebook Google+ Flickr
Send a Sceptic to Space Website Twitter
Virgin Galactic Website Twitter Facebook Google+