Le malattie infettive sono state fino al secolo scorso la causa più importante di morte anche nell'infanzia, oggi invece moltissime possono essere prevenute con le vaccinazioni. I vaccini, imitando l'aggressione del microrganismo causa della malattia, inducono una risposta immunitaria da parte dell'organismo che impedisce di contrarre l'infezione e quindi malattia grave, disabilità e morte. Alcuni vaccini sono indicati per tutti fin dai primi mesi di vita, altri negli adolescenti o in situazioni particolari quali viaggi in zone dove presente la malattia o in caso di pazienti con patologia che renderebbe particolarmente pericolosa la malattia infettiva prevenibile con il vaccino (pazienti fragili).
L'importanza dei vaccini
La prevenzione di tante malattie infettive con i vaccini nonché della sicurezza dei vaccini che comportano rischi nettamente inferiori rispetto alle malattie che prevengono, è ampiamente dimostrata anche se nonostante questo a tutt'oggi si segnalano morti per malattie quali morbillo o pertosse.
Affinché la prevenzione sia efficace nel singolo bambino e in tutta la popolazione (immunità di gruppo) è importante che tutti i bambini vengano vaccinati e che vengano rispettati i tempi raccomandati come indicato sul calendario vaccinale In Italia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (ultima edizione 2023-2025), elaborato dal Ministero della salute, dall'Istituto superiore di sanità e dalle più importanti società scientifiche di Pediatri e di Igienisti, indica tutti i vaccini offerti attivamente e gratuitamente per età, quelli raccomandati in particolari situazioni e comprende anche le raccomandazioni sulle vaccinazioni antiSARSCOV2 ed influenza stagionale.
I vaccini raccomandati
I vaccini raccomandati per tutti vengono somministrati nei primi mesi di vita perché a quest'età molte malattie infettive possono essere particolarmente gravi: anti Difterite-Tetano-Pertosse-Poliomielite-Epatite B-H. influentiae tipo B, antiPneumococco, anti Rotavirus, anti Meningococco B, Il vaccino antiRotavirus non è somministrato come iniezione come tutti gli altri ma per bocca.
La somministrazione contemporanea risulta essere efficace, abbrevia i tempi di somministrazione e dunque la protezione del bambino senza aumentare il rischio di effetti collaterali.
Dopo i 12 mesi d'età è previsto il vaccino antiMorbillo-Parotite-Rosolia-Varicella ed antiMeningococco ACWY.
La vaccinazione dei prematuri
Importante sottolineare come i neonati prematuri devono ricevere le vaccinazioni secondo l'età anagrafica, dunque non ritardando l'inizio perché è ormai da tempo chiarito che anche il loro sistema immunitario è perfettamente in grado di rispondere efficacemente ai vaccini; inoltre la prematurità aumenta la fragilità età dipendente.
I richiami
Negli anni successivi si somministrano i richiami vaccinali che stimolando l'immunità, permettono di aumentare la protezione nel tempo: a 5 anni e mezzo i richiami antiPoliomielite-Tetano-Difterite e antiMorbillo-Parotite-Rosolia-Varicella.
A 11 anni e mezzo antiPoliomielite-Tetano-Difterite ed antiACW135Y. A questa età inoltre è raccomandata anche la vaccinazione anti-papillomavirus, offerta gratuitamente alle femmine fino ai 26 anni ed ai maschi fino ai 18 anni.
Il vaccino dell'influenza stagionale
Il vaccino dell'influenza stagionale è un vaccino diverso ogni anno perché viene adeguato ai ceppi di virus di influenza circolanti secondo i dati dall'altra parte dell'emisfero in cui la stagione epidemica è opposta.
È raccomandato per tutti i bambini fragili o conviventi di persone fragili, a partire dai 6 mesi di età; inoltre dal 2020 è offerto gratuitamente anche ai bambini sani di età compresa 6 mesi-6 anni, poiché si tratta della fascia d'età che più facilmente si ammala contagiando i familiari.
Se la vaccinazione antiinfluenzale si fa per la prima volta si fanno due dosi a distanza di un mese l'una dall'altra e poi negli anni successivi solo una dose. Dai 2 anni ai 18 anni è possibile anche somministrare il vaccino in spray nasale.