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Ambra Angiolini e la bulimia: come è cominciata e cosa l’ha guarita. “Ma non è un percorso uguale per tutti”

Dalla fama alla fame, quella colpevole che una volta soddisfatta va punita col rigetto. Ambra Agiolini ha raccontato le sofferenze provocate dalla bulimia proprio su InFame, il suo libro del 2020, ma ci è tornata nei giorni scorsi con una lunga intervista a Sette, in cui ha ripercorso la sua carriera e i momenti più bui della sua vita. E proprio la bulimia è stata una spiacevole compagna per lei dall'adolescenza fino all'età di 27 anni, quando è nata la prima figlia Jolanda. "È come avere un tumore all'anima", dice l'attrice e cantante per spiegare come il rapporto con il cibo possa diventare una metastasi che invade tutto il corpo.

Sotto gli occhi di tutti

Gestire il successo avuto da giovanissima con “Non è la Rai” non è stato facile e quando i cambiamenti tipici di quella fase di crescita hanno fatto il loro corso, Ambra non ha saputo come affrontarli: "La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa. Un giorno in aeroporto vedo una rivista con la mia faccia. Titolo: 'Ambra scoppia di successo', e 'scoppia” 'era tra virgolette. Poi vado in autogrill e la signora delle pulizie mi dice: 'Ma va, mica sei grassa'. Ho capito che gli effetti di questa situazione erano sotto gli occhi di tutti". 

L’aiuto di sua madre

C’è voluto tempo e l’aiuto della famiglia che non l'ha mai lasciata sola: "Mia madre mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa poi è stato importante sentire che non c'era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi". Una soluzione era possibile ma "non c'è una cura immediata, uguale per tutti: è un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi, la malattia diventa te e non te la levi più di dosso", ha spiegato ancora Ambra.

La cura di nome Jolanda

Per lei la guarigione è arrivata con la nascita della figlia: "Jolanda ha riempito un vuoto. Quando me la sono trovata dentro la pancia ho sentito che quel pezzo d'amore che cercavo ovunque in realtà era dentro di me. Questa però è solo la mia storia: non è che fare figli salvi dai disturbi alimentari".

Il consiglio di Ambra

L’attrice insiste sul fatto che ogni percorso di guarigione sia una storia a sé ma un consiglio per tutte lo ha: “Alle ragazze dico: ‘Cominciate a sfilarvela e a tenervela accanto. Farà un pezzo di strada con voi ma a un certo punto le lascerete la mano e se ne andrà’”.

La separazione e le ferite interiori

L'ex idolo dei teenagers ricorda pure l’addio al cantante Renga: "Durante la separazione da Francesco, un lutto vero, fu soprattutto Michele Placido a offrirmi la chiave: nel suo film Sette minuti ho potuto far vivere la mia rabbia. Sono fiera di quel personaggio, che ha la faccia disperata che avevo in quel periodo: per il nervoso mi venivano continui sfoghi cutanei". E alla fine rivela: "L'adolescente di T’appartengo è sempre qui, con tutte le cose giuste o sbagliate che sente". I dolori però Ambra ha imparato a metterli a frutto e conclude così: “Le mie ferite le porto anche sui red carpet, le trovo più chic di tanti gioielli”.

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Foto Ansa e Instagram @ambraofficial e @7corriere

27/03/2023