A due giorni dalla prima puntata della nuova serie su Sandokan su Rai 1, la curiosità sulla prima puntata si estende alla sua principale interprete. Ma chi è Alanah Bloor, la nuova lady Marianna che fa perdere la testa a Can Yaman? L'attrice, nata e cresciuta in Cornovaglia, ha vent’anni ed è alla prima vera prova artistica della sua carriera: figlia di due insegnanti, ha appena iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo e quello della Perla di Labuan è il suo ruolo d'esordio.
Il confronto perdente con Carole André
E proprio l’‘inesperienza è forse l’unica attenuante che i suoi detrattori le riconoscono nel confronto con Carole André, che vestì i suoi stessi panni negli Settanta al fianco di Kabir Bedi. Alanah Bloor subisce, infatti, la stessa sorte di Can Yaman e di quasi tutto il cast della nuova serie su Sandokan messa al confronto con gli attori della vecchia. E se a Carole André veniva riconosciuto un magnetismo tale da “bucare lo schermo”, la giovane Alanah Bloor viene invece giudicata insipida e inespressiva.
Dalla scuola di teatro a Salgari
“Ero appena uscita dalla scuola di teatro – dichiara, intervistata da Cosmopolitan - . Avevo talento, avevo intuito, ma tutto era ancora in superficie. A vent’anni sei in cerca, provi, sbagli, inciampi e riparti. Poi sono arrivata in Italia per girare Sandokan. Sei mesi, una lingua nuova, un ruolo che sembrava più grande di me. Ma quel personaggio, Marianna, mi ha insegnato che potevo essere forte senza diventare dura. Oggi mi porto dietro quella fiducia: nelle audizioni, sul set, ma soprattutto nella vita”.
Una Marianna più moderna
Nello sceneggiato degli anni Settanta con Kabir Bedi, Marianna era interpretata dall'attrice Carole André ma il confronto non sembra impensierire la nuova Perla di Labuan che ha dato al personaggio salgariano una veste decisamente più moderna, come ha rivelato al settimanale Chi: “Marianna è una giovane donna decisamente moderna per l'età vittoriana. Portarla sullo schermo è un grande onore. Sandokan la aiuta a capire chi è davvero, perché all'inizio non lo sa. In seguito, le vedremo raggiungere degli obiettivi che una donna della sua epoca non avrebbe mai potuto neanche sognare”.
Un rito di passaggio
“Vivere quattro mesi in Italia per girare un period drama, che è un genere che adoro, è stato francamente un sogno”, ha detto ancora l'attrice parlando dell'esperienza che, nella primavera del 2024, l'ha portata nel nostro paese per le riprese. “Quando ho letto la sceneggiatura ho sentito un legame immediato, quasi viscerale. Ho pensato: voglio essere lei. Non avrei mai immaginato di ottenere una parte così intensa così presto nella mia carriera. E invece è arrivata, come una chiamata. Mi ha detto: puoi farcela. E io ci ho creduto. È stata una sorta di rito di passaggio: da giovane attrice a donna che sa di poter reggere quella complessità”.