Il nuovo look di Serena Williams è un inno al "girl power"
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
Foto Ansa e Instagram
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
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Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.
Ha meditato per un anno intero la sua vendetta e dopo 4 stagioni, non solo tennistiche, Serena Williams è tornata al Roland Garros, dove era stata criticata per la sua “tutina da Catwoman”, con una mise che è tutta un programma. Più di uno sberleffo per la federazione, un vero messaggio che invita le donne a lottare con coraggio per le proprie idee.
Campionessa e dea
Il completo che la sovrana del tennis ha esibito agli Open di Francia porta infatti stampato in bianco e nero quattro parole portabandiera del girl power: Madre, Campionessa, Regina, Dea. Il disegno su misura è di Off-White by Virgil Abloh per Nike: bianco e nero, top più gonnellino ma con una giacca-mantello da supereroe coordinata su cui è stampato in francese il messaggio non casuale. «Dice che sono una mamma e una regina, come tutte le donne. E una campionessa. È un rinforzo positivo per me, lo amo molto», ha dichiarato la Williams.
La tutina della discordia
Un messaggio che in realtà suona come una sfida alla Federazione francese di tennis che esattamente un anno fa, su quello stesso campo, le aveva imposto di non indossare la tuta nera «perché considerata una mancanza di rispetto per il gioco e una violazione del codice di abbigliamento del torneo». In realtà si trattava di un indumento tecnico creato dalla Nike che doveva aiutare la tennista a prevenire i coaguli di sangue che le avevano creato problemi sia durante la gravidanza che durante il parto.
La polemica
Ne nacque una polemica che costò alla federazione francese un’accusa di sessismo per la reazione da molti giudicata discriminatoria: infatti la Women's Tennis Association (WTA) modificò il dress code in campo per autorizzare le tenniste a indossare tute compressorie simili alla sua.