La diva di Hollywood non ha peli sulla lingua. Jennifer Lawrence, splendida sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, ha aperto il suo cuore su un tema che tocca milioni di donne ma di cui ancora si fatica a parlare: la depressione post partum. "Sono madre e ho ancora dei desideri. Nella società di oggi, spesso, le donne che diventano madri smettono di avere desideri e sogni", ha dichiarato l'attrice premio Oscar presentando 'Die My Love' di Lynne Ramsay, come riporta Adnkronos. Nel ruolo di Grace, Jennifer interpreta una donna che dopo il parto sprofonda in una profondissima depressione, terrorizzata dall'idea di non essere più desiderabile per il marito interpretato da Robert Pattinson. Il film arriverà nelle sale il 27 novembre con Mubi.
Il tabù che stiamo finalmente spezzando
"Oggi se ne parla di più perché lo abbiamo riconosciuto come un tema. Non riesco a immaginare come sarebbe stato qualche generazione fa, quando non si sapeva cosa fosse. Sapere che non sei sola in quello che stai vivendo è fondamentale", ha spiegato la Lawrence secondo quanto riferito da Adnkronos. L'attrice non nasconde quanto sia difficile essere madre, soprattutto quando si lavora: "È davvero difficile, e quando sei una mamma che lavora lo è ancora di più". Il problema? La società continua a vedere madri e padri con metri diversi, caricando sulle donne aspettative impossibili. 'Die My Love' è il primo film che Lawrence ha girato dopo essere diventata madre, interpretando proprio una madre, un'esperienza che ha reso la sua performance ancora più autentica e viscerale.
La riflessione: un dramma silenzioso che riguarda tutte noi
La depressione post partum non è una debolezza, non è capriccio, non è "solo un momento difficile". È una condizione medica seria che colpisce una donna su sette dopo il parto, ma di cui ancora oggi si parla sottovoce, come se ammettere di soffrire significasse essere madri inadeguate. Il coraggio di Jennifer Lawrence nel portare questo tema sul grande schermo e nel parlarne apertamente è un regalo per tutte quelle donne che si sentono sole, sbagliate, inadeguate. Perché la verità è questa: si può essere madri meravigliose e allo stesso tempo avere bisogno di aiuto. Si può amare profondamente i propri figli e sentirsi sopraffatte. Si può desiderare di essere qualcosa di più oltre che "solo" una mamma. E questo non ci rende mostri, ci rende umane.
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