I tempi sono quelli che sono, decisamente bui in fatto di empatia e solidarietà. Così quando sei bella e ricca e ti trovi in evidente difficoltà più che una mano ti puoi aspettare una spinta verso il baratro. È quello che è successo qualche giorno fa a Belen Rodriguez (leggi qui) intervistata a un incontro pubblico con Vanity Fair in evidente stato di difficoltà. Ma la sua parlata rallentata, l’evidente confusione nell’esporre il suo pensiero sui social hanno prodotto centinaia di sghignazzi e risatine di rivalsa. Belen ha poi spiegato che da tempo soffre di attacchi di panico e che aveva dovuto prendere dei calmanti per poter affrontare comunque l’impegno preso. Sull’accaduto è tornata Luciana Littizzetto con una delle sue famose letterine che lasciano sempre il segno. Così, seduta sulla scrivania di Fabio Fazio, Littizzetto si è rivolta direttamente alla showgirl argentina e ha confezionato uno scritto intriso di umanità e capace forse di far riflettere per una volta i tanti leoni da tastiera che sull’invidia campano.
La letterina che colpisce nel segno
“Cara Belen, mi è venuto da scriverti perché per me sei sempre la mia prima fonte d'ispirazione. Sei il mio bersaglio prediletto, con i tuoi amori sbilenchi, le gambe da fenicottera e la tua tarma della farina tatuata sul linguine. E l'altro giorno invece ti ho vista sul palco così delicata, così fragile nella tua fatica di vivere. Ti ho vista indifesa e confusa, lì ad aspettare solo il suono del gong, sperando di arrivare in piedi alla fine del round. Non mi interessa cosa avevi preso per stare così, mi interessa solo dirti che succede, che tutti prima o poi nella vita sono caduti o cadranno, e che quando si ammala l'anima fai fatica a curarla. E sai cos'è il vero scandalo? Che un attacco di panico faccia ancora notizia, come se la vulnerabilità fosse un difetto di fabbrica da correggere con Photoshop.
Se inciampi non ti aiutano a rialzarti ma ti insultano
Siamo diventati una società che quando inciampi ti insulta e non ti aiuta a rialzarti. Io non so se siamo sempre stati così cattivi o se lo siamo diventati, ma di sicuro poter dire la nostra ogni cinque minuti ha innaffiato la pianta marcia dell'odio. E se poi la vita ti ha baciato, e nel tuo caso Belen ti ha proprio limonato, per i giudici del web allora non hai diritto ad avere problemi. Pensano che la bellezza e i soldi ti preservino da ogni difficoltà, e invece non è così: la vita è bastarda con tutti e gli artisti sono fragili, come gusci di uova fresche. Peccato, perché i social potevano diventare un modo per coltivare l'empatia e invece stanno diventando un verminaio in cui prospera l'invidia e la ferocia. Ma c'è una regola nella vita imprescindibile, quando uno è a terra non lo prendi a calci, e i problemi psicologici non sono problemi di serie B, non esistono problemi di serie A, B o C, esistono solo le persone che stanno male con i loro dolori nel corpo, nella testa e nell'anima.
Cara Belen ti vogliamo bene e ti aspettiamo qui
E tu Belen l'altro giorno hai tolto il filtro e hai mostrato solo la pelle, ora che ti sei messa nudo, prenditi del tempo, occupati di te, sei tu la tua priorità, ti aspettiamo qui con la tua vitalità, il tuo DNA disegnato da Giugiaro e la tua altera, magnifica, inscalfibile, stronzaggine. Amica, ti vogliamo bene”. E speriamo che per un po’ i beceri abitanti del web se ne stiano zitti.