Dopo George Clooney, Trump se la prende pure con la moglie Amal: “Non può più tornare negli Usa”

Rischio sanzioni e beni congelati

Amal Alamuddin, avvocata, attivista per i diritti umani e moglie di George Clooney dal 2014, rischia di essere vittima delle sanzioni americane volute dal presidente Donald Trump che di recente si è scagliato contro l’attore per le sue dichiarazioni sulla divisione dei poteri che negli Usa sarebbe a rischio. Secondo quanto afferma il Financial Times, il ministero degli Esteri del Regno Unito avrebbe avvisato diversi avvocati del Paese, tra cui proprio la 47enne con doppia cittadinanza britannica e libanese, del rischio di possibili sanzioni da parte dell’amministrazione Trump. Il motivo sarebbe legato, come per gli altri colleghi messi in guardia, al fatto di avere contribuito a far spiccare il mandato d’arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale.

Il rischio sanzioni Usa

Secondo il Financial Times, Amal Clooney non rischierebbe solo il divieto d’ingresso negli Stati Uniti ma anche il congelamento dei conti bancari e delle proprietà immobiliari. E questo per aver prestato consulenza alla Cpi nel processo contro Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. «Ho fatto parte di questo gruppo perché credo nello stato di diritto e nella necessità di proteggere le vite dei civili. Come avvocata per i diritti umani, non accetterò mai che la vita di un bambino abbia meno valore di quella di un altro», aveva raccontato Amal a proposito della consulenza offerta alla Cpi. «Non accetto – aveva aggiunto l’avvocata – che un conflitto sia al di fuori della portata della legge, né che un colpevole sia al di sopra della legge. Pertanto, sostengo lo storico passo compiuto dal procuratore della Corte penale internazionale per rendere giustizia alle vittime di atrocità in Israele e Palestina».

La faida fra Trump e Clooney

Insieme ad Amal Alamuddin Clooney, sono altre tre le persone che sarebbero state avvisate delle possibili ritorsioni americane in caso di un loro ingresso negli Stati Uniti. Si tratta di Adrian Fulford, ex giudice, la baronessa Helena Kennedy, ex parlamentare laburista, e Danny Friedman, avvocato dello studio Matrix Chambers. Oltre a questioni geopolitiche relative alla storica alleanza tra Washington e Tel Aviv, c’è un altro elemento che si aggiunge nella faida tra la famiglia Clooney e la Casa Bianca: l’odio di Donald Trump nei confronti dell’attore, definito di recente «una star del cinema di seconda mano e un opinionista politico fallito». Questo perché Clooney non si esime dall’affermare costantemente cosa pensi di Trump e del suo operato.

Foto Ansa e Instagram

29/04/2025
logo tiscali tv